Gabriele Maltinti
La Fiorentina non azzanna, Roma in vantaggio senza convincere: il derby d’Europa in 3 mosse
Due insufficienze per le italiane impegnate nel derby d’Europa. La Fiorentina non azzanna, la Roma non convince: l’1-1 la fa partire in vantaggio per la gara di ritorno, ma dalla gara del Franchi nessuno può dire di essere uscito a testa alta.
La squadra di Montella ha dato l’impressione di controllare la gara per lunghi tratti, ma alla fine si è fatta raggiungere da un colpo di testa di Keita, subendo la rete proprio in uno dei fondamentali che l’avevano vista ben figurare fin lì, visti i 20-6 duelli aerei vinti nei primi 80′ della gara.
La Roma ha tolto ogni dubbio: la squadra è in una condizione atletica gravemente insufficiente. L’uscita di De Rossi e Manolas nella prima mezz’ora lo certifica. E’ stata brava a colpire, e in Europa conta soprattutto questo. Ma giovedì prossimo contro una Fiorentina costretta a giocarsela senza far calcoli dovrà mostrare tutt’altro atteggiamento.
1. C’ERA UNA VOLTA IL COLLETTIVO. La Roma ha dovuto giocoforza puntare sui suoi singoli. Lasciando ancora l’impressione che il collettivo non trovi sbocchi. Lo dicono i tantissimi dribbling tentati (11-29, quasi il triplo degli avversari) a fronte di una penuria imbarazzante di passaggi filtranti (solo 5, in maniera episodica e discontinua). Di contro la Fiorentina ha avuto un calo netto motivato più che dall’aspetto atletico da un atteggiamento di superiorità non giustificato dal risultato, anche se l’andamento della gara diceva il contrario. Spicca infatti – in una prova con il 79% di passaggi riusciti, inferiore di 4 punti percentuali alle medie europee stagionali della squadra – l’andamento dei passaggi filtranti e di quelli immediatamente prima di un tiro in porta: 20-11 il totale per gli uomini di Montella. Ma solo 6 nel secondo tempo e ben 14 concentrati nei primi 20′ di gara.
2. DEFICIT DIFENSIVO. Stupisce anche l’inconsistenza difensiva della Roma: solo 16 tackle, meno della metà dei 34 viola. Si è accennato anche ai soli 9 duelli aerei vinti (contro 20). Ma qui ancora una volta la Fiorentina non ha saputo affondare il colpo, perché se è evidente che la libertà concessa a Salah (4 rifiniture per il tiro dei compagni, tutte nel primo tempo) ha messo in gran difficoltà la Roma, è altrettanto vero che l’egiziano è via via sparito dalla partita senza risultare più determinante.
3. INTERMITTENZE. Interessante vedere infine la scansione dei tiri in porta nei vari quarti d’ora della partita. Dopo una partenza lanciata della viola (6-0 e gol di Ilicic) e un 1-2 dal 15′ al 30′, la Roma ha avuto una fiammata in quello che poteva essere il momento peggiore (dopo la perdita di De Rossi e Manolas). Nella ripresa invece i giallorossi sono sembrati del tutto inconcludenti fino al gol: 2-1 per la Fiorentina dal 45′ al 60′ (l’1 romanista è il rigore sbagliato da Lijaic), poi 4-0 viola e infine il gol di Keita e l’1-2 romanista finale.
Entrambi i tecnici hanno di che lavorare su una partita che non ha messo in luce le migliori caratteristiche di due squadre che, proprio per come è maturato questo risultato, all’Olimpico dovranno offrire la loro miglior versione per conquistare i quarti europei.
Giovanni Armanini @armagio
armagio.wordpress.com
La squadra di Montella ha dato l’impressione di controllare la gara per lunghi tratti, ma alla fine si è fatta raggiungere da un colpo di testa di Keita, subendo la rete proprio in uno dei fondamentali che l’avevano vista ben figurare fin lì, visti i 20-6 duelli aerei vinti nei primi 80′ della gara.
La Roma ha tolto ogni dubbio: la squadra è in una condizione atletica gravemente insufficiente. L’uscita di De Rossi e Manolas nella prima mezz’ora lo certifica. E’ stata brava a colpire, e in Europa conta soprattutto questo. Ma giovedì prossimo contro una Fiorentina costretta a giocarsela senza far calcoli dovrà mostrare tutt’altro atteggiamento.
1. C’ERA UNA VOLTA IL COLLETTIVO. La Roma ha dovuto giocoforza puntare sui suoi singoli. Lasciando ancora l’impressione che il collettivo non trovi sbocchi. Lo dicono i tantissimi dribbling tentati (11-29, quasi il triplo degli avversari) a fronte di una penuria imbarazzante di passaggi filtranti (solo 5, in maniera episodica e discontinua). Di contro la Fiorentina ha avuto un calo netto motivato più che dall’aspetto atletico da un atteggiamento di superiorità non giustificato dal risultato, anche se l’andamento della gara diceva il contrario. Spicca infatti – in una prova con il 79% di passaggi riusciti, inferiore di 4 punti percentuali alle medie europee stagionali della squadra – l’andamento dei passaggi filtranti e di quelli immediatamente prima di un tiro in porta: 20-11 il totale per gli uomini di Montella. Ma solo 6 nel secondo tempo e ben 14 concentrati nei primi 20′ di gara.
2. DEFICIT DIFENSIVO. Stupisce anche l’inconsistenza difensiva della Roma: solo 16 tackle, meno della metà dei 34 viola. Si è accennato anche ai soli 9 duelli aerei vinti (contro 20). Ma qui ancora una volta la Fiorentina non ha saputo affondare il colpo, perché se è evidente che la libertà concessa a Salah (4 rifiniture per il tiro dei compagni, tutte nel primo tempo) ha messo in gran difficoltà la Roma, è altrettanto vero che l’egiziano è via via sparito dalla partita senza risultare più determinante.
3. INTERMITTENZE. Interessante vedere infine la scansione dei tiri in porta nei vari quarti d’ora della partita. Dopo una partenza lanciata della viola (6-0 e gol di Ilicic) e un 1-2 dal 15′ al 30′, la Roma ha avuto una fiammata in quello che poteva essere il momento peggiore (dopo la perdita di De Rossi e Manolas). Nella ripresa invece i giallorossi sono sembrati del tutto inconcludenti fino al gol: 2-1 per la Fiorentina dal 45′ al 60′ (l’1 romanista è il rigore sbagliato da Lijaic), poi 4-0 viola e infine il gol di Keita e l’1-2 romanista finale.
Entrambi i tecnici hanno di che lavorare su una partita che non ha messo in luce le migliori caratteristiche di due squadre che, proprio per come è maturato questo risultato, all’Olimpico dovranno offrire la loro miglior versione per conquistare i quarti europei.
Giovanni Armanini @armagio
armagio.wordpress.com