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La Fifa vuole la riforma del mercato e degli agenti. Stop alle maxi-commissioni, nuove regole e una 'banca del calciomercato' a Parigi
OPERAZIONI CON CIFRE IN CALO - Per il secondo anno consecutivo la spesa per il player trading di livello internazionale è calata del 14%, a un totale di 4,9 miliardi di dollari. Nel 2020 la riduzione era stata del 35% da 7,32 a 5.6 miliardi. E questo nonostante le operazioni siano salite a 18mila.
GLI AGENTI INCASSANO - A non seguire il trend al ribasso, almeno non con cali così alti, sono invece le commissioni versate dalle società agli agenti e ai procuratori. Tra il 2016 e il 2020, è finita nelle tasche di procuratori e agenti che hanno intermediato cessioni o acquisti di atleti professionisti, la somma di 2,5 miliardi di dollari, pari all'8% del valore complessivo dei trasferimenti.
I PARAMETRI ZERO - Considerando che il valore medio dei trasferimenti a titoli oneroso è stato dal 2016 al 2022 di poco superiore ai 300mila euro, se ne può dedurre che solo nel 2021 la prassi dei parametri zero ha sottratto all'industria calcistica circa un miliardo di euro.
LA FIFA CORRE AI RIPARI - La Fifa, già da prima dello scoppio dell'emergenza sanitaria, stava tentando di correre ai ripari dopo che la deregulation del 2014. La Federcalcio internazionale sta innanzitutto pensando di aumentare dal 5% al 6% il contributo di solidarietà per i singoli club. A questo l'obiettivo è quello di stabilire come un agente non possa più rappresentare in un’operazione sia il club che vende che quello che acquista (e magari anche il calciatore).
TETTO ALLE COMMISSIONI - Il massimo della commissione per una singola operazione nell'intenzione dei revisore, non dovrebbe superare il 10% del prezzo di trasferimento per gli agenti che assistono il club che vende, e del 6% per chi interviene per l’affare nell’interesse del club che acquista. In caso di duplice (uno dei due club e il giocatore) rappresentanza, infine, il procuratore riceverà il 3% dal club acquirente e il 3% dall’atleta.
UNA BANCA IN FRANCIA - Su tutti questi contributi la Fifa vuole in ogni caso vederci chiaro ottenendo la massima trasparenza anche a livello fiscale. Per questo l'obiettivo è concentrare il flusso di denaro tutto in un unico istituto bancario. Infantino vuole creare una Clearing House, una banca del calciomercato, attraverso cui dovranno essere versate sia le somme legate ai trasferimenti, ma anche le commissioni da garantire agli intermediari.