La Fifa liberalizza il mondo degli agenti di calciatori: ecco cosa ne pensa Branchini
"Voglio subito chiarire il mio punto di vista circa i profondi cambiamenti adottati dalla FIFA e che hanno come oggetto l’attività di clubs, atleti e agenti. Perché, attenzione: non fate l’errore di pensare che queste regole siano valide solo per agenti, avvocati e intermediari! Queste nuove regole incideranno profondamente anche nei comportamenti dei clubs e nella carriera degli atleti. Toglietevi subito il dubbio o la speranza che queste nuove regole siano state scritte per sanare patologie o per migliorare il rapporto tra club, atleti e agenti. Queste regole sono state solo scritte per sgravare la FIFA da quell’attività di controllo, di polizia e di ultimo giudice a cui comunque da anni aveva abdicato. Vi sono stanze piene di ricorsi e denunce inevase a cui se non ti chiami Real, Manchester o Bayern nessuno metterà mano per anni.
La situazione economica globale degli ultimi 8/10 anni ha creato molte difficoltà ai clubs, che, a loro volta, si sono spesso resi inadempienti nei confronti di altri club, spessissimo di agenti e più di quanto si creda anche nei confronti di atleti. Ovviamente negli anni il trend del mercato ha reso necessaria una revisione delle norme ma questa sarebbe costata un minimo di fatica e comunque un impegno serio. Se a questo aggiungiamo il peso di dover gestire la “querelle” agendo da giudice supremo beh?... molto meglio lavarsene le mani con buona pace dell’andamento corretto del mercato.
Inutili i convegni, le riunioni a Bruxelles presso la Comunità Europea né i rilievi e i suggerimenti della stessa che indicava l’esigenza di nuove regole ma CONDIVISE tra tutti gli attori coinvolti! Niente da fare l’idea era questa tre anni fa ed è rimasta invariata perché l’obbiettivo era uno solo: lavarsene le mani.
Poco è importato il parere contrario di quasi tutte le parti coinvolte e interpellate nel dibattito. Molto più redditizio e gradevole organizzare tornei in giro per il mondo. Avrete notato il proliferare di tornei maschili e femminili per ogni limite di età. Una volta esisteva l'Under 21 ora abbiamo Under 20/19/18/16 ecc. ecc.
Il calcio ne sentiva la mancanza? Oggi la FIFA è principalmente un’organizzazione di spettacoli sportivi interpretati da attori pagati da… terzi: i clubs. Una situazione ideale.
Parlando di quanto sta accadendo non voglio dilungarmi sulla storia di EFAA l’associazione europea che raccoglie i più importanti paesi europei, per l’esattezza 11, più Giappone, Australia, Brasile e Argentina, per un totale di circa 1.500 agenti. EFAA solo in relazione al progetto di revisione del regolamento agenti ordinato dalla FIFA ha partecipato dal 2009 a oltre 15 meetings internazionali tra Bruxelles e Zurigo.
Tra le altre cose EFAA ha fatto parte della commissione istituita dal Parlamento Europeo a cui hanno partecipato tutte le parti interessate e dal 2012 ha mantenuto rapporti ufficiali con il massimo organismo mondiale. Sono stati confronti interessanti e costruttivi da cui sono emerse valide idee per il futuro, peccato che ciò, però, non interessasse minimamente chi tiene il banco e quindi il risultato finale non si è discostato da quello che era il progetto originale.
Per fortuna però i veri operatori: le Leghe e le Federazioni a cui è stato lasciato il diritto, io direi l’onere, di implementare queste regole come meglio credono, hanno capito il rischio che si sta correndo e si sono subito attivate.
Cosa preoccupa maggiormente:
1. DISCREPANZA DI NORME TRA PAESE E PAESE;
2. NON TUTELA DEGLI ATLETI;
3. BUROCRAZIA ASSURDA E INUTILE;
4. MA SOPRATTUTTO NESSUN VANTAGGIO PER IL MOVIMENTO;
Oggi oltre a quanto ci ha illustrato l’Avv. Gallavotti, esiste anche un’altra iniziativa sviluppata dalla Lega Calcio tedesca e che ha già ottenuto l’adesione dei principali paesi europei e che ha come obbiettivo una parziale riscrittura delle Norme ma soprattutto una armonizzazione a livello globale delle stesse.
Come potete ben capire non possiamo avere regole diverse tra Nizza e Genova o tra Lugano e Como! Lo spirito che muove quest’iniziativa è semplice: se si riscrivono le norme le stesse devono essere condivise e complete ma soprattutto armonizzate tra tutte le nazioni. Se invece si vuole una normativa incompleta e diversa tra paese e paese, allora è meglio una vera Deregulation che lasci spazio alle Regole dei Codici Civili di ciascuna nazione. Norme chiare e sovrane a cui tutti debbono attenersi senza lasciare spazio alla fantasia di legislatori spesso impreparati e improvvisati. Il 3 giugno a Francoforte ci sarà un’altra importante riunione che dovrebbe definire una prima strategia da parte di tutti quei paesi che hanno mostrato insoddisfazione per il nuovo scenario in arrivo nel 2015.
Spero di non essere andato troppo “fuori tema” in quanto espresso sinora e pertanto torno, per concludere, all’argomento del mio intervento “Futuro scenario degli agenti in Europa”.
Sono certo che i professionisti seri e preparati continueranno a svolgere la propria attività sempre e comunque, ma devo ammettere che è quasi impossibile ipotizzare cosa accadrà su scala europea, a meno che le iniziative in essere riescano nell’intento di creare una quadro normativo comune a tutti i Paesi.
Purtroppo non sarà affatto semplice in quanto, e questo è il primo grande ostacolo, esistono sensibilità molto diverse nei confronti del tema. Anche Paesi estremamente evoluti in ambito calcistico non hanno mostrato alcun interesse e non hanno fornito alcun contributo. La grande Germania, per esempio da poco più di un anno, si sta impegnando sul tema, prima era assolutamente passiva. Per un’Inghilterra da sempre sensibile e iperattiva, abbiamo molti paesi come la Spagna, dove la sensibilità e assai ridotta.
Noi siamo stati i primi in Italia a scrivere delle regole circa l’argomento, era il 1990 e in uno spirito di totale collaborazione la FIGC emanò un regolamento estremamente valido per le problematiche dell’Epoca. Ora, dopo un lungo e buio periodo di incomprensioni, grazie all’interessamento della Lega di serie A, si è ritornati a collaborare nel tentativo di predisporre, insieme alla FIGC, un nuovo regolamento che contenga i danni creati dalle disposizioni della FIFA e che, nel rispetto dei paletti normativi che la stessa impone, possa rendere l’attività di “intermediario” (che peccato io ero affezionato al termine agente) possibile senza equivoci o zone d’ombra per gli stessi, ma non scordatelo anche per clubs e atleti".