L'importanza di chiamarsi Mourinho: Dybala e i campioni scelgono la Roma per lui
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Facciamo dei nomi? Facciamoli: Dybala prima di tutti che alla Roma è arrivato solo perché c’era Mourinho e non andrà al Chelsea solo perché resta Mourinho. Matic, uno dei suoi fedelissimi, disposto a lasciare l’Inghilterra e ad accettare, nella prima parte della stagione, anche la panchina perché sa cos’è, cosa fa e quanto ti può dare questo allenatore. E, prima ancora, Rui Patricio, difeso anche le poche volte in cui sbaglia, Sergio Oliveira e il congedato Wijnaldum, entrambi rammaricati di perdere un tecnico così.
L’impressione precisa è che Mourinho non tolga nulla alla personalità del calciatore e, pur senza legarsi mani e piedi al suo rendimento, gli lasci lo spazio per dare tutto quello che ha. Si spiega così che Belotti giochi con una costola rotta e sia felice di farlo per la squadra e per l’allenatore. Mourinho è il nuovo Herrera e, guarda caso, come Helenio prima allenò l’Inter e poi la Roma. Una sola differenza: il Mago chiedeva che i calciatori se ne andassero, Mou prega che vengano a lui.