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L'esperto boccia Ibra: 'Scelta arrogante, così il suo brand perde fascino'
Ibra deve tutto alle sue imprese calcistiche da quando lo abbiamo conosciuto con il gol beffa alla nostra nazionale a fine partita nell'Europeo 2004.
Fra i superman del calcio Ibra ha inoltre (come Zidane) una personalità composita: grande potenza e abilitá tecnica mista a debolezze egocentriche e un po' sociopatiche. In equilibrio ma é più diabolico che angelico, come ad esempio i duri e puri Ronaldo o Messi.
Con questa operazione Ibra si beffa e sbilancia il suo dna, il proprio "brand".
Come un cavallo di Troia (o una spudorata azione di native advertising) fa passare un messaggio commerciale attraverso la sua "arte", depauperandola o peggio offendendola. E, il che é forse peggio, si sbilancia verso il polo luciferino del suo carattere. Ibra diventa solo "cattivo". Inganna e ci ride sopra, arrogante. Diventa un abile venditore e si allontana dall'abile calciatore.
Non so quanto sia buono l'engagement che Ibra ha ottenuto così nel web. Sicuramente é tanto ma, ritengo, non positivo. Ibra mal consigliato? Penso di sì. Certamente é un'operazione da fine carriera ma l'avrei giocata mantenendo l'equilibrio del brand Ibra.
Così facendo la nuova linea di indumenti sportivi guadagna il palcoscenico ma perde fascino.
Marco Lombardi
Presidente Y&R Italia
Docente IULM,
International University of Languages and Media