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Champions, preliminari maledetti: dal 2009 ok solo 2 italiane, tocca alla Roma
LA MALEDIZIONE DAL 2009 - Con il 2009 e la riforma voluta da Platini, che ha sdoppiato il cammino di chi cercava gli ultimi posti liberi tra le 32 ammesse alla fase a gironi di Champions, mettendo da una parte i campioni delle leghe considerate minori e dall’altra i piazzati dei tornei nazionali più importanti, è iniziato il periodo buio per l'Italia: sono state infatti privilegiate le nazioni calcisticamente meno nobili, mentre quelle con più storia sono state costrette ad affrontarsi tra di loro. Peccato che Inghilterra, Germania e Spagna abbiano patito poco questa situazione, mentre l'Italia ha visto crollare la percentuale delle sue qualificazioni tra le elette d’Europa. Nelle ultime sette stagioni, i playoff di agosto contro rivali più toste sono stati fatali a Sampdoria, Udinese (due volte), Napoli e Lazio. Soltanto Fiorentina (grazie ai gol segnati in trasferta) e Milan hanno evitato la bocciatura, che significa retrocedere in Europa League e dire addio a 30-35 milioni di euro.
SPALLETTI PER SFATARE IL TABU' - Quest'anno tocca alla Roma di Spalletti sfatare il tabù: domani, alle 12, l'urna di Nyon dovrà essere clemente con i giallorossi, che comunque sia rispettano tutti ma non temono nessuno. Il club capitolino ha già fatto vedere di essere capace di grandi imprese in Europa e vuole a tutti i costi centrare la qualificazione al tabellone principale di Champions. Per poter ascoltare la famosa musichetta e per non dover buttare via subito un'annata di fatiche come la scorsa. I giallorossi incontreranno una tra Manchester City, Porto, Villarreal, Ajax e Borussia Monchengladbach, già teste di serie e quindi potenziali avversarie di Spalletti e i suoi. La maledizione Champions incombe, ma la Roma non ha paura.
@AleDigio89