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Plusvalenze, la Juve cerca un vizio di forma. Stipendi, i calciatori a rischio squalifica: Dybala e gli altri nomi
VIZIO DI FORMA - Come si legge sulla Gazzetta dello Sport, il nodo è legato all'articolo 4 del Codice di Giustizia Sportiva richiamato dal procuratore federale Chiné sui "doveri di lealtà, correttezza e probità". Questo articolo non era stato contestato alla Juventus quando inizialmente era stata assolta lo scorso aprile: allora ai bianconeri erano stati contestati l'articolo 6 (comma 1 e 2 sulla responsabilità diretta e oggettiva del club sull'operato dei propri rappresentanti e dirigenti) e l'articolo 31 (comma 1 sugli illeciti amministrativi come le plusvalenze, sanzionati con ammenda con diffida perché si parla di violazioni che non incidono sull'iscrizione al campionato trattate nel comma 2).
MANOVRE STIPENDI - Parallelamente procede l'altro fronte: quello degli accordi per posticipare i pagamenti di alcune mensilità nel 2020 e nel 2021, risparmiati per il bilancio in chiusura ma poi spalmati su quelli successivi. Una violazione che può costare alla Juventus fino a tre volte l'intero ammontare della somma, che ammonta a oltre 50 milioni di euro solo per quanto riguarda la seconda manovra. Le scritture private sono state firmate da Bonucci, Cuadrado, McKennie, Rabiot e Szczesny e da altri calciatori che non giocano più nella Juve come Arthur (Liverpool), Bernardeschi (Toronto Fc) e Dybala (Roma). Il Codice di giustizia sportiva punisce con "almeno un mese di squalifica i tesserati che pattuiscono con la società o percepiscono compensi, premi o indennità in violazione delle norme federali". Invece, sempre secondo La Repubblica, non hanno contro-firmato Alex Sandro, Chiesa e Danilo oltre a Cristiano Ronaldo (Al-Nassr), Bentancur e Kulusevski (Tottenham), Demiral (Atalanta). Il club bergamasco rischia anche per gli "obblighi non federali" firmati dal presidente Percassi nel trasferimento di Romero.