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L'oro dei Mondiali scartato dalla Serie A
WESLEY, ODI ET AMO – Un altro tratto comune tra questi tre giocatori è il modo con il quale sono stati scaricati: Sneijder è stato uno dei protagonisti indiscussi del Triplete dell’Inter di Josè Mourinho, ma l’amore con i nerazzurri si è parzialmente affievolito fino a diventare vera e propria tensione, soprattutto con Marco Branca, e tanto da portare alle seguenti dichiarazioni, nell’anno dell’addio: “Per i giocatori e i tifosi l’ho trovato veramente terribile, ma per altre persone non mi è per nulla dispiaciuto che il club abbia finito la stagione a metà classifica e fuori dall’Europa e che l’allenatore abbia dovuto andarsene”. Un grande amore, finito però nel modo sbagliato, probabilmente con il pensiero che Wesley si stesse avviando al crepuscolo della propria carriera: la buona stagione al Galatasaray (gol decisivo per l’eliminazione della Juve dalla Champions) e il Mondiale da protagonista dimostrano che qualcuno in Corso Vittorio Emanuele forse non ci aveva visto troppo giusto.
THE HUNTER E IL PAPA – Il destino invece è stato più duro con Jan Klaas Huntelaar e Sokratis Papasthatopulos: il primo, giunto al Milan nell’anno di Leonardo, veniva fatto giocare fuori ruolo nel 4-2 e fantasia del tecnico brasiliano, da esterno, lui che senza dubbio è una prima punta di peso, un cacciatore. Nel 2009-2010 segnò 7 reti in 25 partite in A, una favolosa a Catania, con un pallonetto da sogno che i tifosi rossoneri non possono dimenticare. Andò via per lasciare posto a Ibra e per fare le fortune dello Schalke 04, oggi a Milanello sicuramente qualcuno lo rimpiange. Il secondo, arrivato dal Genoa dopo un primo campionato di Serie A sorprendente, deluse in rossonero, forse percependo la mancanza di fiducia da parte di Allegri. Il fatto che adesso giochi, e titolare, nel Borussia Dortmund, deve far pensare che anche in questo caso probabilmente la scelta fatta è stata quantomeno affrettata.
DALLA COLOMBIA CON FURORE – Tornando indietro di tre giorni, possiamo notare come anche nella Colombia, vera e propria sorpresa di questo Mondiale per i risultati e il gioco proposto, spicchino due elementi a cui le nostre squadre non hanno dato troppo credito: Pablo Estifer Armero, la cui metà del cartellino è stata prelevata la scorsa stagione dal Napoli, e Christian Zapata del Milan. A Castelvolturno poche soddisfazioni per la freccia nera, che non riceve mai la fiducia di Benitez il quale gli preferisce pure Mesto, ed è costretto a terminare la stagione in prestito a Londra, nel West Ham: ora l’ex e futuro giocatore dell'Udinese sta dimostrando di essere uno dei migliori terzini sinistri del torneo, in barba a chi lo sottovalutava. Napoli che, d'altronde, negli ultimi anni ha mandato in prestito anche un certo Edu Vargas, protagonista con il Cile. Non meglio degli azzurri ha fatto la Fiorentina con Seferovic, punta mai esplosa in viola bomber della Svizzera E lo stesso si potrebbe dire per Christian Zapata, intoccabile nella formazione di Pekerman a fianco di un altro ex rossonero, Mario Yepes, ma lasciato sovente in panchina da Seedorf nell’ultimo periodo. Forse è il caso di iniziare a pensare che gli intenditori debbano tornare a scuola.