AFP/Getty Images
La Chilena, Azkargorta: 'In Bolivia mi vogliono tutti bene. Gamarra? Ancora giovane. Occhio a Saavedra e Arrascaita'
Per quale ragione ha lasciato il suo Paese e ha accettato la proposta della Bolivia?
Stavo lavorando come medico e mi si è presentata questa occasione. L'obiettivo era cercare di ottenere la qualificazione ai Mondiali del '94 affrontando squadre come Brasile e Uruguay lungo il cammino. Penso che tutti dovrebbero vivere un'esperienza in Sudamerica, la culla del calcio.
Come ha vissuto i primi giorni da ct del Verde?
Ho passato momenti molto difficili. Era il 1992, 500 anni dopo la colonizzazione ecco un altro spagnolo. Ho ricevuto insulti e anche minacce di morte.
Come ha fatto a portare la nazionale boliviana ai Mondiali?
Io e il mio staff abbiamo lavorato molto sull'autostima di ogni calciatore. Abbiamo fatto in modo che credessero in loro stessi e crescessero come uomini.
Dopo aver centrato la qualificazione a USA '94 è diventato un eroe per la gente boliviana. La amano ancora così tanto?
Sì continuano a volermi bene, anzi forse oggi me ne vogliono ancora di più.
Quali erano le stelle di quella Bolivia?
Melgar, Erwin Sanchez ed Etcheverry, in questo ordine.
È stato il ct della Bolivia anche per la Copa America 1993. Cosa pensa di questo torneo?
È una competizione che ha riguadagnato importanza e ora ha molto seguito.
Passiamo alla Bolivia di oggi. Cosa pensa della squadra di Mauricio Soria?
Spero solo possa fare bene.
Dove crede possa arrivare in Copa America?
È stata sorteggiata in un gruppo difficile, sarà dura qualificarsi alla fase successiva.
Chi sono gli attuali migliori elementi del Verde?
Marcelo Martins Moreno e il portiere Quinones.
Cosa pensa di Sebastian Gamarra?
È molto giovane, avrebbe bisogno di accumulare esperienza in categorie più importanti.
Dopo la prima esperienza con la Bolivia, è diventato ct del Cile, successivamente è andato ad allenare in Giappone e Messico. Poi è arriva di nuovo la chiamata del Verde. Cosa l'ha spinta a tornare?
Mi trovavo in Bolivia per ragioni personali e mi hanno offerto nuovamente la panchina, tutto qui.
Dopo altri due anni da ct, ha lasciato definitivamente la nazionale.
Avevo ricevuto un'offerta dal Bolivar. I due impegni erano incompatibili.
Anche con il Bolivar ha raggiunto dei risultati fantastici. Quest'anno ha vinto entrambi i campionati, Apertura e Clausura. Qual è il segreto della sua squadra? I ragazzi hanno lavorato molto bene. Penso che l'ordine tattico e la determinazione che hanno messo in campo abbiano fatto la differenza.
C'è qualche giocatore del Bolivar che potremmo presto ammirare in un campionato europeo?
Saavedra e Arrascaita sono due ragazzi da tenere d'occhio.
Nel Bolivar gioca anche Juanmi Callejon, gemello di José Maria del Napoli. Pensa che potrebbe dire la sua in Europa?
Juanmi ha tutte le carte in regola per fare bene in Europa come suo fratello.
Il Napoli ha salutato Rafa Benitez.
Rafa è un mio discepolo e soprattutto un amico. Penso abbia fatto un buon lavoro.
In conclusione, come descriverebbe il calcio boliviano?
Tecnicamente buono, ma ancora indisciplinato tatticamente e molto povero per quanto riguarda le strutture. A livello giovanile, è davvero indietro.
Intervista di Matteo Palmigiano
@palmi14