Getty Images
L'eroe di Livorno Lucarelli. Camoranesi e l'inno mai cantato. Cuccureddu ex al veleno: 'Meglio secondi che ladri'
CRISTIANO LUCARELLI, 1975, ex attaccante di Cuoiopelli, Perugia, Cosenza, Padova, Atalanta, Valencia, Lecce, Torino, Livorno (2 volte), Shakhtar (Ucraina), Parma, Napoli. Il 14 ottobre 2001 segnò il primo gol della clamorosa rimonta del Torino (da 3-0 a 3-3). Nell'intervallo, negli spogliatoi, per dare il segnale di riscossa, prese un tavolo e lo sbattè in terra.
Nell' estate 2003 il Livorno l'anno prima è tornato, , dopo decenni, in serie B e Lucarelli, pur essendo sotto contratto col Toro, a sua volta retrocesso in B, non vuol sentir ragioni: deve andare a giocarci per riportare i labronici in serie A. La vicenda è ricostruita nel libro "Tenetevi il miliardo", scritto dal suo procuratore sin dai tempi della Cuoiopelli, Carlo Pallavicino: "Se lo chiama Peres, il presidente del Real Madrid, è capace di rispondergli <<Dé, Florentino, se mi vuoi fai prima a comprare il Livorno>>". Lucarelli: "Ci sono giocatori che si fanno la Ferrari, lo yacht. Ecco io con questi soldi mi ci sono comprato la maglia del Livorno. Ho scelto Livorno perché è la mia città e con questo ho realizzato un sogno che avevo fin da piccolo: giocare nella squadra di calcio della mia città, giocare all’Ardenza". Lucarelli segna 29 gol (uno solo in meno del capocannoniere Luca Toni) e il Livorno ottiene la storica promozione: "Inutile descrivere come mi sento dopo 28 anni di attesa ad aver accontentato il sogno di mio padre che fin da piccolo mi portava allo stadio e mi diceva sempre che l'unico desiderio che aveva prima di morire sarebbe stato quello di vedere il Livorno in serie A". L'anno successivo è capocannoniere in serie A (24 gol) e il Livorno arriva nono In nazionale è stato a lungo ostracizzato, dopo che nel 1997 con l'U21 dopo aver segnato esultò mostrando una maglia con l’effigie del Che, simbolo delle Brigate autonome livornesi, la tifoseria organizzata della squadra amaranto. Alle tifoserie avversarie nazifasciste che lo insultavano rispondeva col pugno chiuso Ha di recente dichiarato che a un giovane calciatore non consiglierebbe di esporsi politicamente come ha fatto lui ma "è bene avere sempre uno sguardo critico sul mondo, anche solo per prendere coscienza dei sacrifici che fanno i tifosi per seguirci dappertutto" - lui stesso, anche quando giocava in altre squadre, quando poteva, scappava per andare in curva a tifare la sua squadra. Ha poi intrapreso, sinora con scarsa fortuna, la carriera di allenatore. Suo fratello minore, Alessandro, difensore, è capitano e bandiera del Parma.
MAURO CAMORANESI, 1976, ex centrocampista italo-argentino di Verona e Juventus, Campione del mondo 2006. Fu il primo oriundo ad essere covocato 40 anni dopo Sormani: "La Nazionale argentina non è mai stata una priorità per me. Sono state dette bugie, ma la verità è che Trapattoni mi ha chiamato prima di Bielsa, tutto qui. Non ho mai fatto follie per giocare con la Nazionale argentina, però sono sicuro che avrei potuto giocare tranquillamente in quella squadra. Del resto, c'erano tanti con i piedi quadrati. O no?. È da tre anni che mi rompono con la storia dell'inno italiano, fanno la solita domanda per provocarmi. Dio mio, i giornalisti italiani. Inizialmente rispondevo che da dieci anni non canto l'inno argentino, figuriamoci quello italiano. Ma loro mi stuzzicano per farmi dire cose che non voglia. Adesso va meglio anche se le critiche ci sono sempre, perché altrimenti non avrebbero niente da scrivere. Ma il primo anno volevano ferirmi, su questo non ho dubbi". Si è ritirato nel 2014, coi bianconeri ha vinto un campionato di serie B ("Non volevo restare, ma non mi hanno lasciato andare. Ero d'accordo con il Lione, ma sono stato obbligato a restare. Ho trent'anni anni e sto giocando in B, diciamo che non è proprio quello che sognavo a questo punto della carriera. C'è una cosa buona, almeno. Abbiamo tutte le domeniche libere") e uno scudetto, più un altro revocato. Nel 1996-97 , in Uruguay, ebbe 10 giornate di squalifica per un pestone ad un arbitro. Dopo il ritorno in Argentina, invece,al Lanus, si rese protagonista di altri due gravissimi episodi: scatenò una rissa in un match amichevole, venne espulso e colpì con un pungo un avversario, e uscendo dal campo litigò con Simeone, all'epoca tecnico del Racing. Insomma, un tipino tranquillo, Apparteneva alla ctegoria dei calciatori fumatori.
ANTONELLO CUCCUREDDU, 1949, detto Cuccu ex difensore/centrocampista di Torres, Brescia, Juventus, Fiorentina, Novara. Giocatore molto eclettico, nel 1975-76 terminò il campionato vestendo ben sette diversi numeri di maglia (allora non esistevano i numeri personalizzati), con altrettanti ruoli ricoperti: il n. 2 (contro Napoli, Roma, Bologna, Sampdoria e Perugia), il n. 3 (Verona, Como, Fiorentina, Cagliari e Cesena), il n. 4 (Fiorentina), il n. 7 (Como), il n. 8 (Verona), il n. 10 (Inter e Ascoli) e il n. 11 (Torino) Nel 1978 fu primo giocatore sardo (con quel cognome non aveva bisogno di specificarlo) a scendere in campo in una fase finale di un Mondiale, Lì però terminò anche la sua carriera in Nazionale "Non discuto le scelte di Bearzot: certamente avrà avuto le sue ragioni. Però un discorsino mi avrebbe fatto piacere. In fondo il mio contributo l’avevo dato". In bianconero vinse 6 scudetti, 1 Coppa Italia ed 1 Coppa Uefa, Il 21 maggio 1973 segnò il gol decisivo per la vittoria in campionato, approfittando della debacle milanista a Verona (5- 3). Passato alla Fiorentina sfiorò subito lu scudetto nel 1981-82, quello del "Meglio secondi che ladri".
Auguri anche a:
FRANCESCO CARPENETTI, 1942, ex difensore di Triestina, Roma, Fiorentina, Grosseto Nel 1969-70 giocò anche in Coppa dei Campioni, segnando un autogol per il Celtic. Rutto Sport lo aveva inserito tra i votabili per la FLOP 11 della Fiorentina, in occasione del 90' compleanno dei gigliati, ma non è stato scelto.
ATTILIO GREGORI, 1965, ex portiere di Roma, Reggiana, Genoa, Verona, Udinese, Venezia, Siena, Bari, Savoia, Lodigiani. Di tanto in tanto amava spingersi in attacco. Il 30 maggio 1993 in Verona-Venezia calciò anche un rigore, ma lo sbagliò.
CLAUDIO VAGHEGGI, ex attaccante di Montevarchi, Vrese, Alessandria, Udinese, Vicenza, Lazio, Napoli, Cavese, Pescara, Campobasso, Smbenedettese. E' poi diventato procuratore, specializzato in giocatori il cui cognome finisce in A(Asamoah, Benatia, Isla).
ROBERTO CHITI, 1964, ex difensore di Pistoiese, Pisa, Cesena, Piacenza, Carpi, Aglianese, Quarrata, Cutiglianese.
VALENTIN NASTASE, 1974, difensore rumeno dell'Arges Pitesti, ex Genoa, Palermo, Bologna, Ascoli.
SERGE DIE', 1977, ex mediano ivoriano di Reggina, Avellino, Benevento ritiratosi nel 2014. Il 7 Gennaio 2003, poco prima dell'inizio di una seduta di allenamento allo Stadio Partenio, l'attaccante Alessandro Pellicori fu preso di mira da alcuni tifosi, che lo schiaffeggiarono. Proprio in quel momento sopraggiunse il nostro Die', che fu accerchiato da almeno quattro persone che lo colpirono con pugni e schiaffi. Lo stesso giocatore in serata si fece accompagnare in Ospedale per un malore, sopraggiunto probabilmente a causa dello spiacevole episodio. Scosso e impaurito, lasciò senza rimpianti l’Italia, girovagando tra Turchia, Francia e Grecia, giocando sempre pochissimo.
ABOUBAKA FOFANA, 1982, centrocampista francese del Sewe Sports, ex giovanili Juventus, Sora, Sangiuseppese, Gela.
MATHEW OLORUNLEKE, 1983 , ex difensore nigeriano di Bagnolese, Trento, Nocerina, Reggiana, Messina (dove esordì in serie A, il 18 dicembre 2005, a San Siro contro il Milan “"Gambe che tremavano, per il resto ero abbastanza tranquillo. Ho fatto discretamente, al di là del rigore contro che mi ha fischiato l’arbitro (inesistente NdR). Mi hanno intervistato anche per la Domenica Sportiva, una cosa incredibile. A fine partita mi hanno fatto i complimenti anche tanti giocatori del Milan, una soddisfazione immensa. Ho scambiato la maglia con Serginho"), Juve Stabia, Rovigo, Bagnolese.
ADEWALE WAHAB, 1984, centrocampista nigeriano svincolato, ex Reggiana, Roma, Ternana, Teramo, Catanzaro.
CANER ERKIN, 1988, terzino sinistro turco del Besiktas, in prestito dall'Inter.
ALESSANDRO SANTOPADRE, 1998, portiere del Perugia.
FRANCESCO POTENZA, 1986, ala sinistra del Taranto.
GIANGIACOMO MAGNANI, 1995, difensore del Lumezzane.
Per la categoria METEORE auguri a:
RIBAIR RODRIGUEZ, 1987, centrocampista uruguaiano del Leones Negros (Messico). 6partite nel Siena da settembre 2012 a gennaio 2013.
CHRISTOPHE SANCHEZ, 1972, ex attaccante francese di Bologna (6 presenze) e Venezia (9 presenze) senza mai segnare. A Bologna già alla prima amichevole estiva, durante il precampionato, rimedia la rottura del legamento crociato del ginocchio. Un infortunio gravissimo, che lo costringe, ancor prima di iniziare, a star lontano dai campi di gioco per oltre 4 mesi. Quando giunse a Bologna aveva detto: "Ho un buon colpo di testa, gioco come Andersson, mi ispiro a Roby Baggio e Batistuta e assomiglio a Cantona". Modesto, non c’è che dire. E subito dopo aggiunse, riferendosi al suo illustre connazionale:
"State tranquilli però: non ho l’abitudine di prendere a pugni i tifosi". Infatti c’è mancato poco che fossero i tifosi a prendere a pugni lui.
Buon compleanno retroattivo a:
BOLOGNA. 3 ottobre 1909.
ZLATAN IBRAHIMOVIC, 3 ottobre 1981.