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    L'inutile maxi turnover. Ora solo battere il Napoli può salvare Pioli

    L'inutile maxi turnover. Ora solo battere il Napoli può salvare Pioli

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    E adesso il Milan deve eliminare il Napoli. Altrimenti il maxi-turnover di Pioli sarà stato inutile per qualificarsi alla semifinale di Champions e dannoso per la corsa verso il quarto posto. L’1-1 di Bologna, infatti, offre ai rossoneri soltanto un punto, comunque ampiamente meritato, per raggiungere la Roma. Troppo poco, ragionando in prospettiva e soprattutto in modo più concreto, perché è molto meno complicato tornare in Champions grazie a un piazzamento al termine di questo campionato, che vincendo la coppa nella finale di Istanbul. E così, con il senno di poi, ma anche quello di prima in questo caso, appare azzardato il maxi-turnover perché degli undici titolari impiegati nella prima sfida contro il Napoli rimane soltanto Maignan. Per la prima volta si vedono tutti insieme cinque nuovi acquisti, fin qui rimasti più in panchina che in campo: Thiaw in difesa al fianco di Kalulu, tra Florenzi e Ballo-Tourè; Pobega e Vranckx in mezzo al campo; De Ketelaere e Origi in attacco, che costituiscono l’asse portante della squadra. Tra tanti nuovi, però, l’unico in grado di meritare un ruolo da titolare appare Pobega, il migliore insieme con Rebic. Troppo poco per vincere, con il rimpianto di avere rivisto soltanto nel finale Leao e Diaz, perché con loro il Milan sfiora il successo che in fondo avrebbe anche meritato. E con la certezza, al di là delle proteste per un rigore negato, che la squadra paga una campagna acquisti sbagliata, perché non ha un vero goleador, titolare o di scorta, a parte Giroud.

    PARTENZA FALSA - Trenta secondi e il Bologna è già in vantaggio, grazie a una perfetta deviazione di Sansone che sfrutta un cross di Posch da destra. Il Milan non potrebbe incominciare peggio la tappa di avvicinamento a Napoli, ma ha il grande merito di reagire con l’orgoglio e con il gioco non concedendo altre occasioni per raddoppiare ai padroni di casa. E’ una questione di atteggiamento prima ancora che di tattica, perché Rebic promosso capitano per anzianità aziendale è il leader capace di trascinare la squadra, irriconoscibile negli interpreti ma non nello spirito. E’ proprio il croato il primo a impegnare di testa Skorupski, ancora più bravo a deviare una punizione di Florenzi.

    RIMEDIA POBEGA - Sono i segnali concreti della voglia del Milan di risalire la corrente, coronati poco prima dell’intervallo da un gran tiro da fuori area di Pobega, che sbatte sul palo e beffa l’incolpevole portiere rossoblù. E’ il giusto premio all’intraprendenza del centrocampista, sempre più avanzato del suo compagno di reparto Vranckx alla sua prima gara dall’inizio. Nel collaudato 4-2-3-1 di Pioli è questa la nuova coppia che agisce alle spalle di Saelamaekers, De Ketelaere e Rebic, davanti ai quali Origi ancora una volta fa abbondantemente rimpiangere Giroud.

    AUTOCRITICA BOLOGNA - Sotto gli occhi di Gianni Morandi, il Bologna non può neppure lamentarsi per le assenze di Orsolini, Soriano, Cambiaso e Arnautovic, pensando al Milan di riserva che aveva di fronte e quindi deve fare autocritica perché il gol del vantaggio sembrava la chiave per aprire la porta di un facile successo. Invece i due centrali Schouten e Dominguez si abbassano troppo, senza alimentare a sufficienza il tridente Aebischer-Ferguson- Barrow che così lascia isolato Sansone nel ruolo di improvvisata prima punta.

    TURNOVER FINITO - Il pareggio non piace a nessuno e così si spiegano le sostituzioni quando la ripresa è già incominciata da 10’. Calabria e Messias sono i primi a entrare, rispettivamente al posto di Florenzi e Saelemaekers, mentre Zirkzee rileva Sansone. Ma soprattutto, a dimostrazione della voglia di vincere di Pioli, per gli ultimi 23’ ecco Leao e Diaz che rilevano gli ancora deludenti Origi e De Ketelaere con tanti saluti alturnover, almeno parzialmente. E non a caso proprio Leao vola subito sulla sinistra alla sua maniera offrendo una palla gol a Diaz, che però calcia troppo alto il pallone del sorpasso. E’ l’inizio dell’assalto finale, che però fa soltanto arrabbiare Pioli per il mancato successo e per un rigore negato. E così, come ai bei tempi, Maldini deve fare il tifo per la squadra di Berlusconi e Galliani, che incomincia sempre per M, ma è il Monza. Con la speranza che fermi l’Inter.

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