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  • L'importanza di chiamarsi Mourinho: Dybala e i campioni scelgono la Roma per lui

    L'importanza di chiamarsi Mourinho: Dybala e i campioni scelgono la Roma per lui

    • Giancarlo Padovan
      Giancarlo Padovan
    L’importanza di chiamarsi Mou (cit. Federico Targetti). Possiamo anche non essere tutti d’accordo sulle conoscenze tattiche del portoghese. Possiamo disapprovare il suo comportamento in panchina. Possiamo sostenere che le sue squadre non giochino bene. Possiamo detestare le sue provocazioni prima o dopo una partita. Possiamo ritenere scuse o alibi le lamentazioni sugli arbitraggi. Possiamo ipotizzare che il tempo passa e lui faccia sempre più fatica a tener dietro ad un calcio che cambia. Possiamo accusarlo di essere egocentrico e megalomane. Possiamo credere che sappia lisciare il pelo ai tifosi. Ma due cose non le possiamo proprio dire. La prima: che non sia in grado di far funzionare la Roma (due finali europee in due anni, di cui una vinta, come mai era accaduto prima e, forse, mai accadrà dopo di lui). La seconda: che i calciatori non lo amino e non vogliano essere allenati da lui.

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    Facciamo dei nomi? Facciamoli: Dybala prima di tutti che alla Roma è arrivato solo perché c’era Mourinho e non andrà al Chelsea solo perché resta Mourinho. Matic, uno dei suoi fedelissimi, disposto a lasciare l’Inghilterra e ad accettare, nella prima parte della stagione, anche la panchina perché sa cos’è, cosa fa e quanto ti può dare questo allenatore. E, prima ancora, Rui Patricio, difeso anche le poche volte in cui sbaglia, Sergio Oliveira e il congedato Wijnaldum, entrambi rammaricati di perdere un tecnico così. 

    L’impressione precisa è che Mourinho non tolga nulla alla personalità del calciatore e, pur senza legarsi mani e piedi al suo rendimento, gli lasci lo spazio per dare tutto quello che ha. Si spiega così che Belotti giochi con una costola rotta e sia felice di farlo per la squadra e per l’allenatore. Mourinho è il nuovo Herrera e, guarda caso, come Helenio prima allenò l’Inter e poi la Roma. Una sola differenza: il Mago chiedeva che i calciatori se ne andassero, Mou prega che vengano a lui.

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