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    L'estate in bilico di McKennie: non è incedibile ma Allegri sa come rilanciarlo

    L'estate in bilico di McKennie: non è incedibile ma Allegri sa come rilanciarlo

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Aveva stupito tutti nella prima parte della passata stagione, convincendo persino gli scettici e suscitando il gradimento di un avversario agguerrito come Antonio Conte e la sua Inter, salvo poi scivolare nell'anonimato e in una serie di episodi non proprio encomiabili fuori dal campo che hanno sollevato più di qualche dubbio in casa Juventus. Weston McKennie è stato tra i primi a ripresentarsi a Torino per le visite mediche ed è stato tra i più acclamati dai tifosi bianconeri in questi primi di giorno di lavoro, di nuovo sotto la guida di Massimiliano Allegri.

    IN BILICO - Un'annata dai due volti quella del centrocampista statunitense, arrivato dallo Schalke 04 su precisa imbeccata dell'ex responsabile dell'area tecnica Fabio Paratici: un investimento complessivo che sfiora i 30 milioni di euro, se si considerano i 4,5 milioni versati al club tedesco per il prestito, a cui vanno aggiunti i 18,5 (pagabili in tre esercizi) per il riscatto dei mesi scorsi e gli eventuali 6,5 di bonus. Un'operazione dai costi importanti che non preserva tuttavia McKennie dal rischio di finire sul mercato, considerando la necessità della Juve di fare cassa per finanziare i propri colpi in entrata, anche in mediana. Ad oggi, tuttavia, mancano le proposte concrete e la speranza del nuovo ds Federico Cherubini è che le prossime settimane portino in dote qualcosa di più di un semplice interesse dalla Premier League, campionato nel quale il ragazzo texano vanta degli estimatori.

    IL RUOLO DI ALLEGRI - Servirà un'offerta importante, in grado di far rientrare la Juve dall'investimento compiuto sino ad oggi, magari con qualche margine per registrare una piccola plusvalenza a bilancio. Condizioni inevitabili ma non semplici da ottenere in una finestra di mercato così condizionata dalle conseguenze della pandemia come questa. Ecco perché il ritorno in panchina di Massimiliano Allegri casca a fagiuolo nell'ottica di valorizzare e provare a rilanciare l'incursore classe '98, giocatore che nel tipo di calcio proposto sin qui dall'allenatore livornese si incastrerenne alla perfezione. Molto più di Bentancur, Arthur, Rabiot o Ramsey, McKennie possiede l'anarchia necessaria per rappresentare la scheggia impazzita capace di sfruttare i propri tempi di inserimento per aumentare la pericolosità offensiva della Juventus. Il tempo delle decisioni non è ancora arrivato, ma per lo statunitense possono aprirsi nuove prospettive.

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