La favola di Drolé: dalla guerra alla B con il Perugia, con lo Zenit che lo visiona
FUGA PER LA SPERANZA - Diciotto anni non semplici, pieni di difficoltà e sofferenza, quelli del ragazzo nato ad Abidjian, capitale della Costa d'Avorio: lo scenario è quello di una terribile guerriglia, che ha angustiato la regione della capitale dal 2002 al 2011. Una guerra civile senza esclusione di colpi, che non risparmia nessuno, donne e bambini compresi. Jean è orfano e l'idea di fuggire da un luogo che, seppur bellissimo, non gli può dare alcun futuro, si affaccia subito nei suoi pensieri: così, tramite uno di quei viaggi della fortuna che sono diventati tristemente notori, soprattutto negli ultimi tempi, riesce ad attraversare il Mar Mediterraneo e a raggiungere Palermo, dove finalmente la fortuna svolta anche per lui. Quando ancora infatti gira scalzo e denutrito incontra infatti Massimo Tutrone, che si dimostra magnanimo e generoso, ponendolo sotto la sua ala protettrice e affidandolo ai salesiani, prima di adottarlo definitivamente. Jean continua a ripetere solo una cosa: "Pallone, pallone", e per questo Tutrone lo accoglie nella scuola calcio da lui diretta, il Tieffe Club, società giovanile palermitana legata come Academy alla Juventus.
JEAN ARMEL BRUCIA LE TAPPE - Qui Jean Armel stupisce tutti, per l'intelligenza, che gli consente di apprendere in fretta italiano, inglese e francese, e per le capacità tecniche, compreso uno spunto velocissimo: la Juventus non rimane insensibile e lo sottopone a due provini, che però non convincono appieno. Allora Tutrone lo propone a Marcello Pizzimenti, ds del Perugia, che assieme al presidente dei Grifoni, Santopadre, decide di prenderlo: lo stile non è eccelso, ma le qualità atletiche sono ottime e, dopo il raggiungimento della maggiore età, Drolè diventa a tutti gli effetti un giocatore del Perugia, dopo un iter burocratico senza fine. Prima Camplone, poi soprattutto Bisoli lo coinvolgono nel progetto Prima Squadra: due gol in amichevole alla Fermana, l'esordio in B (15' col Pescara e 30' con lo Spezia), prima di sabato, il giorno della prima gara da titolare dell'ivoriano. Al Curi per visionarlo era presente anche un osservatore dello Zenit San Pietroburgo: perchè ora per Drolè (foto lanazione.it) la vita puo davvero diventare una favola.
ADG