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L'Atalanta e il dilemma Ilicic: in ballo ci sono Boga, Miranchuk e Gosens
IL CASO MIRANCHUK- Per ruolo e posizione in campo, ma anche per ambizioni personali e richieste da club di Serie A, si era certi che a liberare quel posto per l’ivoriano sarebbe stato Aleksey Miranchuk. Il fantasista russo però non solo non è più convinto di approdare al Genoa orfano del suo fan Sheva, ma lo scetticismo è ricambiato dal Grifone, che ora brama solo l’arrivo dell’altro atalantino Piccoli. Non solo, al momento l’ex Loko è pure fermo ai box: un guaio al flessore l’ha costretto a uscire nella ripresa di Lazio-Atalanta, proprio quando aveva cominciato ad ingranare la marcia sfiorando il gol dopo un primo tempo in eclissi. Quale club del massimo campionato italiano, il russo non vuole lasciare la Penisola, è disposto a firmare per un giocatore probabilmente out per le prossime settimane? Sulle tempistiche dell’infortunio si capirà di più mercoledì pomeriggio, quando i nerazzurri torneranno ai ranghi a Zingonia, ma anche l’Atalanta potrebbe non beneficiarne a trattenere un mancino che non l’ha mai convinto del tutto, che è scontento e vuole giocare di più, che è ko e occupa pure uno slot.
IL CASO ILICIC- Valutazioni che deve fare la società, con il cronometro che ticchetta per la chiusura del mercato alle porte e la famosa lista dei giocatori disponibili fino a fine stagione da depositare in Lega il 4 febbraio. Un’altra soluzione, forse più pratica ma assai meno ‘etica’, potrebbe essere quella di togliere dalla lista proprio Ilicic, dandogli così tutto il tempo che gli serve per riprendersi, continuando a pagargli lo stipendio. A settembre 2020 però, quando lo sloveno tornò a Zingonia dopo qualche settimana in patria che gli servì a rigenerarsi dopo un altro momento no, fu proprio il calcio a ridargli gli stimoli giusti, la voglia di ripartire e tornare a sorridere. Se dovesse rientrare già tra qualche settimana e scoprire di non poter giocare fino a maggio, sarebbe davvero un colpo troppo duro. Considerando anche il fatto che, tra Ilicic e Miranchuk, l’Atalanta ha sempre preferito la qualità dell’autore del poker di Valencia, di cui ha beneficiato anche nella stagione in corso: 4 gol e 5 assist in 23 presenze, a fronte di 1 rete e 2 assist collezionate dal russo in 16 allacciate di scarpe.
IL CASO GOSENS- Insomma, un dilemma tutt’altro che facile da sbrogliare. E allora l’entourage nerazzurro deve per forza guardare altrove, alle uniche offerte concrete arrivate finora: quelle del Newcastle. Tenendosi stretto Zapata (con la partenza di Piccoli, la staffetta colombiana tra il panterone e Muriel è imprescindibile per il Gasp), un pensiero per Gosens è legittimo farlo: grazie alla crescita esponenziale di Maehle e Pezzella (oltre che del duttile Zappacosta), la mancanza dell’esterno tedesco si è sentita sempre di meno (ormai è fuori da quattro mesi) e con Hateboer sulla destra (l’olandese voleva cambiare aria, ma nessuno ha bussato alla porta con un cospicuo assegno), il reparto è già bello che completo. E poi, 35 milioni di euro per l’ala goleador reduce da infortunio + ricaduta, sono da considerarsi una maxi offerta per i Percassi, a cui è difficile dire di no. Ancora di più oggi, con l’orologio che ticchetta, un russo incerottato e uno sloveno che ha bisogno di tempo e della certezza che la porta nerazzurra per lui, quando vorrà, rimanga sempre aperta.