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    L'Italia ha un bel futuro: l'Under 19 ci porta lontano dal baratro di Ventura

    L'Italia ha un bel futuro: l'Under 19 ci porta lontano dal baratro di Ventura

    • Giancarlo Padovan
    Il campione (Portogallo) è giusto, il modo no. L’Italia under 19 perde la finale dell’Europeo ai supplementari subendo il gol decisivo (Correia 108’) due minuti dopo il gol del pareggio (Scamacca 107’). Eravamo sul 3-3 e c’era la prospettiva, per nulla inquietante, dei calci di rigore.Perdere così non si deve, non si può. Eppure è accaduto e il Portogallo, che ha maggiore talento, conquista il titolo continentale under 19 per la prima volta nella sua storia.

    Spiegazioni? Prima della partita (dal 2-0 per i portoghesi, a 19 minuti dalla fine, al 2-2 in due minuti di Kean), bisogna soffermarsi sull’età e sull’esperienza. Il Portogallo ha una rosa di ragazzi tutti del 1999, già abituati a calcare i campi della massima serie in patria o all’estero. L’Italia dell’ultima mezz’ora, al contrario, aveva in campo sei calciatori del 2000 e solo un paio avevano giocato nella massima serie. Non è un’attenuante, ma una constatazione. ​Plizzari è stato titolare, ma in serie B, alla Ternana e chissà dove andrà adesso, visto che il Milan ha deciso di non allestire la seconda squadra. Anche Tonali è titolare nel Brescia. E infatti, fino a quando è stato in campo, è stato uno dei migliori. Poi la fatica (e un’ammonizione pesante) lo ha falciato.

    Ho guardato la partita non solo perché volevo raccontarla. Ma per scoprire a che punto è il nostro calcio giovanile. Al di là del risultato (perdere 4-3 dopo i supplementari è molto onorevole), ci sono tutti i presupposti per risalire la china che ci ha fatto imboccare Ventura con la sua Nazionale maggiore. Già l’anno prossimo, in Polonia, questi stessi ragazzi affronteranno il Mondiale under 20 e le premesse per un percorso dignitoso sono concrete. Per fortuna qualcuno, anche in serie A, si sta accorgendo di loro.

    Plizzari, nonostante un errore e mezzo nella finale, è stato forse il portiere migliore dell’intera manifestazione. Zaniolo è un polivalente in grado di ricoprire sia il ruolo di mezzala, sia quello di trequartista (Di Francesco, a Roma, gli dovrà dare spazio). Di Tonali, richiesto da mezza serie A (ma poi i ragazzi bisogna farli giocare), ho già detto. Kean, quattro gol in cinque partite, autore di una doppietta in finale partendo dalla panchina, è pronto (anche se non ancora maturo) per fare più partite di quante gli sia stato concesso a Verona (anche lui, però, deve cambiare negli atteggiamenti). Scamacca, invece, è già a livello dei centravanti di serie A. Non è un fuoriclasse, ma può essere un ottimo giocatore. Oltre al gol del 3-3 nel secondo supplementare è entrato anche nel secondo gol di Kean, smarcando Zaniolo che ha fatto l’assist vincente.

    La finale è stata una partita bellissima e crudele. Bellissima perché, nonostante la supremazia del Portogallo, l’Italia è rimasta in corsa grazie alle parate di Plizzari. Crudele perché proprio il portiere ha regalato il primo gol a Joao Felipe. Bravissimo, a venti minuti dalla fine, a propiziare il raddoppio di Trincao (e anche in questo caso Plizzari non è stato impeccabile). Quando tutto sembrava perduto, l’Italia ha rialzato la testa e inflitto uno scossone alla partita. Kean (che ha preso il posto di Pinamonti) ha colpito due volte nel giro di 120 secondi portando la gara al supplementare. Bravo lui a segnare, bravo il c.t. Paolo Nicolato a cambiare. Uomini (oltre a Kean dentro anche Capone autore dell’assist di tacco per il gol dell’1-2) e sistema di gioco: dal 4-3-1-2 al 4-3-3 con Capone a sinistra, Kean a destra e Scamacca in mezzo. Come sempre in questi casi, viene da chiedersi se le mosse a gara in corso non siano state correzioni ad uno schieramento sbagliato. Ma preferiamo dire che Nicolato ha visto giusto intervenendo.

    Gli azzurrini sono stati splendidi per carattere e determinazione. Perché, colpiti ancora da Joao Felipe a due minuti dalla fine del primo supplementare, hanno trovato la forza di pareggiare allargando il fronte del gioco (di Bellanova lo splendido cross per Scamacca). Poi, però, quando c’era da reggere fino ai rigori un intervento poco coordinato di Zanandrea ha dato via libera a Correia. Purtroppo abbiamo difeso male (uno contro uno) senza marcature preventive e raddoppi.

    Peccato. Ma solo per il risultato. Il futuro della maggioranza di questi ragazzi è scritto.

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