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L'Inter vincerà il derby d'Italia. Da questa Juve è troppo anche aspettarsi una prova d'orgoglio
Senza i soldi della Champions e con una situazione debitoria rilevante, la Juve non potrà certo fare un mercato significativo. Anzi, presumibilmente dovrà anche vendere qualche giocatore importante. Ecco che allora Fagioli, Miretti, Soulé, Iling-Junior e magari Barbieri diventeranno preziosi per la stagione successiva, forse avviando un processo virtuoso dal quale la società bianconera è lontana da troppi anni.
Pur essendo quasi certo che non vincerà domani, sono altrettanto sicuro che la Juve non potrebbe recuperare mai rispetto alle squadre che la precedono. Ma come - mi si chiederà - e perché mai l’Inter, che ha soli due punti in più, potrebbe, secondo alcuni, addirittura reinserirsi nella lotta per lo scudetto?
Primo, perché io credo che l’Inter sia più forte della Juve a livello di organico.
Secondo, perché gioca un calcio più efficace e convincente.
Terzo, perché quando recupererà Lukaku, ritroverà uno che segna con una frequenza superiore a quella di Lautaro.
E poi l’Inter è squadra, perché gioca esaltando il collettivo, mentre la Juventus non lo è perché Allegri crede nella forza dei calciatori. Ora, è vero che gli mancano ancora il miglior Chiesa e Pogba. Tuttavia su entrambi pesa l’ombra di una lunghissima inattività con le conseguenze del caso. Inoltre nessuno dei due può risolvere da solo i problemi di un gruppo senza idee, senza identità e, a volte, senza coraggio.
La sfida dello Stadium, dunque, è tutta sbilanciata a favore dei nerazzurri. La Juve, ove mai vincesse, non si rilancerebbe, ma distruggerebbe le ultime possibilità dei nerazzurri di aggrapparsi al treno scudetto. Va da sé che il pareggio non servirebbe nessuno, anche se sono convinto che alla Juve non lo disprezzerebbero, se non altro perché un’altra sconfitta sarebbe stata evitata.
Nell’Inter non ci sarà Brozovic, che parte dalla panchina, e forse nemmeno Bastoni, ma ci saranno Calhanoglu (che ha sostituito splendidamente il croato), oltre a Lautaro e Dzeko. Devono segnare contro la difesa meno battuta della serie A (sembra impossibile, ma è così) e avranno come fonte di ispirazione sia le incursioni laterali di Dumfries e Dimarco, sia gli sfondamenti di Barella.
Battere questa Juve per gli interisti è un dovere. Se non ce la fanno, lo scudetto diventerà una chimera.