L'importanza di chiamarsi Valdivia
DAL CAMPETTO AL BEIRA-RIO - Gioca a futsal nella sua città fino a dodici anni, poi passa al Rondonópolis Esporte Clube e comincia a fare la differenza nei campi a undici. Segna 8 gol nel Copa São Paulo de Futebol Júnior 2012, l'Internacional si innamora di lui e lo porta a Porto Alegre. Dopo aver vinto il campionato brasiliano Under 20, a 19 anni, nell'ottobre 2013 esordisce con il Colorado. Dalla stagione successiva inzia a giocare con regolarità e a esibire tutta la sua classe. Il Valdívia brasiliano sa come far divertire il pubblico del Beira-rio. Finte, dribbling, e giocate irriverenti che lo avvicinano sempre di più al suo mito.
PAZZO DEL MAGO - Il giovane dell'Internacional ama così tanto Jorge Valdivia da imitare la sua celebre esultanza ogni volta che trova la via del gol. Come il Mago cileno, si strofina gli occhi dopo ogni rete, alla faccia di chi gli dà del frignone in campo. Per evitare di creare confusione, i tifosi gli hanno creato un altro nomignolo: il "PokoPika". Per una stana coincidenza, in dialetto gaucho "Poko" significa molto, mentre "Pika" vuole dire buono. Siamo tutti d'accordo, Valdívia è senz'altro "molto buono" con la palla tra i piedi. Lo sanno bene gli avversari incontrati lungo in cammino della Copa Libertadores di questa stagione. L'esterno d'attacco classe '94 ha trascinato l'Internacional in semifinale con i suoi 5 gol, andando a segno anche nel 2-1 del match di andata contro il Tigres giocato in Brasile. Il Colorado nella notte - alle 3 - affronterà i messicani per la sfida di ritorno. I tifosi incrociano le dita e si aggrappano al loro nuovo fenomeno. Il PokoPika, l'apprendista stregone del Mago Valdivia.
Matteo Palmigiano
@palmi14