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    L'Inter vincerà il derby d'Italia. Da questa Juve è troppo anche aspettarsi una prova d'orgoglio

    L'Inter vincerà il derby d'Italia. Da questa Juve è troppo anche aspettarsi una prova d'orgoglio

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    Il derby d’Italia, secondo definizione breriana, ha un vincitore già scritto e mi meraviglierebbe assai che non fosse l’Inter. Dalla Juventus attuale è troppo anche attendersi una prova d’orgoglio. E’ vero che rientreranno un po’ di titolari (Vlahovic, Bremer, Di Maria), ma non si sa ancora quanti di questi saranno in campo e in quali condizioni giocheranno. Contro il Paris Saint-Germain era tale la paura di una pesante sconfitta che l’aver visto una Juventus dignitosa e, in qualche frangente perfino bella, ha fatto tirare un sospiro di solievo anche ai più pessimisti tra gli juventini. Fossi in Allegri, continuerei con i giovani, almeno quelli arruolabili. Perché, a prescindere dal risultato, essi costituiscono la Juve almeno dell’anno prossimo. Lo dico con apparente sicumera (anche se spero non si percepisca) perché il destino di questa stagione mi sembra già scritto. A prescindere da come andrà domani, molto difficilmente la Juventus riuscirà ad arrivare quarta in campionato o a vincere l’Europa League, successo che, oltre a regalare un degnissimo trofeo, permette di accedere alla massima competizione continentale.

    Senza i soldi della Champions e con una situazione debitoria rilevante, la Juve non potrà certo fare un mercato significativo. Anzi, presumibilmente dovrà anche vendere qualche giocatore importante. Ecco che allora Fagioli, Miretti, Soulé, Iling-Junior e magari Barbieri diventeranno preziosi per la stagione successiva, forse avviando un processo virtuoso dal quale la società bianconera è lontana da troppi anni.

    Pur essendo quasi certo che non vincerà domani, sono altrettanto sicuro che la Juve non potrebbe recuperare mai rispetto alle squadre che la precedono. Ma come - mi si chiederà - e perché mai l’Inter, che ha soli due punti in più, potrebbe, secondo alcuni, addirittura reinserirsi nella lotta per lo scudetto?

    Primo, perché io credo che l’Inter sia più forte della Juve a livello di organico.
    Secondo, perché gioca un calcio più efficace e convincente.
    Terzo, perché quando recupererà Lukaku, ritroverà uno che segna con una frequenza superiore a quella di Lautaro. 

    E poi l’Inter è squadra, perché gioca esaltando il collettivo, mentre la Juventus non lo è perché Allegri crede nella forza dei calciatori. Ora, è vero che gli mancano ancora il miglior Chiesa e Pogba. Tuttavia su entrambi pesa l’ombra di una lunghissima inattività con le conseguenze del caso. Inoltre nessuno dei due può risolvere da solo i problemi di un gruppo senza idee, senza identità e, a volte, senza coraggio.

    La sfida dello Stadium, dunque, è tutta sbilanciata a favore dei nerazzurri. La Juve, ove mai vincesse, non si rilancerebbe, ma distruggerebbe le ultime possibilità dei nerazzurri di aggrapparsi al treno scudetto. Va da sé che il pareggio non servirebbe nessuno, anche se sono convinto che alla Juve non lo disprezzerebbero, se non altro perché un’altra sconfitta sarebbe stata evitata.

    Nell’Inter non ci sarà Brozovic, che parte dalla panchina, e forse nemmeno Bastoni, ma ci saranno Calhanoglu (che ha sostituito splendidamente il croato), oltre a Lautaro e Dzeko. Devono segnare contro la difesa meno battuta della serie A (sembra impossibile, ma è così) e avranno come fonte di ispirazione sia le incursioni laterali di Dumfries e Dimarco, sia gli sfondamenti di Barella.

    Battere questa Juve per gli interisti è un dovere. Se non ce la fanno, lo scudetto diventerà una chimera.

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