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    L'Inter di Inzaghi è british: con l'arrivo di Lukaku

    L'Inter di Inzaghi è british: con l'arrivo di Lukaku

    L'edizione odierna della Gazzetta dello Sport analizza il sistema di gioco dell'Inter di Simone Inzaghi e spiega come l'arrivo di Lukaku offra più soluzioni al tecnico nerazzurro. 

    “Apparentemente Simone Inzaghi è all’opposto di Pioli: il milanista s’inventa sempre qualcosa, l’interista è fedele al 3-5-2. Eppure il sistema nerazzurro non è lo stesso della Lazio, ma un’evoluzione più offensiva e ragionata. Mentre la Lazio giocava di ripartenza per la profondità di Immobile, l’Inter offre interessanti variazioni sul tema. Sono cambi di ritmo: a volte l’mpostazione bassa e i palleggi insistiti con Brozo e i tre difensori, poi ecco le improvvise accelerazioni, grazie ai lanci, ai due esterni che sono vere ali (Dumfries e, ora, Gosens) e agli inserimenti di Barella. Un chiaro 3-3-4 offensivo. Non è facile trovare un paragone in Europa. Forse chi si avvicina un po’ è l’Inghilterra, con Kane (Lukaku), Sterling (Lautaro), Mount (Calha) e la difesa a tre. In Premier c’è qualcosa del Chelsea di Tuchel: o, meglio, Inzaghi potrebbe “prendere” da Tuchel Calha (o Mkhitaryan) più stabilmente offensivi, magari alternando la spinta dei due esterni. Il paragone tra Dzeko, 9 arretrato, e Havertz, 9 falso, reggeva. Ma adesso c’è Lukaku. E Lukaku può davvero cambiare tutto. Il belga darà molte più soluzioni offensive: alla profondità palla al piede si aggiunge ora la sponda spalle alla porta, utilissima nei lancioni ma anche quando, nelle trequarti rivali, gli spazi si ridurranno drasticamente e serviranno triangoli e filtranti”.
     

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