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    L'Italia non brilla e rischia di perdere con l'Austria, ma i cambi di Mancini ci portano ai quarti

    L'Italia non brilla e rischia di perdere con l'Austria, ma i cambi di Mancini ci portano ai quarti

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Ai quarti ci siamo, ma non so se meritatamente (l’Austria ha giocato una grande partita) e quanto saremo competitivi con il prossimo avversario (Belgio o Portogallo lo sapremo questa sera). L’Italia vince ai supplementari, grazie ai gol di Chiesa e Pessina, due cambi azzeccati dal c.t. Roberto Mancini, ma soffre fino all’ultimo secondo perché Kalajdzic (sostituto di Arnautovic) gira di testa in tuffo un calcio d’angolo di Schaub (sostituto di Grillitsch) e ci fa trepidare anche nel minuto di recupero che l’arbitro inglese Taylor concede oltre l’extra time.

    Non è stata una bella partita e abbiamo rischiato di perderla nei tempi regolamentari (64’) quando Arnautovic di testa, su assist, sempre di testa di Alaba, ha messo alle spalle di Donnarumma. Taylor è stato richiamato dal Var e, grazie al cielo, il gol è stato annullato per un fuorigioco, non esattamente mastodontico, dello stesso Arnautovic.

    Il nostro secondo tempo è stato pessimo e le avvisaglie si erano avute poco prima (62’), quando, su palla persa da Verratti, Sabitzer si era costruito un’occasione che Bonucci ha sventato mettendoci il corpo. Ma era da dopo l’intervallo che l’Italia aveva smesso di giocare come sa, dando la possibilità all’Austria di crescere gradualmente, ma inesorabilmente. Non che l’Italia fosse uscita da una partita che nel primo tempo aveva sostanzialmente dominato, ma di certo stava pagando un po’ il fiato corto per una prova dispendiosa anche a livello mentale.

    Scampato il pericolo, Mancini ha provveduto a cambiare due terzi del centrocampo. Fuori Verratti e Barella, dentro Locatelli e Pessina. Proprio Pessina, un po’ avventatamente, si è frapposto a Lainer su una palla lunga in area. Gli austriaci hanno gridato al calcio di rigore, ma il fuorigioco dello stesso Lainer ha invalidato ogni reclamo.

    Detto questo era evidente che l’Italia stesse perdendo colpi e Mancini è stato bravo a investire sulla corsa di Chiesa (fuori Berardi) e sul fisico di Belotti (fuori Immobile). Mancavano appena sei minuti all’inizio dei supplementari e la mossa è stata logica e premiante. Intanto perché Belotti ha servito il primo assist a Chiesa (93’, tiro parato), all’inizio della nuova frazione di gioco. In secondo luogo perché Chiesa, al secondo invito sotto porta (questa volta di Spinazzola), ha fermato la palla di testa, ha saltato un avversario con il destro e di sinistro in diagonale ha fulminato Bachmann.

    Nonostante la grande esultanza dei nostri giocatori e della panchina la partita non era finita. Primo, perché, subito dopo, Spinazzola era bravo a chiudere con una diagonale un pericoloso attacco austriaco. Secondo, perché i nostri avversari sono sembrati tutt’altro che mortificati dallo 0-1. E, nonostante una punizione all’incrocio di Insigne (103’) e, soprattutto, il secondo gol di Pessina (105’, assist di Acerbi in proiezione offensiva), non si sono mai persi d’animo. Prova ne sia il tiro di Schaub (106’) deviato con una mezza prodezza da Donnarumma e, soprattutto, il gol di Kalajdzic (114’).

    Il finale è stato sia per cuori forti, sia per lottatori, come Belotti che è andato a prendersi falli e punizioni in ogni parte delle zone d’attacco. Mentre l’Austria provava con i palloni alti e lunghi, l’Italia è ripartita in contropiede una volta con Di Lorenzo (si è fatto quasi tutto il campo prima di concludere fuori) e l’altra con Chiesa, su imbeccata di Locatelli (sfiorato il 3-1).

    Alla fine la vittoria è arrivata e l’apprensione è svanita per lasciar posto al sollievo. Vincere soffrendo è sempre una grande conquista, ma, con Belgio o Portogallo, bisognerà giocare meglio e alternare qualcuno davanti. E’ vero che nel primo tempo, Immobile ha colpito l’incrocio dei pali (32’), ma è stato quello l’unico tiro pericoloso fino all’intervallo. Al solito si è visto tanto Spinazzola a sinistra, ma a destra (alto) non ha brillato Berardi e nemmeno Insigne è stato continuo. Dopodiché sono probabilmente queste le partite che fanno crescere. Del resto questo è l’Europeo. E come dicevano i greci, qui è Rodi e qui si deve saltare.

    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Italia-Austria 2-1


    Marcatori: 95′ Chiesa (I), 106' Pessina (I), 116' Kalajdzic (A)

    Assist: Spinazzola (I), Acerbi (I), Schaub (A)

    Italia (4-3-3): Donnarumma; Di Lorenzo, Bonucci, Acerbi, Spinazzola; Barella (68′ Pessina), Jorginho, Verratti (68′ Locatelli); Berardi (84’ Chiesa), Immobile (84’ Belotti), Insigne (110' Cristante).
    A disp: Sirigu, Meret, E. Palmieri, Bernardeschi, Raspadori, Bastoni, Toloi.
    All.: Roberto Mancini

    Austria (4-2-3-1): Bachmann; Lainer (115' Trimmel), Dragovic, Hinteregger, Alaba; Schlager, Grillitsch; Laimer (114' Ilsanker), Sabitzer, Baumgartner (89’ Schopf); Arnautovic (97′ Kalajdzic).
    A disp: A. Schlager, Pervan, Ulmer, Posch, Baumgartlinger, Lienhart
    All.: Franco Foda

    Arbitro: Anthony Taylor (ENG)

    Ammoniti: Arnautovic, Hinteregger, Dragovic (A), Di Lorenzo, Barella (I).

     
     

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