L'incubo di Cazorla: 'Persi 8 cm di tendine, rischiavo la cancrena. Salvato dal tatuaggio di mia figlia'
'DIVORATO' - Cazorla non si è dato per vinto nonostante nel frattempo si fosse anche rotto i legamenti del ginocchio, è tornato in campo un anno dopo (nel 2016), ma l'inferno era di nuovo dietro l'angolo: rimossi i punti, la ferita si è riaperta di nuovo e si è infettata, costringendolo a 8 operazioni in un anno. Santi racconta: "Continuavo a giocare, mi dicevano che stavo bene. Il problema è che la ferita non cicatrizzava, continuava ad aprirsi e a infettarsi. Quando il dottor Mikel Sanchez mi ha visitato e ha aperto la ferita, si è messo le mani nei capelli: 'Hai un'infezione terribile, ha danneggiato l'osso e mangiato il tendine d'Achille. Mancano 8 centimetri!'". Per la precisione, un'infezione portata da tre diversi batteri: un vero e proprio incubo biologico.
LA LUCE - La scoperta del problema ha però portato a una soluzione: dopo una lunga cura di antibiotici il 29 maggio è stato sottoposto a una ricostruzione del tendine e da lì a una lunga riabilitazione per tornare a camminare correttamente. Ora un edema osseo ha frenato il recupero, ma si continua a lavorare con tanti alleati in più: gli amici e la figlia. Nelle operazioni per la ricostruzione del tendine della caviglia destra infatti, a Cazorla è stata asportata una porzione dell'avambraccio sinistro, sul quale era tatuato il nome della seconda figlia India, e quel pezzo è andato a 'tappare' con successo il buco dietro la caviglia (nella foto da Marca). Tatuaggio spezzato a metà, ma per Santi va bene così: "La gente non mi riconosce più ormai. L'altro giorno una signora mi ha detto che somigliavo a Cazorla e non credeva al fatto che fossi veramente io! Ora capisco chi è chi, ogni giorni ricevo messaggi da Iniesta, Silva, Villa... Il tatuaggio di India? Ora no so come ripararlo, forse lo lascerò così: ora ha più significato che mai".