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  • 'La Francia è la più forte del mondo': la stilettata di Luis Enrique all'Italia. Ma Deschamps utilizza il modello Mancini

    'La Francia è la più forte del mondo': la stilettata di Luis Enrique all'Italia. Ma Deschamps utilizza il modello Mancini

    • Alessandro Di Gioia, inviato a San Siro
    "La più pericolosa, individualmente e come squadra. La Francia è la più forte del mondo, sono i Campioni del Mondo. Basta vedere dove giocano, i club dove militano i calciatori": il "vecchio guascone" Luis Enrique, dopo aver riempito di complimenti alla vigilia la Nazionale di Roberto Mancini, si è ripetuto il giorno prima della finale di Nations League, in programma domani sera alle 20.45 a Milano, nella cornice di San Siro, contro i transalpini. Forse in maniera propiziatoria, visto come poi è andata la semifinale contro gli Azzurri, più probabilmente in vista Qatar: la Spagna è senza dubbio la squadra più futuribile tra le top d'Europa ma proprio per questo anche la più giovane e quindi la più a rischio di inesperienza. Questo il ct lo sa bene e prova a gettare la pressione sugli altri. 

    LA PRETATTICA MONDIALE E LA STILETTATA ALL'ITALIA - La pretattica in chiave Mondiale dunque, più che per la partita di domani: Francia, Spagna, Italia e Belgio saranno tra le favorite e si daranno battaglia anche nella rassegna iridata. I complimenti di Luis Enrique, che ha "lustrato il pelo" ai Campioni del Mondo, denotano grande rispetto nei confronti dei transalpini ma anche una piccola stilettata verso la Nazionale di Roberto Mancini, appena elogiata e sconfitta, sì, ma con un uomo in meno dal 42' e senza vederla soffrire come avvenuto nella semifinale europea della scorsa estate. La Spagna rimane probabilmente più forte dal punto di vista tecnico, così come la Francia del trio Griezmann-Mbappé-Benzema, ma quando il risultato contava più di tutto a spuntarla sono stati i nostri.

    I GIORNI DI RIPOSO E IL MODELLO MANCINI: LA FRECCIATA DI DESCHAMPS - Anche per questo motivo forse, mezz'ora dopo la conferenza dell'allenatore delle Furie Rosse, il tecnico dei Bleus Didier Deschamps non ha raccolto le parole del collega per contraccambiare le adulazioni ma ha puntato sulla provocazione, evidenziando come i rivali abbiano avuto un giorno in più di riposo e un trasferimento in meno da effettuare, lanciando una piccola frecciata nel momento in cui gli è stato chiesto come avrebbe giocato all'indomani, se puntando ancora sulla difesa a 3 o tornando a quella a 4: "Potrei schierarmi come l'Italia, vediamo. I giorni di riposo? E' meglio averne quattro invece che tre, abbiamo rischiato anche i supplementari. Poi loro sono rimasti a Milano, questo potrebbe avere un effetto. Dobbiamo recuperare, non servono scuse, ma la Spagna può avere un vantaggio".

    LE NAZIONALI SULLE ORME DEI CLUB - Le schermaglie a distanza tra le potenze europee sono già cominciate. Deschamps, da vecchia volpe qual è. ha voluto far capire che il modello Mancini per imbrigliare gli spagnoli ha funzionato molto bene nella semifinale di Wembley e altrettanto bene mercoledì scorso, fino all'espulsione di Bonucci, tanto da avere in mente l'idea di riproporlo: domani sera vedremo se sarà così e tornerà dunque a una retroguardia più coperta, o se punterà ancora su Theo Hernandez e Pavard molto alti, come nella vittoriosa gara contro il Belgio. Quel che è certo è che, nel prossimo dicembre, se le premesse sono queste, ne vedremo delle belle: nazionali e ct al livello di club anche per quanto riguarda scaramucce e piccole provocazioni a scopo agonistico non sono più una chimera. E meno male.

    @AleDigio89

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