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  • Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Riesce a dare quella sensazione di miglioramento che tutti si aspettano da un colpo estivo, senza avere ancora segnato un gol. È l’incantesimo di Marcus Thuram, nuovo 9 dell’Inter, che ci ha stregati tutti senza usare la solita bacchetta magica dei centravanti, quella che gonfia la rete e convince subito i tifosi. Eppure in tanti cominciano a sostenere ciò che andavo scrivendo già il primo luglio su questa rubrica, ovvero che Marcus rappresenta una sorta di sintesi tra Dzeko e Lukaku, e chissene frega del gol a sto punto, se l’Inter gioca ancora meglio e Lautaro è diventato Terminator. Ecco, forse arriverà il momento di chiedere a Thuram maggiore consistenza sottoporta, ma per ora è come se non avesse importanza, tale è l’effetto magico che produce negli spettatori. Come Calhanoglu ha oliato gli ingranaggi del centrocampo, lubrificando la regia ‘sferragliante’ di Brozovic, così Thuram sta facendo con l’attacco. Con Marcus tutto scivola via meglio e l’Inter tocca picchi di fluidità mai visti nemmeno con Dzeko in campo, il centravanti di manovra per antonomasia. Qual è dunque il segreto di Thuram? 

    REATTIVO E UMILE - Metto al primo posto un aspetto che potrebbe essere sottovalutato: la reattività di Marcus in fase difensiva. L’età aiuta, ma è anche una questione di cultura del lavoro. Sì è un centravanti, ma col sangue di Lilian… Non stiamo parlando solo di generico spirito di sacrificio ereditato dal padre, ma di efficacia nel pressing e nella riaggresione. Thuram è reattivo perché è attento, e anche perché possiede un certo fisico con una certa velocità. Un cervello e un corpo nuovo ha acquistato Inzaghi in quella zona di campo, e la squadra ringrazia…

    Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    Prendete la transizione contro il Cagliari che ha portato all’uno a zero. Un attaccante distratto, o anche soltanto pigro o piantato, questi palloni non li soffia. Thuram è sempre in agguato: upgrade rispetto a Dzeko o Lukaku. 

    Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    IL SENSO DEL TEMPO E LA ‘VISIONE DI DZEKO’ - La ‘visione di Dzeko’ è un tipo di visione di gioco. Be’, Thuram è sulla stessa lunghezza d’onda. Vorrei che vi concentraste su un dettaglio significativo nell’assist che ha fatto per Dumfries. Ok, qui si capisce bene che sa essere altruista come Edin, che sa usare all’occorrenza anche il sinistro, ok, ma non è questo. È la subordinazione del gesto tecnico rispetto al senso del tempo che merita menzione. Thuram a testa alta legge la situazione.

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    Non ha importanza con quale piede servirà il compagno, ciò che determina la selezione del piede da usare è la situazione, che Thuram ha il merito di osservare e tenere al centro del processo cognitivo. Serve una pausa e un controtempo per consentire a Dumfries di prendersi un vantaggio su Sulemana? Thuram se la aggiusta con il destro e inganna Augello con un tocco anticipato di interno mancino. La cosa più esatta e semplice che poteva fare.

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    DIFFERENZE CON LUKAKU E DZEKO - E quando mai Lukaku scendeva a prenderla sul centrosinistra, sotto Lautaro? Capitava molto poco, era Dzeko quello che svariava su tutto il fronte e scendeva a raccordare. Dzeko però con la sua classe e le sue movenze nascondeva anche la pesantezza effettiva del suo portamento, che produceva come risultato un’ Inter bella ma a tratti un po’ seduta. Oggi Thuram fa le sponde che faceva Dzeko senza togliere all’Inter quel dinamismo a tutta velocità che la completa.

    Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    Questi tocchi d’esterno che attivano i compagni sono un piacere per gli occhi. In tempi non sospetti già scrissi a proposito delle ‘sacre sponde’ di Marcus, andate a recuperare quell’articolo.

    Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    Parliamo infine di Thuram quando strappa palla al piede e si avvicina alla funzione Lukaku nelle ripartenze dei nerazzurri. Ecco una cosa che Dzeko non aveva e che faceva alzare dalla panchina il belga in quanto alternativa. Thuram ce l’ha. Ma non è una schiacciasassi come Lukaku, non si trascina il difensore in porta. Thuram preferisce schivare il contatto fisico quando è lanciato a tutta velocità.

    Inter, l'incantesimo di Thuram: migliora la squadra senza segnare

    E forse è proprio questa distanza che si crea tra lui e il difensore che gli consente di rimanere lucido in corsa, attento ai movimenti e alle posizioni dei propri compagni. Una qualità fondamentale nelle transizioni del calcio contemporaneo e che ad oggi rende l’Inter di Inzaghi ancora più intrigante e moderna.

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