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L'ultima di Iniesta, il 'pasillo' della discordia: ecco perchè vedere il Clasico
La partita che vedrà impegnati Barcellona e Real Madrid questa sera (ore 20,45 al Camp Nou) in Spagna è già stata ribattezzata "Il Clasico meno Clasico di sempre". Capirne il motivo è semplice: i due eterni rivali del calcio spagnolo si affronteranno in un match in cui non si decide più nulla, o quasi. Il Barcellona ha già vinto la Liga, in campionato il Real può solo aspirare al secondo posto, se riesce a superare l'Atletico. Niente di più. Insomma, chi sperava, vedendo il calendario a inizio stagione, che il "Clasico" a tre giornate dalla fine potesse essere decisivo è rimasto deluso. Ciò non toglie che una partita di tale portata, seguita da milioni di spettatori in tutto il mondo, ha sempre qualcosa da offrire agli appassionati. Abbiamo cercato di scovare 5 motivi per cui è consigliabile non perdersi il "Clasico" di questa sera.
1) CHI È IL PIÙ FORTE - Come abbiamo detto, il Barcellona di Valverde quest'anno ha vinto la Liga senza lasciare spazio a dubbi e con tre giornate di anticipo, senza dimenticare che anche la Coppa del Re è finita per l'ennesima volta nella bacheca blaugrana. Un "doblete" che la dice lunga sul dominio in terra iberica del Barça. Da parte sua, il Real di Zidane, ha conquistato la terza finale di Champions consecutiva e, se a questo sommiamo che i blancos negli ultimi cinque anni di finali ne hanno giocate quattro, (aspettando quella di Kiev le altre tre disputate le hanno vinte), quale modo migliore per decretare qual è a squadra più forte se non dimostrandolo sul campo? Stasera non solo ci sono in ballo i tre punti per la Liga, ma forse qualcosa di più importante: il prestigio di essere la squadra spagnola più forte.
2) LIGA SENZA SCONFITTE - Il Barcellona di Messi e compagni arriva alla sfida con il Real con una storica striscia di partite in campionato senza sconfitte. Sono ormai 41. Dopo aver superato la Real Sociedad, che tra le stagioni 1978/79 e 79/80 di partite senza perdere ne aveva accumulate 38, ora rimane un altro piccolo record che solo due squadre nella storia della Liga sono riuscite a conseguire: terminare l'intero campionato imbattuto. In Spagna ci sono riuscite solo l'Athletic Bilbao (1929/30) e il Real Madrid (1931/32). Ora, quasi un secolo dopo tocca al Barcellona, sempre che le merengues non pongano fine alla storica striscia. I giocatori del Real non lo ammetteranno mai, ma senza dubbio stasera scenderanno in campo per fare un dispetto agli eterni rivali.
3) L'ADDIO DI INIESTA - Tra le tante incertezze del prossimo mercato su chi continuerà a vestire la maglia del Barça e del Real per la prossima stagione, una certezza è davanti agli occhi di tutti: questo sarà l'ultimo "Clasico" di Andres Iniesta. C'è da aspettarsi un addio da ricordare per il capitano blaugrana, che in Spagna è uno dei giocatori più amati indipendentemente dello stadio in cui si giochi (nessuno a dimenticato il suo gol che ha dato alla Spagna la Coppa del Mondo in Sud Africa). Dopo le lacrime versate annunciando il suo addio, il Camp Nou ha preparato un omaggio al suo capitano che resterà negli annali della Liga. Un addio che gli appassionati del bel calcio, del talento del manchego, non possono perdersi. Senza contare che il Barça farà di tutto per salutarlo con una grande partita e con una vittoria, l'ultima di Iniesta contro il Real Madrid.
4) VENDICARE IL BERNABEU - Da tre stagioni consecutive il Real viene battuto dal Barcellona in casa. Quest'anno con un umiliante 0-3. Per i blancos e i propri tifosi non esiste miglior balsamo che battere gli eterni rivali a casa loro, per riequilibrare, almeno a livello morale, il doppio confronto in Liga. Senza dimenticare che vincere al Camp Nou contro i dominatori della Liga sarebbe una vera e propria iniezioni di fiducia in vista della finale di Kiev contro il Liverpool prevista tra una ventina di giorni. Se il Barcellona scenderà in campo con la squadra migliore possibile, c'è da credere che anche Zidane schiererà il miglior undici possibile, mandando in campo, infortuni permettendo, un squadra che viene a Barcellona per vincere.
5) L'ETERNA SFIDA MESSI RONALDO - In questi ultimi anni, il confronto tra i due campioni di Real e Barça è diventata quasi più importante della partita in sé. Il continuo confronto tra Messi e Cristiano Ronaldo, la sfida a suon di gol e l'eterna domanda, destinata a dividere i tifosi, "chi è il migliore?" vivrà un nuovo capitolo questa sera, forse con un po' di pepe in più. Messi, con i suoi 32 gol in Liga, è in piena lotta con Mohamed Salah per vincere la Scarpa d'Oro, la difesa del Real farà di tutto per evitare che l'argentino aumenti il suo bottino, sperando che l'egiziano incrementi il proprio. Mentre CR7, che nelle ultime otto partite disputate in Liga è sempre andato a segno, farà del suo meglio per evitare che Ter Stegen conquisti il titolo di miglior portiere del campionato. Certo, sono piccole cose, ma in una partita del genere contano, eccome.
"EFECTO PASILLO" - Ad aumentare la tensione del match, come se ce ne fosse bisogno, è risaputo che non ci sarà il famoso "pasillo" (omaggio tutto spagnolo che viene offerto ai vincitori che scendono in campo applauditi dai giocatori avversari) da parte del Real ai Campioni del Barcellona. Zidane su questo punto è stato chiaro: "Non è una decisione del club, - ha spiegato il francese, - È una decisione mia. Il Barcellona non lo ha fatto a noi quando abbiamo vinto il Mondiale per Club dicendo che loro non avevano partecipato alla competizione. Si sono dimenticati che per arrivare al Mundialito devi giocare la Champions. Loro hanno deciso di non farlo a noi e noi non lo faremo a loro." Gli argomenti di questo "Clasico" numero 238 sono serviti.
1) CHI È IL PIÙ FORTE - Come abbiamo detto, il Barcellona di Valverde quest'anno ha vinto la Liga senza lasciare spazio a dubbi e con tre giornate di anticipo, senza dimenticare che anche la Coppa del Re è finita per l'ennesima volta nella bacheca blaugrana. Un "doblete" che la dice lunga sul dominio in terra iberica del Barça. Da parte sua, il Real di Zidane, ha conquistato la terza finale di Champions consecutiva e, se a questo sommiamo che i blancos negli ultimi cinque anni di finali ne hanno giocate quattro, (aspettando quella di Kiev le altre tre disputate le hanno vinte), quale modo migliore per decretare qual è a squadra più forte se non dimostrandolo sul campo? Stasera non solo ci sono in ballo i tre punti per la Liga, ma forse qualcosa di più importante: il prestigio di essere la squadra spagnola più forte.
2) LIGA SENZA SCONFITTE - Il Barcellona di Messi e compagni arriva alla sfida con il Real con una storica striscia di partite in campionato senza sconfitte. Sono ormai 41. Dopo aver superato la Real Sociedad, che tra le stagioni 1978/79 e 79/80 di partite senza perdere ne aveva accumulate 38, ora rimane un altro piccolo record che solo due squadre nella storia della Liga sono riuscite a conseguire: terminare l'intero campionato imbattuto. In Spagna ci sono riuscite solo l'Athletic Bilbao (1929/30) e il Real Madrid (1931/32). Ora, quasi un secolo dopo tocca al Barcellona, sempre che le merengues non pongano fine alla storica striscia. I giocatori del Real non lo ammetteranno mai, ma senza dubbio stasera scenderanno in campo per fare un dispetto agli eterni rivali.
3) L'ADDIO DI INIESTA - Tra le tante incertezze del prossimo mercato su chi continuerà a vestire la maglia del Barça e del Real per la prossima stagione, una certezza è davanti agli occhi di tutti: questo sarà l'ultimo "Clasico" di Andres Iniesta. C'è da aspettarsi un addio da ricordare per il capitano blaugrana, che in Spagna è uno dei giocatori più amati indipendentemente dello stadio in cui si giochi (nessuno a dimenticato il suo gol che ha dato alla Spagna la Coppa del Mondo in Sud Africa). Dopo le lacrime versate annunciando il suo addio, il Camp Nou ha preparato un omaggio al suo capitano che resterà negli annali della Liga. Un addio che gli appassionati del bel calcio, del talento del manchego, non possono perdersi. Senza contare che il Barça farà di tutto per salutarlo con una grande partita e con una vittoria, l'ultima di Iniesta contro il Real Madrid.
4) VENDICARE IL BERNABEU - Da tre stagioni consecutive il Real viene battuto dal Barcellona in casa. Quest'anno con un umiliante 0-3. Per i blancos e i propri tifosi non esiste miglior balsamo che battere gli eterni rivali a casa loro, per riequilibrare, almeno a livello morale, il doppio confronto in Liga. Senza dimenticare che vincere al Camp Nou contro i dominatori della Liga sarebbe una vera e propria iniezioni di fiducia in vista della finale di Kiev contro il Liverpool prevista tra una ventina di giorni. Se il Barcellona scenderà in campo con la squadra migliore possibile, c'è da credere che anche Zidane schiererà il miglior undici possibile, mandando in campo, infortuni permettendo, un squadra che viene a Barcellona per vincere.
5) L'ETERNA SFIDA MESSI RONALDO - In questi ultimi anni, il confronto tra i due campioni di Real e Barça è diventata quasi più importante della partita in sé. Il continuo confronto tra Messi e Cristiano Ronaldo, la sfida a suon di gol e l'eterna domanda, destinata a dividere i tifosi, "chi è il migliore?" vivrà un nuovo capitolo questa sera, forse con un po' di pepe in più. Messi, con i suoi 32 gol in Liga, è in piena lotta con Mohamed Salah per vincere la Scarpa d'Oro, la difesa del Real farà di tutto per evitare che l'argentino aumenti il suo bottino, sperando che l'egiziano incrementi il proprio. Mentre CR7, che nelle ultime otto partite disputate in Liga è sempre andato a segno, farà del suo meglio per evitare che Ter Stegen conquisti il titolo di miglior portiere del campionato. Certo, sono piccole cose, ma in una partita del genere contano, eccome.
"EFECTO PASILLO" - Ad aumentare la tensione del match, come se ce ne fosse bisogno, è risaputo che non ci sarà il famoso "pasillo" (omaggio tutto spagnolo che viene offerto ai vincitori che scendono in campo applauditi dai giocatori avversari) da parte del Real ai Campioni del Barcellona. Zidane su questo punto è stato chiaro: "Non è una decisione del club, - ha spiegato il francese, - È una decisione mia. Il Barcellona non lo ha fatto a noi quando abbiamo vinto il Mondiale per Club dicendo che loro non avevano partecipato alla competizione. Si sono dimenticati che per arrivare al Mundialito devi giocare la Champions. Loro hanno deciso di non farlo a noi e noi non lo faremo a loro." Gli argomenti di questo "Clasico" numero 238 sono serviti.