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L'Inter cala quando si ferma Barella: è lui l'insostituibile di Conte FOTO
EQUILIBRATORE - Spesso e volentieri il termine equilibratore è stato iper-utilizzato e forse anche abusato nel corso degli ultimi anni. Eppure per questa versione 2.0 dell'Inter e per Barella in particolare calza incredibilmente a pennello. Non è stato infatti Marcelo Brozovic contro il Napoli, Gagliardini contro la Samp e Christian Eriksen in entrambe le gare a dettare ritmi e tempi della squadra, a gestire la pressione, ma soprattutto a tenere in equilibrio la fase offensiva e quella difensiva, bensì è stato proprio Barella e la testimonianza diretta arriva proprio dal calo che la squadra ha nella ripresa che coincide, e non è un caso, con il calo fisiologico di Barella.
CALA LUI E CALANO TUTTI - La doppia heatmap mostra la zona di movimento di Barella nella sfida contro la Sampodira suddivisa fra primo e secondo tempo. È evidente come l'intensità della corsa dell'ex-Cagliari sia stata incredibilmente più alta e anche concentrata nella prima frazione dove per primo si alzava a prendere la fase di costruzione della difesa blucerchiata insieme a Lautaro e Lukaku e per primo ripiegava in soccorso ai compagni in mezzo al campo se gli avversari ricorrevano al lancio lungo. Finché la condizione di Barella ha retto tutta l'Inter ha trovato facilità di corsa e spazi per far male. Poi il calo nella ripresa, fisiologico, ma negativo per tutta la squadra che, insieme a lui, ha abbassato e disperso il suo raggio d'azione così come accaduto in Coppa Italia col Napoli. Né Eriksen, né Brozovic. È Barella l'insostituibile di Conte.