AFP via Getty Images
Roma disarmante: all'Inter basta un tempo per mortificare Mourinho
Tuttavia non pensavo di assistere ad una partita della Roma tanto arrendevole e, dunque, disarmante. Meno che mai dopo avere letto le formazioni. Perché è ben vero che ai giallorossi mancavano sei giocatori di cui cinque assolutamente titolari (Pellegrini, Spinazzola, Abraham, Karsdorp, El Shaarawy), ma è altrettanto vero che José Mourinho, ben lungi dal rinunciare al 3-5-2, aveva allestito un sistema di gioco pieno di difensori: Smalling, Mancini e Kumbulla centrali, Ibanez a destra e Vina a sinistra. Questo dispositivo permetteva solo a quest’ultimo di avanzare e anche di concludere.
E, però, la Roma difendeva a cinque, più due incontristi (Veretout e Cristante) che assieme a Mkhitaryan costituivano il centrocampo, infine i due attaccanti Zaniolo e Shomurodov. Per dieci minuti ho pensato che un’organizzazione siffatta avrebbe potuto produrre una partita quasi ermetica con una sconfitta dignitosa. Invece mi sbagliavo. Perché l’Inter ha fatto tre gol in trentasette minuti e ha disposto dell’avversario come ha voluto. Poi mi ha dato l’impressione di fermarsi. Ma non certo per carità cristiana. Ha pensato al Real e ha risparmiato sforzi e rischi.
Il primo gol (14’) è arrivato da calcio d’angolo e meriterebbe una lunga spiegazione. A partire dal fatto che Mourinho, come molti altri allenatori (per esempio Gasperini), non mette nessun uomo a guardia del primo palo. Zaniolo, l’uomo deputato a saltare libero, si colloca poco dentro l’area del portiere e da lì dovrebbe respingere. Invece, sul calcio d’angolo di Calhanoglu, non solo Zaniolo ha mancato la palla. L’ha mancata anche Cristante e, da ultimo è passata in mezzo alle gambe di Rui Patricio.
Se regalare un gol del genere è stata un’autentica ingenuità, il secondo è stato tutto merito dell’Inter. A segnare è stato l’ex Dzeko, che non ha esultato, bravo a chiudere una combinazione Perisic- Correa-Calhanoglu. E, poco prima della mezz’ora, un altro assist, questa volta di Correa, ha messo Dzeko nella condizione di fare doppietta (parata in due tempi di Rui Patricio). Dalla Roma nessun segnale fino al 36’ quando, in pura teoria, avrebbe potuto riaprire il confronto con un tiro di Vina respinto da Dumfries ad Handanovic battuto.
Un minuto dopo la gara veniva archiviata. Bastoni, in una delle sue stupende proiezioni offensive, ha crossato da sinistra a destra per Dumfries che, anticipando Vina, ha battuto Rui Patricio. A pochi minuti dal riposo (41’) Perisic ha salvato in area su Zaniolo, ma l’arbitro Di Bello non ha concesso nemmeno l’angolo.
Patto di non aggressività nella ripresa. Simone Inzaghi, che ha perso Correa (dentro Sanchez al 59’) per un guaio muscolare, ha pensato di dosare le forze in vista di Madrid sostituendo Barella (che non era contento) con Vidal, Dzeko (fischiatissimo) con Dimarco, Bastoni con Vecino e Calhanoglu con Sensi. E’ stato proprio quest’ultimo a mancare il gol del 4-0 (conclusione alta su assist di Perisic).
Sarebbe stata un’umiliazione eccessiva per la Roma e, soprattutto, il punteggio non avrebbe aggiunto nulla alla sontuosa prestazione dell’Inter. Che resta in corsa per tutto. E promette, o minaccia, di arrivare in fondo.
:(actionzone)
IL TABELLINO
Roma-Inter 0-3 (primo tempo 0-2)
Marcatori: 15' Calhanoglu, 24' Dzeko, 39' Dumfries
Assist: 24’ Calhanoglu, 39’ Bastoni
Ammoniti: Ibanez, Mancini, Zaniolo, Barella
Roma: Rui Patricio, Smalling, Mancini, Kumbulla (61' Bove); Ibañez, Veretout (93' Volpato), Mkhitaryan, Cristante; Viña; Zaniolo, Shomurodov. All. Mourinho
Inter: Handanovic; D'Ambrosio, Skriniar, Bastoni (76' Dimarco); Dumfries, Barella (58' Vidal), Brozovic, Çalhanoglu (83’ Sensi), Perisic; Dzeko (76' Vecino), Correa (58' Sanchez). All. Inzaghi
Arbitro: Di Bello