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L'Inter la vince senza ritmo e con quattro registi, ma Andreazzoli ha fatto meglio di Inzaghi
SUBITO FUORI CORREA - Era cominciata male per i nerazzurri. Dopo meno di 3 minuti si è infortunato Correa, un problema serio all’adduttore della coscia sinistra causato da un intervento di Simone Romagnoli, che a metà campo gli è montato addosso e lo ha quasi schiacciato. Correa si è fatto male per sostenere il peso (87 chili) del difensore empolese. Lacrime di dolore per l’argentino subito sostituito da Sanchez, che si rivelerà decisivo anche in questa partita.
SENZA BROZOVIC - Dopo 28 partite consecutive da titolare, Inzaghi è stato costretto a rinunciare a Brozovic, squalificato. L’assenza del regista ha dato lo spunto al tecnico per rinnovare l’intero centrocampo, ha consegnato a Vecino il ruolo di centrale, Gagliardini (controllato da Zurkowski, stranamente tenero a San Siro) è andato sul centrosinistra e Vidal (seguito da Bandinelli) sul centrodestra. Il ritmo non ha mai toccato cime ragguardevoli così la tecnica individuale e collettiva dell’Inter, decisamente superiore a quella dell’Empoli, ha avuto presto lo sbocco prevedibile.
SEMPRE SANCHEZ - Al 13', attacco sulla destra, Vidal ha trovato il corridoio giusto per Dumfries, da cui si è staccato Marchizza, cross dal fondo dell’olandese, stacco e gol di testa di Alexis Sanchez. Bella l’azione dell’Inter, pessimo il modo in cui l’Empoli ha incassato la rete: Zurkowski (185 centimetri) si è fatto superare dalla traiettoria del pallone girato in rete di testa dal cileno (168 centimetri). In ogni caso, ancora Sanchez, dopo il gol del 2-1 contro la Juve nella Supercoppa.
IL DUBBIO DEL RIGORE - Nel primo tempo la differenza fra le due squadre era evidente. Andreazzoli aveva dato spazio a qualche giovane, come Asllani (2002) nella posizione del trequartista per controllare Vecino e Viti (altro 2002) al centro della difesa. Palla al piede, l’Empoli cercava il suo gioco e in un’occasione poteva arrivare al pareggio. E’ successo quando Bandinelli in area nerazzurra ha anticipato Vecino che lo ha toccato da dietro. Per Sacchi non era un intervento da rigore e per Giua, al var, non si trattava di un chiaro errore di Sacchi. Mah.
DUMFRIES, MARTINEZ E FURLAN... - L’Inter avrebbe potuto chiudere la partita nei primi 45', ma ha trovato sulla sua strada un ostacolo duro da superare, Furlan, la riserva di Vicario. Viti ha sbagliato su Sanchez (emozione o presunzione, meglio pensare alla prima ipotesi), la palla è schizzata verso Dumfries sul cui bolide Furlan ha fatto la prima prodezza. Poco dopo, per l’ossessione di cominciare sempre e comunque a giocare dal basso, Furlan ha toccato per Asllani che, spalle alla porta interista, non si è accorto dell’arrivo di Vidal, palla conquistata dal cileno, poi Gagliardini, poi Lautaro Martinez, due tiri fortissimi in piena area e due risposte di grande reattività di Furlan.
UN ALTRO EMPOLI - Andreazzoli non era soddisfatto del primo tempo della sua squadra (non poteva esserlo: poco incisiva, quasi inconcludente) e nell’intervallo ha fatto tre cambi: Ricci, Henderson e Bajrami per Bandinelli, Zurkowski e Pinamonti. Al centro del gioco è rimasto Stulac, mentre Ricci ed Henderson hanno fatto gli interni e Bajrami il trequartista accanto ad Asllani. Ranocchia ha avuto subito l’occasione del 2-0 (colpo di testa alto), ma anche l’Empoli si è avvicinato al pareggio con Bajrami (tiro alto dal limite). La triplice sostituzione ha dato nuove risorse alla squadra di Andreazzoli, ora aveva più spinta, più energia, insomma ci credeva. Così è arrivato al pareggio: Vecino ha perso palla a centrocampo su pressing di Bajrami, l’Empoli è ripartito con velocità, palla a Cutrone, tiro rimpallato, cross da sinistra di Asllani, Bajrami ha agganciato il pallone e di sinistro l’ha messo in rete.
TRIPLICE CAMBIO INTER - Inzaghi ha risposto in ritardo alle mosse di Andreazzoli, lo ha fatto solo dopo l’1-1 mettendo dentro Barella per Vidal (imbufalito per la sostituzione), Calhanoglu per Vecino (ammonito e colpevole di aver perso il contrasto con Bajrami) e Perisic per Darmian, ora la squadra campione d’Italia era più simile a se stessa. Nel ruolo di centrale è andato Gagliardini. Considerando Perisic come il pericolo maggiore, Andreazzoli ha messo dentro Stojanovic sulla fascia destra al posto di Fiamozzi. Un tiro di Cutrone deviato da Ranocchia è finito sul braccio di Dumfries, Sacchi ci ha pensato un paio di secondi e ha fischiato il rigore, ma Giua lo ha richiamato al var e davanti al monitor il rigore è stato giustamente tolto.
PRIMA RIMONTA - L’Empoli era scatenato, l’Inter non sapeva reagire, i nuovi entrati non prendevano palla, erano più frastornati di chi aveva iniziato dal primo minuto. I toscani andavano a doppia velocità e sono passati meritatamente in vantaggio. Cross di Stulac, testa di Cutrone, palla sulla traversa, poi sul tacco di Radu e infine in rete. Nell’occasione, Dimarco era piazzato male. Inzaghi ha cambiato ancora mettendo la terza punta, Dzeko, al posto di Gagliardini, passando al 3-4-1-2, con Sanchez alle spalle di Dzeko e Lautaro Martinez. Mai successo prima. La risposta di Andreazzoli è stata Ismajli al posto di Marchizza, a sinistra contro Dumfries è andato Viti.
SECONDA RIMONTA - L’Inter attaccava a testa bassa, l’Empoli è ripartito solo una volta e al primo minuto di recupero Ranocchia, con una splendida mezza rovesciata, ha segnato il gol del 2-2. E’ andato a segno ancora Sanchez, ma in fuorigioco. Poi, i supplementari. L’Inter era spaccata in due tronconi e Inzaghi, per restituire un po’ di equilibrio alla squadra, ha inserito Sensi, futuro doriano, al posto di Lautaro Martinez. Era il quarto regista della serata, dopo Vecino, Gagliardini e Calhanoglu. Andreazzoli ha fatto debuttare un altro giovane, Jacopo Fazzini, trequartista, classe 2003, al posto di Asllani che ha giocato un’ottima partita, compreso l’assist per la rete di Bajrami. Straordinaria la serenità del tecnico empolese: “Come se tu fossi nella Primavera”, si è raccomandato Andreazzoli che di Fazzini potrebbe essere il nonno.
UN DORIANO DECISIVO - L’Inter attaccava ma senza brillantezza, quando Romagnoli è uscito dalla propria area palla al piede con una assurda leggerezza. Dzeko e Calhanoglu gliel’hanno tolta senza difficoltà, il turco l’ha consegnata a Sensi e il suo destro, il destro del futuro giocatore doriano, ha consegnato all’Inter la vittoria e la qualificazione.
IL TABELLINO
Inter-Empoli 3-2
Marcatori: 13’ Sanchez, 17’ s.t. Bajrami, 31’ s.t. Radu (autogol), 45’ s.t. Ranocchia, 14’ p.t.s. Sensi
Assist: 13’, 90’ Dumfries, 14’ p.t.s. Sensi
Inter (3-5-2): Radu; D’Ambrosio, Ranocchia, Dimarco; Dumfries, Vidal (dal 19’ s.t. Barella), Gagliardini, Vecino (dal 20’ s.t. Calhanoglu), Darmian (dal 20’ s.t. Perisic); Lautaro (dal 4’ p.t.s. Sensi:, Correa (dal 5’ Sanchez).
Empoli (4-3-1-2): Furlan; Marchizza (dal 40’ s.t. Ismajli), Viti, Romagnoli, Fiamozzi (dal 26’ s.t. Stojanovic); Asllani (dal 7’ p.t.s. Fazzini), Stulac, Bandinelli (dal 1’ s.t. Henderson); Zurkowski (dal 1’ s.t. Bajrami); Cutrone, Pinamonti (dal 1’ s.t. Ricci).
Ammoniti: Vecino (I), Romagnoli (E)
Arbitro: Juan Luca Sacchi (della Sezione di Macerata). VAR & AVAR: Giua, Vivenzi.