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L'Inter di Spalletti è mediocre. Dall'allenatore ai giocatori, ecco i piani di Zhang
USCIRE DALLA MEDIOCRITA' - Il primo discorso da affrontare è quello dell’allenatore: Antonio Conte si o Antonio Conte no? Il disarmante attendismo sta dilaniando tutti, compreso Spalletti, che in conferenza stampa parla di futuro omettendo le ombre e i disagi dell’incertezza. Suning deve ambire all’eccellenza, quella che promette dall’arrivo a Milano e, ormai salutato il settlement agreement, deve farlo mettendo a disposizione le proprie risorse. Un potere economico spesso ostentato, posto a garanzia di successo nel momento in cui hanno acquistato il club. Serve linfa per accelerare nel processo di crescita e questo è il momento giusto per immettere capitali, per un allenatore come Conte e per calciatori che possano garantire all’Inter di tornare a lottare per i vertici.
SEGNALI DALLA CINA - Marotta attende segnali dalla Cina, come a suo tempo li attendeva Walter Sabatini. Ieri il nuovo amministratore delegato, a parole, ha legato il futuro dell’Inter a quello di Spalletti. La verità è che se potesse avere immediatamente Conte non ci penserebbe un secondo in più e che tra loro due una stretta di mano a Milano c’è stata. Poi la frenata, l’inserimento della Roma, la chiamata di Agnelli e il lento ritorno in gioco dell’Inter, Eventi che si incrociano, storie che cambiano. Come deve cambiare quella dell’Inter, mediocre da troppo tempo, nonostante il sostegno e la presenza dei tifosi sugli spalti non manchi mai. Per Zhang è tempo di schiacciare il piede sull’acceleratore.