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    L'Inghilterra come l'Italia... di USA '94

    L'Inghilterra come l'Italia... di USA '94

    • Christian Masotti
    L'Inghilterra, che ha vinto alla prima grazie alla doppietta di Kane, oggi è chiamata a confermarsi contro la cenerentola Panama. Il CT inglese ha a disposizione una selezione nazionale curiosa in un aspetto: tutti i 23 componenti dell'Inghilterra giocano in patria, in Premier League. Questa situazione ripercorre quella di Arrigo Sacchi, quando nei mondiali di USA '94, si ritrovava ad avere 22 effettivi azzurri provenienti dalla Serie A, allora il campionato più importante tra i 5 grandi tornei europei.

    ISOLA FELICE- L'Inghilterra perciò si trova composta da giocatori che nascono e crescono nelle academies di sua maestà e che, di fatto, non hanno un torneo migliore dove sviluppare le loro carriere: le infrastrutture e i contratti in PL sono anni luce avanti a quelli, per rimanere ai fatti di casa nostra, della Serie A: è ben difficile pensare che giovani come ad esempio Stones, Alli o Rashford lascino i loro club per approdare in altre società, salvo trattative faraoniche e comunque fuori dalla portata del nostro movimento calcistico.

    LA ROSA - L'omogeneità della rosa di Southgate però può anche comportare, a livello teorico, delle difficoltà: i giocatori inglesi giocano con altri giocatori inglesi, in stadi inglesi, in un determinato contesto tattico: c'è poca esperienza di ciò che sono le altre realtà calcistiche, siccome l'opportunità di "mettere il naso" al di fuori del proprio campionato è rappresentata solamente dalle coppe europee (e dalla durata delle rispettive campagne internazionali dei club interessati). C'è però un aspetto che travalica ciò che è stato precedentemente descritto, quello della "conoscenza" tra gli interpreti. I calciatori inglesi sono così distribuiti: 5 provengono dal Tottenham, 4 dal Manchester City, 4 dal Manchester United, che compongono i tre grandi blocchi, ai quali si aggiungono 2 del Liverpool, 2 del Leicester City e poi un rappresentante rispettivamente di Stoke City, Everton, Burnley, Chelsea, Crystal Palace ed Arsenal. L'Italia nel '94 era così suddivisa: blocco Parma e Milan, che fornivano 7 giocatori a società, con l'aggiunta di tre giocatori della Lazio, Juventus ed Inter che portavano in dote rispettivamente 2 calciatori, per poi concludere con la Sampdoria, con un rappresentante. 

    ​PUNTO DI FORZA- Southgate ha perciò tra le mani una rosa compatta, con giocatori giovani sì, ma che ben conoscono i compagni, tanto da potersi permettere "stravolgimenti tattici" rispetto ai ruoli ricoperti nei club d'appartenenza, come ad esempio Kyle Walker schierato nella linea a 3 di difesa o Raheem Sterling come seconda punta. I giocatori inglesi che approdano in Premier League perciò difficilmente abbandonano l'isola e questo processo di accentramento dettato da un campionato sempre più appetibile per tutti ha portato l'Inghilterra a trovarsi in una posizione di forza, che potrebbe compensare la giovane età, con una media di 26 anni. La speranza della regina è quella di ripercorrere perciò le gesta dell'Italia negli USA: di approdare in finale (dopo 52 anni) e magari non steccare proprio sul più bello... come l'Italia nel '94. 


    @ChriMasotti

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