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    L'Inter insegue la storia: le cinque grandi imprese delle italiane in Inghilterra

    L'Inter insegue la storia: le cinque grandi imprese delle italiane in Inghilterra

    • Furio Zara
      Furio Zara
    L’Inter va ad Anfield, c’è uno 0-2 da recuperare. Pregasi riprendere in mano il romanzo della Coppa dei Campioni-Champions League e dargli un’occhiata. Perché l’impresa è possibile. E’ già successo, chissà: può succedere ancora. A seguire le cinque grandi imprese delle squadre italiane in Inghilterra.

    L’impresa del Grifone ad Anfield
    Liverpool-Genoa, 18 marzo 1992. L’impresa delle imprese. La prima vittoria di una squadra italiana ad Anfield. Quarti di finale di Coppa Uefa, gara di ritorno dopo che all’andata è finita 2-0 peri rossoblù, a quel torneo ci è arrivato estromettendo in campionato la Juve di Maifredi. E’ il Genoa di Signorini e di Branco, di Eranio e Ruotolo, di Pato Aguilera e di Skuhravy. Il vantaggio lo firma il centrocampista padovano Valeriano Fiorin, il raddoppio è di Branco, il brasiliano celebre per calciare le punizioni ad effetto, con «le tre dita». Finisce 1-2, Osvaldo Bagnoli - allenatore del Genoa - viene portato in trionfo. Ma in semifinale il Genoa si arrende all’Ajax di Van Gaal, che va a prendersi il trofeo contro un’altra italiana, il Toro.

    Eto’o a Stamford Bridge nell’anno del Triplete
    E’ la partita in cui Mourinho sfodera tutte le sue abilità di gestione e di organizzazione di gioco, con la scelta del 4-2-3-1 che rimarrà il modulo nerazzurro fino a fine tondo. Prima convince Eto’o a giocare in un ruolo di copertura, sacrificandosi per i compagni e poi si vede premiato dallo stesso campione che realizza il gol della vittoria. Stamford Bridge si inchina. Sono gli ottavi della Champions 2009-10, gara di ritorno. All’andata ha vinto l’Inter 2-1 ma - per effetto della regola dei gol segnati in trasferta che valgono doppio - al Chelsea basta l’1-0 per passare il turno. L’Inter quella sera gioca una partita pressoché perfetta, concedendo pochissimo allo spettacolo, chiudendosi a riccio e ripartendo in contropiede.

    Il gol di Paolo Rossi oscurato dalla pubblicità
    E’ l'andata dei quarti di finale della Coppa dei Campioni 1982-83. E' la prima volta nella sua storia che la Juve vince in Inghilterra, giocando una delle partite più belle di quegli anni. 2 marzo 1983: Aston Villa-Juventus 1-2. Migliori in campo Bettega e Platini, a ruota Cowans, autore del momentaneo pareggio dei Villains, prima che arrivi la rete di Boniek a zittire i 45.000 allo stadio. I tabloid inglesi concordi: la Juve gioca come l’Italia che l’estate prima ha vinto il Mundial. Sei juventini erano in campo al Bernabeu (Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi), poi ci sono i due stranieri, Platini e Boniek, infine Bettega, Bonini e Brio. Il gol di Rossi arriva prima ancora del collegamento. Gli italiani lo vedranno più tardi, nella sintesi RAI di «Mercoledì Sport». Combinazione Bettega-Cabrini, cross dalla sinistra, colpo di testa di Pablito, gol del vantaggio. Ma in Italia in quel momento sta andando la pubblicità.

    A Wembley Batistuta segna un gol alla Bati
    27 ottobre 1999, Champions, fase a gironi, la Fiorentina più forte dai tempi del secondo scudetto - vent’anni prima - batte l’Arsenal e vince ad Wembley. I Gunners infatti hanno deciso di emigrare nello stadio-monumento di Londra, visto che nella loro casa - Highbury - ci sono i lavori di ristrutturazione in corso. Gol di Batistuta, che riceve palla dal terzino Heinrich, si allarga, manda fuori giri il diretto avversario - Winterburn - e carica il diagonale vincente. Un gol di rara potenza e precisione balistica. Segue classica esultanza con mitragliata, per la gioia dei tifosi viola sulle tribune di Wembley. Manca un quarto d’ora alla fine: il Trap può fare festa. Occhio, però: il migliore in campo quella sera è il portoghese Rui Costa, autore di una prestazione sontuosa.

    Tutti in piedi per il Milan a Old Trafford
    Stagione 2004-05, Champions, andata degli ottavi di finale contro il Manchester United di Alex Ferguson che in quegli anni domina la Premier e l’Europa. Tridente d’attacco del Man Utd: Cristiano Ronaldo, Rooney, Giggs, così, per dire. Sfida bellissima, decisa da un gol di Hernan Crespo. Il Milan ha vinto il proprio girone davanti al Barcellona, Carlo Ancelotti nutre grandi ambizioni. Al ritorno i rossoneri si confermano e vincono ancora 1-0. Ma quella è una stagione maledetta. A quarti Euroderby con l’Inter, doppia-sfida senza storia, con un 2-0 all’andata e un 3-0 a tavolino al ritorno. Eliminato il Psv Eindhoven in semifinale, il Milan dà appuntamento alla Storia a Istanbul, avversario il Liverpool. 3-0 alla fine del primo tempo. E’ fatta, stappate lo spumante. Anzi no. Fermi tutti. 3-3 del Liverpool in sei minuti, supplementari, rigori, Smicer segna, Sheva sbaglia, Liverpool campione d’Europa.
     

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