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    La Juve arranca, l'Inter sta meglio: ma i cambi di Allegri faranno la differenza

    La Juve arranca, l'Inter sta meglio: ma i cambi di Allegri faranno la differenza

    • Giancarlo Padovan
    Sette giorni fa, proponendo alcune riflessioni pre-partita in vista di Juventus-Napoli, scrissi che Allegri avrebbe dovuto disporre il sistema di gioco e gli uomini della partita al Bernabeu, con la sola eccezione di Lichtsteiner o Howedes al posto dell’infortunato De Sciglio.

    Ovviamente non so se il campo mi avrebbe dato ragione. So, però, che il risultato e il gioco hanno punito la Juve forse al di là dei propri demeriti. Subire gol al 90° passato e da un calcio d’angolo è particolarmente doloroso, soprattutto se è ormai diffusa la convinzione di un pareggio che avrebbe garantito un cuscinetto (quattrto punti) da gestire con maggiore tranquillità rispetto al più uno attuale.

    Ora la Juve ha una sola strada certa per arrivare allo scudetto. Vincere le quattro restanti partite a cominciare da quella con l’Inter. Alcuni osservatori molto preparati sostengono addirittura che sia questo il turno della verità: se la Juve vince o, comunque, mantiene la lunghezza di vantaggio, il campionato sarà bianconero. In caso contrario (sorpasso del Napoli vittorioso a Firenze) ci si giocherà tutto nelle ultime tre, sapendo fin da subito che Sarri avrebbe il novanta per cento delle chances di vittoria.

    L’esperienza mi porta a essere prudente sull’esito della sfida di San Siro. Ho dato troppe volte per morta la Juve (l’ultima, dopo l’andata della Champions League con il Real Madrid) per non sapere che ha una vita infinita. 
    Certo, questa volta, non affronterà un avversario che pensa di avere già vinto (il Real Madrid), ma un’Inter che sul piano atletico sta addirittura meglio dei bianconeri.

    Ne posso parlare - anche se so di potermi sbagliare - perché ho visto sia l’Inter vincere a Verona con il Chievo, sia la Juve perdere con il Napoli. Anche se è probabile che i bianconeri pensassero al pari, il loro passo è stato greve, il ritmo inesistente, le ripartenze abortite. La Juve è sembrata proprio una squadra che si centellina perché a corto di energie.

    L’Inter no. L’Inter è venuta fuori alla distanza, ha segnato due gol pur in un pomeriggio di calura, ha sofferto, ma neanche tanto, alla fine. Sta meglio della Juve. E’ più brillante e più carica.

    Ora, in casa bianconera, riattivare la macchina non sarà facile, ma in questa operazione a Max Allegri dovrebbe venire in soccorso la rosa.

    Non abbiamo sempre detto che la Juve possiede due squadre? E non pensiamo che tra quella dei titolari o delle riserve la differenza sia minima?

    Per questo ritengo che contro l’Inter, se ci sarà qualcosa di decisivo, esso riguarderà i cambi. Diamo per scontato, come sembra, che Dybala questa volta stia davvero fuori. Non si può negare che il ricorso a lui sia una risorsa di poco conto.

    Allo stesso modo, importante sarebbe ritrovare Bernardeschi in piena efficienza o un Cuadrado diverso da quello visto con il Napoli.

    Tatticamente non credo che Allegri si snaturerà. E’ vero che ha bisogno di vincere, ma è la stessa necessità dell’Inter. Quindi, alla fine, aspetterà la mossa di Spalletti per colpire di rimessa.

    Certo, dipende anche da quanti uomini metterà a centrocampo, visto che il 4-3-3 non è certo. Resiste infatti una possibilità che l’allenatore juventino sia speculare a Spalletti, cioè disegni il 4-2-3-1. Detto che, in questo caso, Dybala giocherebbe (e io non credo), lo schieramento a specchio potrebbe determinare molti confronti individuali.

    Fondamentale sapere che l’Inter avrà la difesa inalterata (Cancelo, MIranda, Skriniar, D’Ambrosio), un centrocampo in cui scegliere chi affiancare a Brozovic (più probabile Vecino di Borja Valero), due trequartisti con un dubbio: Candreva o Karamoh vicino a Rafinha e Perisic. 

    Il gol, però, passerà ancora una volta dai piedi e dalla testa di Icardi, l’uomo che può colpire anche se rimanesse invisibile per lunghi tratti della partita.

    Attenzione al pressing. La Juve lo patisce (lo si è visto con il Napoli), come fatica ad uscire dai raddoppi. Spalletti vuole una partita feroce, Allegri spera di ritrovare l’orgoglio dell’animale ferito.

    Mi sbilancio a dire che sarà una grande partita, diversa da quella dello Stadium e che si segneranno più di tre gol.

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