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L'Arsenal scarica Wilshere: torna di moda per Juventus e Milan?
Jack Wilshere è sempre più vicino a lasciare l'Arsenal. Proprio quando sembravano superati i contrasti economici sul rinnovo del contratto in scadenza a fine giugno, con l'importante rilancio del club successivo all'addio dell'ex tecnico Wenger, la situazione ha vissuto l'ennesimo ribaltone. I Gunners si erano spinti ad offrire un ingaggio di circa 6,5 milioni di euro a stagione più bonus pur di convincere il giocatore inglese classe '92 a restare, ma a porre il veto e forse la parola fine sulla vicenda è stato il nuovo allenatore Unai Emery.
L'ex tecnico del Paris Saint Germain non considera Wilshere un elemento imprescindibile del nuovo progetto, dopo aver deciso di rinnovare il contratto di Xhaka e di puntare sul centrocampista della Sampdoria Lucas Torreira, e sarebbe disposto a perderlo anche a parametro zero. Le pretendenti non mancano, da Everton, West Ham e Wolverhampton in Premier a Juventus e Milan, che possono offrire al ragazzo di Stevenage la prospettiva di essere al centro dei rispettivi programmi. Ma se i bianconeri hanno messo davanti altre piste per la mediana, da Milinkovic-Savic a Kanté, il club rossonero è frenato dalle richieste economiche di Wilshere e dalla delicata situazione societaria, col rischio sempre più concreto di non prendere parte alla prossima Europa League.
L'ex tecnico del Paris Saint Germain non considera Wilshere un elemento imprescindibile del nuovo progetto, dopo aver deciso di rinnovare il contratto di Xhaka e di puntare sul centrocampista della Sampdoria Lucas Torreira, e sarebbe disposto a perderlo anche a parametro zero. Le pretendenti non mancano, da Everton, West Ham e Wolverhampton in Premier a Juventus e Milan, che possono offrire al ragazzo di Stevenage la prospettiva di essere al centro dei rispettivi programmi. Ma se i bianconeri hanno messo davanti altre piste per la mediana, da Milinkovic-Savic a Kanté, il club rossonero è frenato dalle richieste economiche di Wilshere e dalla delicata situazione societaria, col rischio sempre più concreto di non prendere parte alla prossima Europa League.