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L'Inter di Inzaghi dimentica la LuLa e Conte: 9 giocatori in gol, è cambiato lo spartito
CAMBIATO LO SPARTITO - Rispetto all'anno scorso, forse non dalle prime battute ma sicuramente dal post-gara contro il Sassuolo in poi, è di fatto cambiato lo spartito. L'Inter di Conte sfruttava la strapotenza di Lukaku come fulcro del gioco e come terminale offensivo allargando bene il campo e cercando prima di tutto la profondità per poi occupare l'area con i due centravanti. Oggi con Lautaro e Dzeko il copione è differente perché più volte nel corso della gara l'area di rigore rimane di fatto sguarnita, con i due bomber che non si cercano direttamente fra di loro, ma dialogano sempre più con i centrocampisti liberi sia di inserirsi che di concludere. La difesa, inoltre, non ha paura di alzare il proprio baricentro e, anzi, i due braccetti della difesa a tre hanno libertà di offendere fino ai limiti dell'area ed è così che spesso al cross sono arrivati non gli esterni lanciati in verticale, bensì proprio Skriniar e Bastoni.
DIPENDENZA DA LULA? NO GRAZIE - È così che rispetto a un anno fa, quando l'Inter segnava sì tantissimo, ma principalmente con i propri attaccanti e con la LuLa (Lukaku-Lautaro) divenuta quasi insostituibile (Hakimi ha chiuso da terzo marcatore assoluto) e al punto da diventare una sorta di dipendenza, quest'anno l'Inter è già arrivata ad avere 9 marcatori differenti con 5 gol arrivati da centrocampisti ed esterni (il 6° di Perisic annullato). Una cooperativa del gol, frutto di un copione differente. Così Inzaghi ha fatto dimenticare la dipendenza dalla LuLa e Antonio Conte.
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