L'Italia a Ventura: ecco cosa cambierà
A testa alta, altissima, e con grande partecipazione da parte di tutti. L'Italia di Conte ha detto addio al sogno Europeo, soltanto dopo 18 rigori nei quarti di finale contro la Germania e, a due giorni dall'eliminazione, l'Italia saluta anche il suo condottiero, Antonio Conte. Il tecnico salentino lascia la Nazionale per approdare sulla panchina del Chelsea e consegnando al nuovo commissario tecnico, Giampiero Ventura, la panchina azzurra.
L'EREDITA' DI CONTE - Conte chiude un ciclo durato soltanto due anni, ma che lascia un segno evidente nel percorso di avvicinamento ai Mondiali di Russia 2018. Il 3-5-2 sarà il simbolo della continuità fra le due gestioni, con Ventura che, però, potrà provare a rendere il modulo più fluido trasformandolo, all'occorenza in un 3-4-3 molto più offensivo. Ma l'eredità più grande lasciata da Conte è sicuramente la ritrovata compattezza attorno alla Nazionale. Il gruppo dei convocati non è mai stato così unito, ma, soprattutto, Conte è riuscito a rimettere l'Italia al centro dell'attenzione del popolo italiano, finalmente e nuovamente vicino e pronto a sostenere, invece che criticare, gli Azzurri.
I 23 DI CONTE, CHI RESTA? - Dei 23 convocati di Antonio Conte a questi Europei solo in 13 sono praticamente certi della conferma. Ventura ripartirà dal blocco difensivo formato da Buffon, Bonucci e Chiellini a cui si aggiunge il confermato Ogbonna (già capitano del suo Torino fino al 2013) e gli esterni De Sciglio e Darmian. A centrocampo confermati gli esterni Candreva, Florenzi, El Shaarawy e Bernardeschi (utili anche in ottica 3-4-3) mentre in attacco saranno Immobile, Insigne e Zaza a guidare la transizione. Ventura proverà a convincere Andrea Barzagli a ripensare all'addio alla Nazionale, mentre si può considerare chiusa l'avventura azzurra di Thiago Motta e Marchetti. Tutti gli altri restano in dubbio, alcuni per questioni tattiche, altri per limiti di età e incertezze fisiche come Daniele De Rossi.
I CAMBI DI VENTURA - Se Conte può essere considerato senza timore di smentita un grande "animale da stadio", Giampiero Ventura al contrario si può considerare un grande maestro di calcio. Per questo motivo il suo ciclo dovrà, in vista dei Mondiali, gestire la transizione e lanciare i numerosi giovani che finora sono rimasti ai margini della Nazionale. Oltre al recupero di Marco Verratti e Claudio Marchisio (che hanno saltato l'Europeo per infortunio) Ventura proverà ad inserire in pianta stabile nel gruppo azzurro numerosi giovani. A partire da Gianluigi Donnarumma candidato ad essere il vice di Buffon, passando per i difensore Rugani, Romagnoli e Zappacosta e i centrocampisti Benassi, Baselli e Cataldi. Ma sarà in attacco che Ventura dovrà compiere il salto di qualità definitivo con l'inserimento di Domenico Berardi e Andrea Belotti per cui lo stesso Ventura aveva detto: "Lui arriverà in Nazionale, dovrà solo continuare a lavorare e avere l’umiltà di aspettare. Non si può avere tutto e subito: se non giocherà con l’Italia lo considererò un mio fallimento". L'Italia di Ventura dovrà essere un mix di talento, freschezza e fantasia al servizio di un'ossatura dotata di grande esperienza. Sarà la ricetta giusta per migliorare i risultati ottenuti da Conte? Solo il campo potrà dare il verdetto definitivo.