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    L'italiano che vuol fare decollare il calcio degli Usa

    L'italiano che vuol fare decollare il calcio degli Usa

    Il football negli Usa è da sempre solo una questione di palle ovale, armatura e caschi in testa. La sua variante europea, qui, non ha mai veramente attecchito, se non al femminile. Eppure i tentativi di far esplodere la passione per il pallone anche oltre Atlantico non sono mancati. Ci provarono una prima volta negli anni '70 portando negli States i maggiori campioni giunti ormai a fine carriera. Ma neppure Pelè, Beckenbauer ed Eusebio riuscirono nell'impresa di far innamorare i freddi americani dello sport che faceva impazzire mezzo globo. Il secondo tentativo avvenne vent'anni più tardi, sfruttando la scia tracciata dal primo mondiale a stelle e strisce. Ma ancora una volta il soccer rimase uno sport minore, schiacciato dalla concorrenza di basket, baseball, football e perfino dell'hockey. 

    NUOVA ONDA - Ora però il calcio nel Nuovo Mondo sembra poter vivere una nuova ondata di popolarità. Frutto di una fascia di cittadini di origine latinoamericana sempre più larga che tra le altre cose ha portato nella nuova patria anche la passione per il football, quello giocato solo con i piedi. Ma il merito è anche di un altro Mondiale da ospitare sul suolo nordamericano, quello del 2026, organizzato dalla triplice alleanza composta da Canada, Usa e Messico. Cause contingenti che da qualche anno stanno spingendo una nutrita schiera di manager internazionali a scommettere su questa nuova età dell'oro del soccer, nella speranza che possa essere più fortunata e duratura delle precedenti.

    ITALIANO DI SUCCESSO - E quando si parla di successo in Usa non possono mai mancare gli italiani. In mezzo a questa pattuglia di professionisti del pallone un ruolo di primo piano lo gioca infatti Alessio Sundas, procuratore toscano che da un paio d'anni ha attraversato l'Oceano per fondare la AGSM, l'American Group Sports Management, la prima e per ora unica agenzia finalizzata alla valorizzazione di calciatori americani. "In Usa - spiega Sundas - il football americano è molto valorizzato, mentre il soccer, pur essendo in costante in ascesa nell'interesse collettivo, non riceve lo stesso trattamento. Proprio per questo motivo ho deciso nel 2019 di spostare la mia attività qui, aprendo una grande company".

    IL METODO VPM - L’American Group, come detto, rappresenta un'assoluta novità per il calcio statunitense, essendo l’unica agenzia in grado di valorizzare gli atleti a livello planetario: “Se un calciatore è bravo, ma non è conosciuto, nessun club si accorgerà mai di lui - sostiene Sundas - In America ciò non avviene, se non in maniera sporadica e molto approssimativa. Noi lavoriamo proprio per colmare questa lacuna". Negli ultimi tempi, tuttavia, questa tendenza sta cambiando, anche grazie al lavoro di Sundas e dei suoi collaboratori. Una nuova generazione di talenti si affaccia all'orizzonte, trainata dai vari Weah, Mc Kennie, Pulisic e rimpolpata dalla cinquantina di calciatori fatti sbarcare in Europa negli ultimi mesi, spesso facendoli approdare in team di primissima fascia: "Tutti questi ragazzi - prosegue il player's agent italiano - hanno adottato il metodo VPM, cioè Valorizzazione e Promozione Marketing del calciatore. Un metodo esclusivo, brevettato e inventato proprio dalla nostra agenzia. Il progetto è quello di far conoscere e valorizzare i calciatori americani, provando a farli diventare calciatori stellari conosciuti in tutto il mondo. Ovviamente, il progetto, non si limita alla sola immagine del calciatore, ma prevede anche tanto lavoro sul campo. Grazie al metodo VPM, ogni settimana i calciatori verranno osservati dai Match Analyst contribuendo a migliorarne il rendimento. E' un lavoro a 360° che in America non era mai stato fatto prima, dato che i calciatori venivano abbandonati a loro stessi. Ora invece, grazie al nostro metodo, siamo convinti che il soccer nel giro di poco tempo sarà in grado di ritagliarsi un posto di rilievo tra i migliori campionati del mondo".

    Per la prima volta, quindi, il calcio americano prova a sondare una nuova via, mai calcata in precedenza. Ora non si punta più ad importare fenomeni dall'estero ma si prova a costruirseli direttamente in casa. Sperando di riuscire quanto prima a colmare quel gap che oggi non appare più un fossato invalicabile.

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