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L'Inter si gode Satriano anche a distanza: prima chiamata con l'Uruguay, il piano per il futuro
La prima volta non si scorda mai. Il primo gol in Serie A - contro la Salernitana - e ora la prima chiamata della nazionale uruguaiana. Per Martin Satriano l'avventura con la maglia dell'Empoli non poteva iniziare in modo migliore: ha impiegato pochissimo tempo a guadagnarsi la fiducia di Paolo Zanetti, che dopo le prime due di campionato l'ha promosso come titolare in pianta stabile, e a mandare messaggi molto chiari in prospettiva pure all'Inter. Il club proprietario del cartellino forse lo sapeva già, ma la chiamata della Celeste per le amichevoli contro Iran e Canada sono un'ulteriore conferma che il progetto di crescita e valorizzazione del talento classe 2001 impostato da Ausilio e Marotta sta pagando.
L'INTER HA AVUTO RAGIONE - Il prestito semestrale nella passata stagione a Brest e l'esperienza nel campionato francese avevano già rivelato il livello di prontezza di un giocatore che nel corso dell'estate è stato considerato a lungo come una possibilità in più nelle rotazioni di Simone Inzaghi per dare il cambio a Lukaku e Lautaro Martinez e, in previsione della possibile partenza di uno tra Dzeko e Correa (oltre ad Alexis Sanchez), per alleggerire ulteriormente il monte stipendi nerazzurro. Le strategie di mercato cambiate in corsa hanno consentito tuttavia alla dirigenza di Viale della Liberazione di elaborare un piano che consentisse a Satriano di trovare una piazza nella quale esprimersi con maggiore continuità e giocarsi quelle possibilità che gli hanno aperto persino le porte della nazionale maggiore del suo Uruguay.
IL PIANO PER IL FUTURO - Marotta e Ausilio osservano a distanza con interesse, in vista della prossima stagione che Satriano potrebbe essere quella del definitivo rientro alla base e con la prospettiva di essere una vera risorsa per la prima squadra. Il contratto in scadenza di Dzeko, il futuro tutto da scrivere di Lukaku e le incognite legate alla capacità della famiglia Zhang di portare avanti il club rappresentano una serie di motivi che portano a pensare che la scelta di affidarsi al nuovo che avanza diventerà sempre più una necessità. Soprattutto con giovani di valore come Satriano.
L'INTER HA AVUTO RAGIONE - Il prestito semestrale nella passata stagione a Brest e l'esperienza nel campionato francese avevano già rivelato il livello di prontezza di un giocatore che nel corso dell'estate è stato considerato a lungo come una possibilità in più nelle rotazioni di Simone Inzaghi per dare il cambio a Lukaku e Lautaro Martinez e, in previsione della possibile partenza di uno tra Dzeko e Correa (oltre ad Alexis Sanchez), per alleggerire ulteriormente il monte stipendi nerazzurro. Le strategie di mercato cambiate in corsa hanno consentito tuttavia alla dirigenza di Viale della Liberazione di elaborare un piano che consentisse a Satriano di trovare una piazza nella quale esprimersi con maggiore continuità e giocarsi quelle possibilità che gli hanno aperto persino le porte della nazionale maggiore del suo Uruguay.
IL PIANO PER IL FUTURO - Marotta e Ausilio osservano a distanza con interesse, in vista della prossima stagione che Satriano potrebbe essere quella del definitivo rientro alla base e con la prospettiva di essere una vera risorsa per la prima squadra. Il contratto in scadenza di Dzeko, il futuro tutto da scrivere di Lukaku e le incognite legate alla capacità della famiglia Zhang di portare avanti il club rappresentano una serie di motivi che portano a pensare che la scelta di affidarsi al nuovo che avanza diventerà sempre più una necessità. Soprattutto con giovani di valore come Satriano.