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    L’Inter dimentica Bologna e vince a Udine: lo scudetto non è ancora perso. E la prossima il Milan va a Verona

    L’Inter dimentica Bologna e vince a Udine: lo scudetto non è ancora perso. E la prossima il Milan va a Verona

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    L’Inter non molla e non mollerà. Vincere a Udine, contro un’Udinese lanciatissima che, solo mercoledì, aveva travolto la Fiorentina in casa, non era un compito semplice. Invece, a parte una piccola sofferenza nel finale, i nerazzurri hanno realizzato un doppio vantaggio (Perisic e Lautaro Martinez) già nel primo tempo per poi gestire con relativa tranquillità. Certo, sarebbe stato meglio non subire il gol di Pussetto, a poco meno di venti minuti dal termine, ma nel complesso l’Inter ha fatto bene, reagendo in maniera tutto sommato brillante alla sconfitta di Bologna.

    Tre punti d’oro che riavvicinano l’Inter al Milan capolista (meno 2), lasciando aperta la volata scudetto per le ultime tre tappe. E il prossimo turno prevede Inter-Empoli e Verona-Milan snodo forse decisivo perché a dopo resteranno due giornate e se la situazione non si modificherà sarebbe estremamente difficile rimontare per l’Inter. Resto convinto che la squadra di Pioli, in grave difficoltà a superare un’ottima Fiorentina, qualche punto lo perderà, soprattutto per la difficoltà endemica a fare gol. Ma l’Inter deve vincere sempre e anche questa condizione non è facile da sostenere. Un conto era farlo con un punto di vantaggio sul Milan (sarebbe accaduto se i nerazzurri avessero vinto a Bologna), un altro è riuscirci nella speranza che l’antagonista diretta abbia qualche inciampo.

    Chiaro, dunque, che l’Inter debba avere una forza nervosa superiore a prima, la stessa che ha mostrato a Udine, dove ha dimostrare di essere uscita dall’incidente di Bologna. Operazione riuscita con un approccio alla gara molto felice visto che dopo appena dodici minuti l’Inter era avanti con un con gol di Perisic, un elemento che si sta dimostrando determinante (aveva segnato anche a Bologna) e che ha finito per togliere pressione alla squadra. Il vantaggio è venuto da un calcio d’angolo battuto da Dimarco (preferito ancora una volta a D’Ambrosio) e messo dentro di testa dal croato, un centrocampista che vede la porta e non solo su azione. 

    Liberati dal peso oppressivo che poteva discendere dalla difficoltà di trovare l’1-0, gli interisti hanno rischiato qualcosa sulle iniziative di Deulofeu senza però affanni. Sarà stato perché in porta è rientrato Handanovic, sarà perché Skriniar e De Vrij hanno montato una guardia attenta sugli attaccanti dell’Udinese (assente ancora Beto, fuori al 27’ Success, infortunato, dentro Pussetto), ma occasioni chiare i friulani non ne hanno avute. Poco prima della fine del tempo (36’), l’Inter ha articolato un’azione bellissima (Lautaro Martinez, Gagliardini, Barella, ancora Martinez) chiusa con un tocco dell’argentino e una respinta di Silvestri in mezzo all’area. Sul pallone si è avventato Dzeko, sgambettato in maniera netta da Pablo Marì. Rigore chiaro anche senza l’ausilio del Var, ma Chiffi ha deciso, opportunamente, solo dopo essere passato dalla postazione video. Il rigore, battuto da Lautaro, è finito sul palo, toccando poi l’avambraccio del portiere udinese. Questo ha consentito al tiratore di ribadire di testa in rete senza che l’arbitro invalidasse. Si sa, infatti, che se il tiro fosse stato ribattuto solo dal palo, Lautaro avrebbe segnato ugualmente, ma il gol non sarebbe stato valido.

    L’Udinese, dopo aver sostituito Success, ha cambiato anche Arslan con Samardzic, senza mutare tuttavia il 3-5-2 di Cioffi che si opponeva, anche con molti uomini dietro la linea della palla, al 3-5 -2 di Simone Inzaghi con Gagliardini (e non Vidal) al posto dello squalificato Calhanoglu. Quando i bianconeri avanzavano, l’Inter poteva ripartire in contropiede ed era sempre Perisic a portare la minaccia. In un caso il croato ha sbagliato a non servire Barella o Lautaro. Nel secondo, ha sfornato un assist superbo a Lautaro il cui tiro è stato ribattuto. Il gol dell’Udinese, un po’ come quelli del Bologna mercoledì, è arrivato a sorpresa. E’ nato da una punizione dal limite (Deulofeu) sulla quale Handanovic ha esibito una paratona. Poi la palla è finita a Udogie, svelto a servire Pussetto, che ha messo dentro a porta sguarnita.

    Simone Inzaghi, ben lungi dallo spaventarsi, ha messo Sanchez, Correa e Vidal per Lautaro, Dzeko e Gagliardini (74’) e pochi minuti dopo (77’) D’Ambrosio per Dimarco. Due nuovi entrati (Correa e Vidal) hanno confezionato un gol (Vidal), annullato per fuorigioco e qualche apprensione è arrivata, più che dagli attacchi sporadici dell’Udinese (qualche calcio d’angolo), dall’infortunio (contusione al ginocchio) di Barella (dentro Gosens). L’Inter ha tenuto botta e portato a casa i tre punti. Il campionato è vivo e nessuno lo ha ancora vinto. 

    :(actionzone)


    IL TABELLINO

    Udinese-Inter 1-2 (primo tempo 0-2)


    Marcatori: 12' Perisic (I), 40' Lautaro Martinez (I9), 72' Pussetto (U)

    Assist: 12' Dimarco 

    Udinese (3-5-2): 1 Silvestri; 50 Becao, 22 Marì, 2 Perez; 16 Molina (73' 93 Soppy), 5 Arslan (46' 24 Samardzic), 11 Walace, 37 Pereyra (79' 8 Jajalo), 13 Udogie; 10 Deulofeu, 7 Success (27' 23 Pussetto). In panchina: 20 Padelli, 31 Gasparini, 4 Zeegelaar, 8 Jajalo, 17 Nuytinck, 25 Ballarini, 28 Benkovic, 30 Nestorovski, 93 Soppy. Allenatore: Gabriele Cioffi.

    Inter (3-5-2): 1 Handanovic; 37 Skriniar, 6 De Vrij, 32 Dimarco (77' 33 D'Ambrosio); 36 Darmian, 23 Barella (90' 8 Vecino), 77 Brozovic, 5 Gagliardini (74' 22 Vidal), 14 Perisic (88' 18 Gosens); 9 Dzeko (74' 19 Correa) 10 Lautaro Martinez (74' 7 Sanchez). In panchina: 21 Cordaz, 97 Radu, 2 Dumfries, 13 Ranocchia, 18 Gosens, 88 Caicedo. Allenatore: Simone Inzaghi.

    Arbitro: Chiffi. Assistenti: Tolfo - Pagliardini. Quarto Uomo: Baroni.VAR: Banti. Assistente VAR: Volpi.

    Ammoniti: Pablo Mari (U), Pereyra (U), Vecino (I)

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