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    Ruben Sosa a CM: 'Ecco cosa penso di Djordjevic'

    Ruben Sosa a CM: 'Ecco cosa penso di Djordjevic'

    • Marco Anselmi
    Ruben Sosa ha segnato 40 gol con la maglia della Lazio. Erano gli anni ’90 e stava nascendo la squadra che poi avrebbe dominato in Italia ed in Europa. Tantissimi tifosi biancocelesti lo amano e non manca mai ancora oggi un coro a lui dedicato. La redazione di Calciomercato.com lo ha raggiunto telefonicamente in esclusiva per chiedere la sua impressione su questa nuova Lazio targata Stefano Pioli.
     
    Ti piace questa squadra?
     
    L’ho vista in qualche partita ma non riesce a far bene, lunedì scorso non  ha giocato una buona partita però è riuscita a vincere e questo è importante a livello morale ma serve che la Lazio giochi meglio. E’ una squadra che sta ripartendo quasi da zero quindi ci vuole un po’ di tempo ma per ora non è soddisfacente quello che sta facendo a livello di gioco. Ma si può crescere’.
     
    Un giudizio su Pioli...
     
    ‘L’allenatore non è male ma servono i risultati perché quando si perde o non si fa bene le colpe sono sempre dei tecnici, deve far migliorare la squadra perché ne ha bisogno, i giocatori di qualità ci sono e credo che pian piano si troverà la giusta alchimia. Il campionato italiano non è più quello di una volta ma rimane comunque difficile se non sei preparato al meglio’.
     
    Da attaccante ad attaccante: Filip Djordjevic
     
    ‘Mi piace, è sempre vicino al gol, nei pressi dell’area di rigore. Non a tutti piace questo tipo di giocatore, tecnicamente non è eccezionale ma ripeto, c’è sempre. Cerca sempre il gol, corre ed aiuta la squadra, non è facile trovare un giocatore così, anche se, l’attaccante dovrebbe stare sempre nella metà campo avversaria. Quando giocavo nell’Inter alcuni si lamentavano perché non aiutavo in difesa ma io sono un attaccante non devo marcare, sono i difensori che devono marcare me (ride ndr)' 
     
    Keita è il nuovo fenomeno della Lazio ma sta giocando poco, perché?
     
    'Keita è bravo, ma deve essere altrettanto bravo anche il tecnico, deve parlare con il ragazzo, spiegargli che cosa significa giocare a calcio, fare lo sport più bello del mondo. Credo che il ragazzo debba essere limato caratterialmente, va guidato ed è necessario che lui si diverta ma che stia a determinate regole sia in campo che fuori'.
     
    A maggio sei stato in Italia per l’evento ‘Di Padre in Figlio’ e poi sei andato a Formello…
     
    ‘Mi ha fatto grande piacere parlare con Manzini e vedere gli allenamenti, mi sono sentito a casa. Rivedere Maurizio è stato uno spettacolo gli voglio bene e lui ne vuole a me, è stato incredibile. L’unica cosa che mi è dispiaciuta è che mi è sembrata una Lazio triste, serve che questa società si diverta di più sia dentro al campo che fuori. I tifosi della Lazio? Sono straordinari, li ho nel cuore e ci rimarranno sempre, sono ancora Laziale’.

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