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    L'Inter si fa sempre rimontare, Lautaro perde la testa: così Conte non può sperare di raggiungere la Juve

    L'Inter si fa sempre rimontare, Lautaro perde la testa: così Conte non può sperare di raggiungere la Juve

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Un altro pareggio, il terzo 1-1 consecutivo contro il Cagliari, dopo quelli contro Atalanta e Lecce, il quinto nelle ultime sette partite. Una retromarcia da gamberi nerazzurri che possono vincere le sfide di X Factor, non certo lo scudetto. E siccome tre indizi costituiscono una prova, questa Inter che dopo la sfida con la squadra di Gasperini va in vantaggio a Lecce e poi in casa contro il Cagliari ma si fa regolarmente raggiungere nel finale, deve riporre le sue speranze di raggiungere la Juventus. Limiti di organico come ripete Conte, che però stavolta può disporre del nuovo acquisto Young decisivo nell’azione del vantaggio, ma anche di tenuta atletica come si era già visto nelle sfide di Champions a Barcellona e Dortmund. E allora, in attesa di altri rinforzi, a cominciare da Eriksen, una bella tirata di orecchie a Lautaro che perde la testa nel finale e si fa stupidamente espellere, rischiando di perdere non soltanto la trasferta a Udine ma anche il derby. Soltanto complimenti al Cagliari, invece, che merita il pareggio per la personalità con cui gioca, prima e dopo il gol di Lautaro, e per le occasioni create dall’inizio alla fine.

    MEGLIO IL CAGLIARI - Il Cagliari, infatti, parte meglio dell’Inter, spinto da Joao Pedro e Nainggolan al centro e da Nandez sulla destra che offre la prima palla gol della partita a Simeone, impreciso però nella conclusione. Si capisce in fretta che per la squadra di Conte non sarà una passeggiata come dodici giorni fa in coppa Italia quando vinse 4-1 sempre a San Siro. E come se non bastassero le difficoltà iniziali, dopo un quarto d’ora Skriniar è costretto a lasciare il posto a Godin, ormai retrocesso a riserva per la stabile promozione di Bastoni sul centro sinistra. Troppo lenta e rinunciataria l’Inter si sveglia improvvisamente con una fiammata di Lautaro, che costringe Cragno al debutto stagionale a una difficile respinta. E’ il classico campanello d’allarme che preannuncia il gol dello stesso Lautaro, bravo a deviare di testa un cross dalla destra del nuovo acquisto Young, smarcato da una apertura di Borja Valero. Per la verità il Cagliari protesta a lungo per una presunta spinta di Lautaro su Walukiewiz, ma il Var conferma la decisione dell’arbitro e l’Inter può tirare un doppio sospiro di sollievo, pensando alla sua partenza al rallentatore.

    SUPER HANDANOVIC - Più delle assenze dell’infortunato Brozovic e dello squalificato Candreva, sostituito benissimo da Young, l’Inter paga una mancanza di ritmo soprattutto in fase di impostazione, perché Sensi non è ancora al cento per cento e Barella si vede a intermittenza. E così, dopo un’occasione sprecata da Lautaro che si vede negare il 2-0 da una respinta di piede di Cragno, ci vuole il solito grande Handanovic per impedire il pareggio di Faragò proprio allo scadere del primo tempo. E’ un’iniezione fiducia per il Cagliari che incomincia la ripresa come il primo tempo, schiacciando l’Inter nella propria metà campo. Proprio perché non hanno spazi, i nerazzurri sfruttano gli errori dei passaggi di Nainggolan e compagni per ripartire improvvisamente in contropiede e prima Sensi e poi Lautaro sfiorano il raddoppio. La partita, però, rimane aperta e quindi molto bella, perché il Cagliari gioca con la personalità della grande squadra costringendo l’Inter a difendersi.

    PAREGGIO DELL’EX - Non bisogna meravigliarsi, quindi, se arriva il gol del pareggio, firmato da Nainggolan con uno dei suoi tiri dalla distanza che si infila nell’angolino dove Handanovic non può arrivare anche per colpa della deviazione di Bastoni. Classico gol dell’ex nella stessa porta in cui aveva segnato contro l’Empoli nell’ultima giornata del campionato scorso che valeva l’ingresso in Champions League, con la differenza che allora esultò, mentre stavolta per rispetto nei confronti dei suoi vecchi tifosi si limita a ricevere l’abbraccio dei compagni. Mancano poco più di 10’ e Conte inserisce prima Sanchez e poi Dimarco rispettivamente al posto di Sensi e Biraghi, ma è tutto inutile. Con l’aggravante dell’espulsione finale di Lautaro. Il modo peggiore per chiudere una partita che doveva rilanciare l’Inter e invece rischia di allontanarla ancora di più dalla Juventus.








    IL TABELLINO


    Inter-Cagliari 1-1

    Marcatori: 29’ Lautaro (I), 33’ s.t. Nainggolan (C).

    Assist: 29' Young (I), 33' s.t. Joao Pedro (C).

    Inter: Handanovic; Skriniar (dal 17’ Godin), de Vrij, Bastoni; Young, Barella, Borja Valero, Sensi (dal 37’ s.t. Sanchez), Biraghi (dal 40’ s.t. Dimarco); Lukaku, Lautaro.

    Cagliari: Cragno; Farago, Walukiewicz, Klavan; Nandez, Nainggolan (dal 41’ s.t. Cigarini), Oliva (dal 29’ s.t. Castro), Ionita, Pellegrini (dal 31’ s.t. Mattiello); Joao Pedro; Simeone.

    Ammoniti: Lukaku (I), Barella (I), de Vrij (I).

    Espulsi: Lautaro Martinez (I).

    Arbitro: Gianluca Manganiello (della Sezione di Pinerolo).

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