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    L'Inter di Spalletti, senza mercato, è già meglio di quelle di Pioli e de Boer

    L'Inter di Spalletti, senza mercato, è già meglio di quelle di Pioli e de Boer

    • Giancarlo Padovan
    L’Inter nuova ancora non c’è, ma quella vecchia - al massimo con un acquisto per tempo - è già meglio di quella di Pioli o dello sciagurato de Boer. 

    L’1-1 con lo Schalke 04 non ha un valore probante, ma siamo tutti da troppo tempo nel calcio per ignorare che le sconfitte non piacciono a nessuno e non aiutano a lavorare sereni. 

    Certo, nel caso ci si sarebbe potuti rifugiare in un mercato ancora da compiere, ma la proprietà cinese, da una parte, e i tifosi nerazzurri, dall’altra, vogliono sapere quanto Luciano Spalletti stia incidendo con il suo lavoro sulla squadra attuale. La risposta è tanto e bene, sia che si giochi con i potenziali partenti (Perisic, Nagatomo, Murillo, Brozovic, Gabriel Barbosa e via elencando), sia che in campo vadano i ragazzi come Pinamonti e Valietti. Proprio Pinamonti, nel finale, ha avuto l’occasione concreta del gol vittoria (prodigioso salvataggio in scivolata) a dimostrazione del suo valore e di quanto si stia integrando sempre più nei progetti dell’allenatore.

    Una buona Inter, dunque, che nel primo tempo non ha corso pericoli creando una grande opportunità sprecata prima da Eder (palla colpita malissimo) e poi da Candreva (parata del portiere Nubel). Due occasioni nella stessa azione, promossa e realizzata da Brozovic, uno dei migliori insieme a Perisic. Visto quel che fanno e come lo fanno, viene da chiedersi perché l’Inter dovrebbe privarsene.

    Spalletti ha schierato un 4-2-3-1 con Handanovic in porta; D’Ambrosio, Skriniar, Miranda e Nagatomo in difesa; Gagliardini e Kondogbia a centrocampo; Candreva, Brozovic e Perisic a sostegno di Eder, unica punta. Dieci undicesimi provenienti dal recente passato, più Skriniar. Un buon difensore, ma non un calciatore in grado di cominciare la manovra. Infatti, ogni volta che ha avuto palla, o l’ha appoggiata a Miranda (calcio lungo e prevedibile) o l’ha fatta girare su Kondogbia e Gagliardini (gioco corto in cerca di traingolazione). In ogni caso, in attesa di Borja Valero (entrato nel secondo tempo) e ammesso che sia schierato da centrale, al momento manca un elemento che faccia da collante tra i reparti.

    La partita, come da previsione, ha avuto ritmi sincopati. Del resto con una preparazioine ancora approssimativa e una temperatura di 49 gradi percepiti non si poteva chiedere di più. Opportuni i due time-out, uno per tempo, concessi dall’arbitro cinese Chunhan.

    L’Inter ha subìto gol nel secondo tempo (59’), proprio mentre si stava esprimendo al meglio e aveva sfiorato il vantaggio con Jovetic servito da Joao Mario. I due erano entrati dopo l’intervallo assieme a Gabriel Barbosa e a Borja Valero.

    L’1-0 tedesco lo ha segnato Caligiuri che, prima di concludere di sinistro, ha messo a sedere Nagatomo. Peccato per il gol e peccato per il giapponese, l’unico a stare in campo fino alla fine, autore comunque di una buona partita. Sicuramente non servirà per confermarlo, ma ha dato prova di professionalità e ottima condizione.

    L’Inter, prima di provare a vincere la partita con Pinamonti, ha trovato il pareggio a venti minuti dalla fine con un tiro arcuato, dalla distanza, di Murillo. Il centrale era stato schierato da Spalletti due minuti prima, in un ultimo rimescolamento che ha visto l’ingresso anche di Ranocchia, Pinamonti e Babiany. Dieci minuti dopo (78’) fuori Skriniar per Valietti.

    Nella prima amichevole della tournée cinese, finalmente si è vista una squadra, finalmente c’è un allenatore che la governa e la governerà. 

    Prima di Schick e di Vecino, servirebbe Keita, soprattutto nel caso in cui se ne vada Perisic. Ma il laziale sarebbe utile comunque, perché possiede forza e velocità, due qualità sempre più richieste dasl calcio moderno. Non solo da quello che Spalletti farà giocare all’Inter.             

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