La Coppa d'Africa 2015 va alla Costa d'Avorio, che torna a vincere la rassegna continentale dopo 23 anni (l'unico successo era datato 1992, in Senegal): anche in quell'occasione venne sconfitto in finale il Ghana ai rigori. Yaya Touré e compagni vendicano il ko in finale rimediato nel 2012, quando arrivò la vittoria dello Zambia dopo la maledetta rassegna dei penalty. 

SOFFERENZA INFINITA - Al Nuevo Estadio de Bata, dell'omonima città della Guinea Equatoriale, la gara contro il Ghana termina solo dopo i calci di rigore (si è dovuti arrivare all'11esimo penalty). La partita, finita 0-0 dopo i tempi supplementari, è stata decisa dal gol del portiere ivoriano Barry, andato a segno a differenza di quello ghanese, Razak: il Ghana, a un passo dalla vittoria finale, recrimina per gli errori di Acquah (parato) e Acheampong (fuori), che hanno rimesso in gioco la Costa d'Avorio dopo i rigori falliti da Bony (trraversa) e Tallo (fuori). Il ct del Ghana Avram Grant torna a perdere una finale ai calci di rigore (accadde lo stesso in Champions League, quando l'israeliano sedeva sulla panchina del Chelsea, nel 2007/08). 

CAMMINO TRIONFANTE - La Costa d'Avorio è arrivata alla finale dopo aver conquistato il primo posto nel proprio girone (D), chiuso a quota 5 punti (una vittoria e due pareggi), a cui è seguito il bel successo contro l'Algeria, nei quarti di finale, e quello contro la Repubblica Democratica del Congo, in semifinale (entrambe le gare terminate 3-1). Il ct Herve Renard è riuscito a riportare sul trono una nazionale che aveva sempre deluso nell'ultimo decennio, collezionando piazzamenti decisamente inferiori rispetto alle proprie potenzialità. La stella è senza dubbio Yaya Touré (foto profilo Twitter Champions League), centrocampista tuttofare del Manchester City, che ha trascinato i suoi compagni alla conquista di una Coppa d'Africa fin attesa troppo tempo. Decisivi anche Wilfried Bony e Gervinho: il primo, voluto fortemente da Pellegrini al City nel mercato di gennaio, ha siglato una doppietta contro l'Algeria nei quarti; il secondo, partito malissimo con un'espulsione che gli è poi costata due giornate di squalifica, si è riscattato in semifinale segnando uno dei tre gol del successo che ha portato alla finale.