La favorita di Juve-Napoli è l'Inter: i bianconeri non vinceranno, Inzaghi andrà in fuga
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Ci sono molte ragioni per le quali non credo ad una Juventus vincente. La prima è che, quando lo fa e le riesce spesso, la vittoria è o risicata o fortunosa (da non confondere con fortunata). La seconda è che, secondo me, il Napoli non può perdere per la terza volta consecutiva dopo Madrid e Inter. Intanto perché con Mazzarri, rispetto alla gestione Garcia, è di gran lunga migliorato e, contro la capolista l’ha dimostrato, a dispetto dello 0-3. Poi, perché una grande squadra - e il Napoli lo è - non delude mai sul lungo o sul medio periodo. E’ vero che la fase e il reparto difensivi stanno deludendo, è vero che dietro sarà ancora emergenza con Natan terzino di sinistra perché mancano Mario Rui e Olivera, però davanti Osimhen avrà una partita e mezza in più e il centrocampo sembra destinato a riprendere la vecchia efficienza. Ma quelle contro la Juve sono partite che si giocano anche con i nervi, la determinazione e la volontà. Star bene conta, anche se è più importante lo spirito. E questo Napoli, rivitalizzato da Mazzarri, vuole lanciare un messaggio al campionato e, soprattutto, a stesso. Non si piace al quinto posto in classifica (addirittura dietro la Roma per differenza reti), non accetta di uscire ridimensionato dopo neanche un terzo di campionato, percepisce la rivalità con i bianconeri come storica. Ripeto: per me, il Napoli, come minimo, non perde.
Perderebbe la Juventus, invece, anche se pareggiasse, perché ciò significa staccarsi dall’Inter. Avere un solo risultato a disposizione - ovvero la vittoria - mette pressione sugli uomini di Allegri che, pur non facendo le coppe, non possono non avvertire il peso di questo confronto. L’allenatore ha recuperato tutti, tranne Weah e De Sciglio, e va verso lo schieramento della squadra migliore possibile. Dovrebbero rientrare, questa volta dall’inizio, sia Danilo che Locatelli, innervando difesa e centrocampo. Tuttavia se, come è accaduto con l’Inter (ma è stato un episodio), non si sbloccano Chiesa e, soprattutto, Vlahovic la Juve è destinata a rimanere una squadra incompiuta. Abbiamo detto molte volte che è di gran lunga inferiore all’Inter per vastità di organico e qualità complessiva. Il fatto che, al momento, sia solo a due punti è riconducibile alla bravura di Allegri (gioca un calcio discutibile e sparagnino, ma quanto a risultati è quasi inarrivabile), alla benevolenza del calendario e, soprattutto, al caso. Prima o poi perderà (finora è accaduto solo a Reggio Emilia con il Sassuolo) e sarà la fine di ogni sogno legato allo scudetto. Tuttavia nei primi quattro questa Juve arriva. Perché non spreca nulla. E, in fondo, perché, in una serie A così scadente, non sta usurpando il posto a nessuno.