Messi regala i suoi scarpini: l'Egitto gli si rivolta contro
“
Mai il popolo egiziano era stato umiliato in questa maniera in settemila anni di storia…
”, così il
parlamentare egiziano Said Hasasin.
Beh ci credereste? A farlo ci ha pensato nientemeno che Messi e con un semplice paio di scarpini.
“Quelle scarpe te le tiro addosso, Messi”, continua Hasasin (che è anche un conduttore televisivo) durante il suo programma, facendo il gesto di levarsi le scarpe e mostrandole alle telecamere.
Va bene che il fuoriclasse argentino è davvero un campione planetario capace di smuovere l'inverosimile, ma certamente nessuno, e tantomeno lui, si aspettava che potesse scatenare un tale putiferio, poi espansosi in rete, dando vita a feroci insulti e reazioni perfino nell'area parlamentare.
LA VICENDA - Il tutto si è svolto lo scorso weekend quando Lionel Messi , ospite allo show Yes, I’m famous condotto dalla giornalista Mona El-Sharkawy, del canale saudita MBC Masr, che vanta chiaramente un pubblico in prevalenza egiziano, sotto richiesta della conduttrice si è detto disponibile a donare un paio dei suoi preziosi scarpini perché fossero poi messi all'asta, con il relativo ricavato devoluto in beneficenza .
L'errore fatale? Non solo il gesto di far vedere o offrire le scarpe, ma addirittura di mostrare le suole, azione considerata nella cultura musulmana come un grave insulto. Le scarpe, stando a contatto con la terra, sono sinonimo di sporco e simbolo di spregio , per cui essendo considerate un indumento impuro, donarle a qualcuno equivale ad offenderlo e perfino ad umiliarlo enormemente.
Il problema è che Messi ne era del tutto allo scuro e dal bel proposito di far cosa gradita si è passati alla bufera.
LE REAZIONI - Quelle non si sono fatte attendere. Non solo molti dei telespettatori non l'hanno presa bene sul momento, ma la polemica si è poi spostata sui social dove è degenerata . Solo per citare un tweet, quello di @sulimanahmad670: “Che insulto: l’Egitto è più grande delle scarpe di Messi”. E di mezzo c'è finita pure la conduttrice: “Disgustoso. Con tutti i soldi che gli danno, è venuto qui a regalarci delle scarpe? E quella stupida presentatrice era pure contenta?”, questo il pensiero di @sala77ar7ash.
Per non parlare del già citato parlamentare Said Hasasin : “Che valore credi che abbiano le tue scarpe? Non sai che l'unghia di un bambino egiziano vale di più? Tieniti le tue scarpe o vendile a Israele , siamo 90 milioni di egiziani, siamo orgogliosi di esserlo e le scarpe ce le abbiamo. Avesse regalato la sua maglia del Barcellona avrei capito, ma quelle scarpe rappresentano un'umiliazione” . Anche Azmy Megahed, portavoce della Federcalcio egiziana , ha voluto dire la sua: “La nostra povera gente non ha bisogno di Messi. Se ha inteso umiliarci, avrebbe fatto meglio a darsi gli scarpini in testa e a darli in testa ai suoi tifosi . Non abbiamo bisogno delle sue scarpe né della beneficienza di ebrei o israeliani . Dia le scarpe al suo Paese, l'Argentina è piena di poveracci”.
E non finisce qui... come riporta il Corriere della Sera, la BBC racconta di alcuni oppositori del governo che hanno 'girato' la polemica verso la porta del regime egiziano : su Twitter un hashtag al veleno («Le scarpe di Messi contro il presidente Al Sisi») è stato ripreso ben oltre 15mila volte.
Insomma, poco ci manca che la vicenda diventi un incidente diplomatico.
IN DIFESA DI MESSI - Per fortuna, qualcuno tra gli egiziani si è schierato in difesa del 'povero' Lionel , è stato l'ex attaccante di Ajax e Roma, Mido, che ha spiegato: “L'oggetto più prezioso per uno scrittore è la sua penna, per un calciatore sono le sue scarpe”, della serie, voleva renderci onore e non certo insultarci.
E anche la conduttrice del programma, Mona El-Sharkawy , è comprensibilmente scesa in campo difendendo la Pulce: “Non è assolutamente vero che Messi abbia detto di voler donare le proprie scarpe all’Egitto, o a qualunque altro posto del mondo. Noi chiediamo sempre ai nostri ospiti un regalo, per poi metterlo all’asta con scopi di beneficenza, ma nessuno ha mai nominato l’Egitto”.
Messi e tutti gli altri campioni sono avvertiti: Paese che vai usanza che trovi , per cui sempre meglio, se non obbligatorio, informarsi un minimo prima, al fine di non incappare in certe gaffe.
Ma la benedetta conduttrice, ovviamente a conoscenza più di Messi delle usanze vigenti, non poteva semplicemente chiedergli in dono una maglietta?
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