La Germania e il mago di OZil
Ha solo 21 anni e una di quelle storie che fanno bene al calcio. Mesut Ozil è il volto nuovo del calcio tedesco, soprattutto dopo il gol contro il Ghana che ha regalato gli ottavi alla Germania. Un calcio che dimentica l'ordine e il rigore, per lasciare spazio al talento, alla voglia di inventare, di andare oltre. Un calcio che fa rima con integrazione, in un paese macchiato da uno dei capitoli più neri della Storia. Figlio di una coppia turca emigrata in Germania, Ozil nasce il 15 ottobre 1988 nella buia Gelsenkirchen, nella Ruhr delle fabbriche e degli operai. Muove i primi passi sui polverosi campi di periferia di Gelsenkirchen-Bismarck, dove uno zaino o un albero bastavano per fare da porta. Per alcuni un Affenkafig, gabbia di scimmie, in realtà un luogo di incontro di bambini di ogni razza (tedeschi, bosniaci, libanesi, turchi), diversi per religione, cultura e tradizione ma uguali nell'amore per il pallone.
"Tutti provavano ad imitare Zidane, io ci riuscivo" le parole di Ozil. Presuntuoso e sicuro di sè, forse, ma i fatti gli hanno dato ragione. Teutonia Schalke, DJK, Rot Weiss Essen, e infine le giovanili dello Schalke O4. Un'ascesa rapida, la prima squadra a 17 anni, l'esordio in Bundesliga a 18. Trenta presenze da protagonista con la maglia dei Konigsblauen che invece di soddisfare le sue richieste economiche, gli hanno cucito addosso l'etichetta di "avaro" e l'hanno svenduto nel gennaio 2008 al Werder Brema per una cifra irrisoria: 4,3 milioni di euro. Allofs e Schaaf sapevano di aver trovato un campioncino: concreto (vedi il gol vittoria nella finale della coppa di Germania del 2009 contro il Bayer Leverkusen) e polivante, in grado di giocare da centrocampista interno, esterno offensivo o trequartista, senza pestare i piedi a Diego, idolo del Weserstadion. Con la partenza del brasiliano per la Juventus, Ozil ha ereditato le chiavi della squadra e si è confermato un leader, a soli 21 anni, senza sentire minimamente la pressione.
Leader che spera di diventare anche nella Mannshaft dopo aver guidato l'Under 21 alla vittoria dell'Europeo di categoria. Nonostante i genitori turchi e le pressioni di Fatih Terim, Ozil ha infatti scelto di giocare con la Germania. "Mi sento tedesco. Dentro di me ho la loro tipica determinazione. Ma non dimentico le mie origini. La mia tecnica rappresenta il mio lato turco". Il contratto con il Werder Brema scade nel giugno 2011 e per il momento il rinnovo è lontano. Manchester City ed Arsenal hanno già bussato alla porta del Werder ma si sono sentiti rispondere "Nein". Ma qualcosa presto potrebbe cambiare: se Ozil non rinnova, il club tedesco rischia di perderlo nel 2011 senza incassare nemmeno un euro.