L'autunno caldo del Chievo anticipa la caduta delle prime foglie. La verità aspetta dietro all'angolo. E subito mostrerà il suo volto. Il quesito è semplice: siamo di fronte ad una squadra senza frontiere, protesa magari verso l'Europa? O la strada che dovranno percorrere i gialloblù è destinata a fermarsi alla soglia dei 45 punti salvezza?
Lo dirà l'autunno, lo dirà il campionato. Perché le prossime sei partite, molte delle quali contro dirette concorrenti nella corsa alla permanenza in A, rappresentano validissimo banco di prova per capire di che pasta è fatto il Chievo. Sei sfide sei, prima della «grande sfida» all'Inter di Rafa Benitez in programma il 21 novembre. In un mese e poco più Pioli toglierà definitivamente i veli alla sua creatura. Bella, perfida con avversari dimostratisi troppo sbarazzini. A volte, però, bloccata al momento di spiccare il volo. Lo splendido dilemma del Chievo che vola ma non troppo, accompagnerà l'allenatore emiliano e i suoi ragazzi nelle prossime partite. Vediamo chi arriva. Capiamo cosa va e non va ancora.
SOTTO A CHI TOCCA. Ecco chi affronterà il Chievo in rapida successione: Milan, Cesena, Parma, Fiorentina, Bari e Sampdoria. Grado di difficoltà medio alto. Tre partite salvezza contro Bari, Cesena e Parma. E tre duelli ad alta quota contro Fiorentina, Samp e appunto Milan. Il Chievo fin qui se l'è cavata egregiamente in trasferta dove ha fatto il pieno di vittorie. E state pur sicuri che quest'anno a Napoli o contro il Genoa non tutti andranno a compiere razzie. Il Chievo, probabilmente, potrà capire in maniera abbastanza chiara quale ruolo ritagliarsi nel torneo DIECI SENZA LODE. Terzo posto in classifica, tre punti di ritardo dalla capolista Lazio. Se qualcuno volesse proprio sognare, staccando i piedi da terra, potrebbe anche farlo. La verità? I dieci punti ottenti in sei giornate (il 60% dei quali in trasferta) raccontano di un Chievo bello, pimpante, guerriero, ma ancora alla ricerca di equilibri esatti. Soprattutto in casa, quando arriva il momento di fare la partita. "Crescere, attaccare, pazientare e migliorare" ha sottolineato Pioli. Nelle quattro gare casalinghe giocare fin qui al Bentegodi Pellissier e compagni hanno raccolto una sola vittoria con il Catania, due sconfitte contro Brescia e Lazio ed un pari contro il Cagliari. Due le reti fatte a fronte delle sei realizzate in trasferta in solo due incontri. A pelle vien da dire che quello di oggi è un Chievo da esportazione. Se lo attacchi e non alzi la guardia, lui ti prende e ti stende. Ma se l'atteggiamento è quello di chi aspetta senza pretese, beh, allora tutto diventa più difficile. NUMERI CONFORTANTI. E veniamo ai numeri. Il Chievo, con 5 reti al passivo, può mandare in vetrina la terza miglior difesa del campionato. Meglio hanno fatto solo Inter (3) e Milan (4). Tra l'altro, lo 0-0 con il Cagliari ha permesso a Sorrentino e compagni di reparto di mantenere inviolata la porta, dopo che nelle prime cinque partite ai gialloblù non era mai successo di conservare l'imbattibilità. Bene, tutto sommato, anche l'attacco. Pellissier, con 4 centri, comanda il plotone dei bomber veronesi. Le otto reti complessive messe a segno consegnano all'attacco di Pioli il quarto posto in questa speciale classifica di inizio stagione dietro a Napoli, Juve e Palermo. AAA CERCASI PARTNER. E poi c'è da risolvere ancora un dubbio in attacco. Sergio Pellissier non ha ancora trovato il suo partner d'attacco. Il mercato sembrava aver parlato abbastanza chiaro con l'arrivo di Cyryl Thereau. Ma l'ambientamento e l'infortunio alla mano occorso al giocatore, ne hanno rallentato i tempi di integrazione. Moscardelli ha avuto l'impatto giusto nelle prime due giornate. Pioli non ha fatto mancare la fiducia a Granoche. In atteso che Cyril, però, riesca ad entrare presto in clima campionato.