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  • La crisi degli sponsor nel calcio: Atalanta e Roma alla ricerca, l'Inter ci riprova con Paramount+

    La crisi degli sponsor nel calcio: Atalanta e Roma alla ricerca, l'Inter ci riprova con Paramount+

    • Marcel Vulpis
      Marcel Vulpis
    A poco più di due settimane dal fischio d’inizio della nuova stagione, i 20 club di Serie A sono al lavoro, da un lato sul fronte del calciomercato estivo, dall’altro sulla definizione delle ultime trattative commerciali (con particolare attenzione alle sponsorizzazioni di maglia). Rispetto allo scorso mese di luglio non sono più 12 le squadre senza “main sponsor” sulla divisa di gioco, ma si avverte una concreta difficoltà nel reperire nuove risorse sul mercato.

    “Il sistema calcio italiano è fortemente indebitato e spesso le società della prima divisione aumentano i prezzi dei format commerciali per provare a ridurre questo gap economico- finanziario” spiega a CM Marco Mazzi, esperto di marketing sportivo. “Logico che, soprattutto post Covid-19, non ci sia più la fila come un tempo anche per la perdurante crisi economica del nostro Paese ((le sponsorizzazioni, da sempre, sono una percentuale all’interno di fatturati in salute).

    La lievitazione poi dei costi di accesso poi si presenta come un ulteriore elemento negativo. La vera novità di quest’anno è l’ingresso degli enti locali, soprattutto regionali, che hanno deciso di aiutare i club presenti sui territori, così come avviene storicamente nel ciclismo, dove le corse su strada sono finanziate da regioni, province e comuni con ingenti fondi pubblici”.

    Una serie di “good news” sono arrivate proprio negli ultimi giorni. Il Cagliari, dopo un anno di cadetteria, torna nella massima serie con Moby lines (compagnia di trasporto marittimo) nel ruolo di sponsor principale; il Bologna si è affidato al marchio Saputo (holding di proprietà dell’omonimo presidente del club); il Lecce ha convinto Deghi (arredamenti per interni) a salire di format, dopo l’esperienza di un anno fa nella posizione di retro sponsor. L’Empoli ha rinnovato e convinto a restare Computer Gross, storico sponsor dei toscani, portandogli in dote anche la titolazione dell’impianto per due anni (da quest’anno “stadio Castellani-Computer Gross Arena); l’operazione economica è inserita nel contratto di prolungamento della main sponsorship.

    L’Inter, se parliamo di top club, dopo la difficile esperienza con Digitalbits, che non ha portato nelle casse neppure un euro, rispetto agli oltre 23 milioni di euro attesi, ci riprova con Paramount+ già apparso nella sfortunata finale di Champions League (persa per mano del City). L’investimento è nell’ordine dei 15 milioni di euro, molto più basso rispetto alle previsioni dell’area commerciale nerazzurra.

    Al di là di situazioni mecenatistiche come Mapei con il Sassuolo, di Mediacom (azienda della famiglia Commisso) con la Fiorentina, o di contratti pluriennali già stipulati (come nel caso di Fly Emirates e Milan), per il calcio italiano non tira una bella aria. L’Atalanta è al lavoro per un nuovo main sponsor (il contratto con Plus500 è scaduto), così come la Juventus sta facendo un difficile lavoro di relazioni pubbliche con i propri sponsor, dopo il caos degli ultimi mesi (ed è ancora impegnata su diversi fronti legali). Anche la Roma è alla ricerca di un main sponsor (come l’Inter si era legata a Digitalbits) per la prossima stagione. Al momento, tra sponsor tecnico (Adidas) e fornitori ufficiali (se si visita l’attuale pagina partner), non conta più di 8 marchi (anche se prima dell’inizio del campionato presenterà i nuovi sponsor).

    Nonostante le difficoltà dei club, nel reperimento delle risorse, c’è la novità dell’ingresso di due rimportanti regioni italiane (la Liguria e il Friuli Venezia-Giulia) nel ruolo di sponsor. La prima investirà oltre 1,3 milioni di euro spalmando questo budget su tutti i club di calcio professionistici liguri. Il Genoa, tornato in A quest’anno, potrà contare su 580mila euro di fondi pubblici (oltre a 1,5 milioni del nuovo main sponsor Pulsee). Soldi freschi però arriveranno anche allo Spezia e alla Sampdoria in B, così come alla Virtus Entella e al Sestri Levante in C. L’Udinese sostituirà il marchio Dacia (auto) con il logo promo-turistico “Io sono FVG”, per un investimento di 1,2 milioni di euro (ma è ancora alla ricerca del title dello stadio, denominato per il momento “Udinese Arena”) a marchio Regione Friuli-Venezia Giulia. Si conferma invece Regione Sardegna, per il ritorno del Cagliari in Serie A, presente, anche quest’anno, con il marchio “Sardegna-Isola dell’Artigianato”.

    Un’estate sportiva, pertanto, nel segno delle regioni, visto che anche nel ciclismo, le nazionali azzurre partite, nelle ultime ore, per il mondiale di Glasgow, scenderanno in gara con lo sponsor #weareinPuglia marchio promo-turistico di Regione Puglia, oltre al ritorno storico di IP (Italiana Petroli-gruppo API) per anni sulle maglie della nazionale maschile di calcio.

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