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    Una brutta Inter vince a Torino, con un regalo di Izzo e Lautaro: basta un calcio modesto per vincere lo scudetto

    Una brutta Inter vince a Torino, con un regalo di Izzo e Lautaro: basta un calcio modesto per vincere lo scudetto

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    L’Inter ha centrato a Torino la sua ottava vittoria di fila con una delle partite più brutte della sua stagione e anche per questo è un successo pesantissimo. Un gol di Lukaku su rigore, il 2-1 di testa di Lautaro Martinez, in mezzo il momentaneo pareggio di Sanabria, tutto questo dentro 90 minuti inespressivi sul piano tecnico. Il Toro si è difeso ripartendo con convinzione solo quando era sotto di un gol; l’Inter ha tenuto palla (70 per cento di possesso) ma senza un momento di brillantezza, se si esclude la rete di Lautaro Martinez. Un calcio di questo modesto livello è sufficiente per vincere lo scudetto (il Milan alle 17 era piombato a -9), ma appena metti il naso fuori dai confini, come sa bene Conte, sei cancellato. E tanta difesa (anche se di fronte alla capolista non era facile avere un pensiero ottimista) non fa bene nemmeno al Toro che ha rimediato la seconda sconfitta di fila con Nicola in panchina e ora, seppure con due partite in meno, ha il Parma a un solo punto di distacco.

    STRATEGIA GRANATA - L’obiettivo di Nicola era chiaro fin dall’inizio, togliere spazio e profondità a Lukaku e, in questo modo, rallentare e ostacolare l’attacco della capolista. Sotto questo profilo, il primo tempo del Torino è stato impeccabile. L’Inter è andata continuamente a sbattere sulla difesa granata, Lukaku non è mai arrivato al tiro e Lautaro solo una volta con una certa pericolosità. Il Toro si difendeva con tutti i suoi uomini nella propria metà campo, con Verdi in marcatura di Brozovic e col solo Sanabria libero da incombenze tattiche. Di conseguenza, alla squadra di Nicola mancava in gran parte la fase offensiva, anche se in un paio di occasioni, quando ha attaccato, lo ha fatto con ottima tecnica, ciò che invece mancava all’Inter. Risultato del primo tempo: una noia mortale.

    LUKAKU ASSENTE - Per mettere in difficoltà il Toro, la squadra di Conte (in tribuna per squalifica) avrebbe dovuto aumentare la velocità della sua manovra, sempre molto lenta, monotona e scontata, e metterci dentro una qualità che Gagliardini, Brozovic, Barella, Perisic e Hakimi non mostravano. Sarebbe stato utile l’unico centrocampista tecnico in organico, Eriksen, rimasto in panchina anche a inizio ripresa. Nicola ha chiuso bene la parte sinistra dell’Inter, quella della costruzione di Bastoni, tant’è vero che i nerazzurri hanno cercato di produrre gioco sulla destra, sganciando Skriniar (non proprio un fine dicitore) fra Hakimi (ben controllato da Murru) e Barella (a sua volta ben marcato da Baselli). L’Inter ha avuto le migliori occasioni nei primi 8', con un colpo di testa di Lautaro Martinez (fuori misura) e un salvataggio in piena area di Lyanco su errore di Vojvoda.

    IL PALO DI LYANCO - Il Toro, come detto, si è visto pochissimo dalle parti di Handanovic, ma la vera occasione del primo tempo è stata dei granata. Fallo sulla destra, vicino alla propria area di rigore, di Skriniar su Sanabria, punizione di Verdi con palla tagliata sul secondo palo, Bastoni è scivolato, Lyanco ha colpito di testa in libertà, palo pieno. L’Inter ha chiuso i primi 45' col 69 per cento di possesso palla, ma anche con zero tiri nello specchio della porta di Sirigu.

    CON ERIKSEN - Baselli aveva preso un colpo a fine primo tempo, ha provato a rientrare nella ripresa, ma dopo 4' ha lasciato il posto a Linetty che è andato in marcatura di Barella, senza modificare l’assetto granata. L’Inter ha continuato a tenere palla e il Toro a difendersi. Per dare qualità e brillantezza alla sua squadra, dopo 55' Conte ha ordinato due cambi, Eriksen per Gagliardini (appena ammonito) e Young per Perisic. L’Inter continuava a non avere gioco, idee e nemmeno la solita cattiveria, per un’ora il Torino si è difeso negli ultimi 30 metri senza andare mai in affanno. Mancava completamente Lukaku, ma va detto che i cross alti di Hakimi e Brozovic erano spesso fuori misura.

    IL REGALO DI IZZO - Il gol sembrava lontano mille miglia da questa partita, perché ne facesse parte doveva succedere qualcosa di speciale. E speciale è stato il regalo di Izzo che ha steso Lautaro Martinez poco dentro l’area granata quando l’argentino aveva le spalle alla porta e non poteva in alcun modo creare dei problemi. Intervento sciagurato. Per Valeri nessun dubbio, rigore. E finalmente si è visto Lukaku: sinistro, spiazzato Sirigu, Inter in vantaggio nell’unico modo possibile per la partita che stava giocando. Da segnalare che quello era il primo tiro dei nerazzurri nello specchio della porta (al 61') e che l’azione del rigore era stata iniziata da un passaggio rapido e corretto di Eriksen.

    IL PARI DI SANABRIA - Pochi minuti dopo l’1-0, l’Inter ha avuto la possibilità di chiuderla con Hakimi, ma Sirigu ha fatto una prodezza e ha respinto di piede. Nicola ha fatto due cambi che si riveleranno decisivi: Ansaldi e Zaza per Murru e Verdi. Un cross di Ansaldi ha raggiunto Zaza il cui colpo di testa è stato deviato in angolo. Dalla bandierina, il cross di Mandragora ha fatto saltare la difesa dei colossi nerazzurri: la prima conclusione di Zaza è stata respinta di piede da Handanovic, il tap-in di Sanabria ha avuto invece successo.

    TRIDENTE INTER - Con la squadra in chiara difficoltà di gioco, Conte ha tolto il suo incerto e lento regista Brozovic per mettere Sanchez e schierare il tridente. A dirigere la manovra nerazzurra è andato Barella. E’ stato Sanchez, a 5' dalla fine, a mettere sulla testa di Lautaro Martinez la palla della vittoria. Anche in quell’occasione, sull’attaccante nerazzurro era in marcatura Izzo, che non è riuscito nemmeno a saltare per contrastarlo.

    :(actionzone)


    IL TABELLINO 

    Torino-Inter 1-2 (primo tempo 0-0)

    Marcatori: 17’ s.t. Lukaku rig. (I), 25’ s.t. Sanabria (T), 40’ s.t. Lautaro Martinez (I)

    Assist: 40’ s.t. Sanchez (I)

    Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Lyanco, Bremer; Vojvoda (44’ s.t. Gojak), Lukic, Mandragora, Baselli (4’ s.t. Linetty), Murru (22’ s.t. Ansaldi); Verdi (22’ s.t. Zaza), Sanabria (44’ s.t. Belotti). All. Nicola.

    Inter (3-5-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Bastoni; Hakimi (43’ s.t. Darmian), Barella, Brozovic (35’ s.t. Sanchez), Gagliardini (11’ s.t. Eriksen), Perisic (11’ s.t. Young); Lautaro Martinez (43’ s.t. Vecino), Lukaku. All. Stellini (Conte squalificato).

    Arbitro: Valeri di Roma

    Ammoniti: 8’ s.t. Gagliardini (I)  

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