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    A fine primo tempo i segreti tecnologici di Montella

    A fine primo tempo i segreti tecnologici di Montella

    • Luca Cellini

    Chissà se il tecnico della Fiorentina Vincenzo Montella e il suo staff hanno mai visto il film 'L'arte di vincere'. Il lungometraggio di Bennett Miller racconta la storia del General Manager della squadra degli Oakland Athletics Billy Beane, che 'sconvolge' il mondo del baseball perché seleziona giocatori basandosi quasi esclusivamente sul loro on base percentage (OBP), ossia la percentuale che indica il numero di volte in cui il giocatore conquista una base senza aiuto di penalità. Per la prima volta dunque le scelte vengono fatte non in base alle qualità dei giocatori, ma ai loro dati statistici. Il finale del film dimostra che i numeri rendono migliore o peggiore un giocatore, e gli straordinari risultati di quella squadra aprono un nuovo modo di vedere il baseball.

    Sta di fatto che quest'anno, fra le novità portate da Montella alla Fiorentina, c'è anche la monitorizzazione continua dei giocatori, dal punto di vista fisico e psicologico durante la settimana, ma anche e soprattutto nel corso dei 90 minuti di gioco. Il tecnico, insieme ai suoi oltre dieci collaboratori, analizza ciò che fanno i giocatori sia nella fase di riscaldamento pre-gara, che in particolare nei primi 45 minuti. Oltre a dislocare i suoi assistenti in varie zone dello stadio (due, solitamente il collaboratore tecnico Nicola Caccia e il tattico Simone Montanaro, sono in uno skybox del 'Franchi'), Montella ha un uomo davanti ad un televisore e un altro davanti ad un computer, in modo da avere, anche solo pochi istanti dopo la fine del primo tempo, una prima valutazione dell'andamento dei giocatori in campo.
     
    Se Delio Rossi aveva timore di entrare nello spogliatoio, consapevole del fatto che pochi avrebbero ascoltato le sue indicazioni tattiche, Montella all'intervallo prima fa parlare per pochi minuti il dottor Manetti, il quale chiede ai giocatori come stanno fisicamente, e poi procede ad una velocissima analisi, con fogli e numeri alla mano, di come sono andate le cose nel primo tempo, e fa le prime valutazioni su possibili ingressi dalla panchina nella ripresa. Questo sistema, che viene continuamente analizzato in settimana e sottoposto a perfezionamenti, ha fatto sì che in queste dodici giornate di campionato la Fiorentina abbia spesso migliorato il proprio risultato nella ripresa, o quantomeno mantenuto quello che di positivo aveva costruito nei primi 45 minuti.
     
    Non è un caso che i gigliati abbiano fatto due gol nel secondo tempo contro l'Udinese, ben tre contro il Cagliari, otto giorni fa, che vi sia stato un dominio territoriale sempre nei secondi 45 minuti contro Genoa, Bologna e Juventus. Anche nei giorni delle sconfitte, contro Inter e Napoli, Pasqual e compagni hanno collezionato le proprie chance migliori per pareggiare nell'ultima mezz'ora di gara. Insomma, l'intervallo come risorsa per applicare le tante novità tecnologiche, trasformando quei 15 minuti nel miglior time out possibile, come avviene ad esempio nel basket. Del resto Vincenzo Montella ha letto il libro sull'abilità di saper parlare nell'intervallo ai propri giocatori, scritto da uno dei tecnici più vincenti della storia della Nba, Red Auerbach.

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