L'Argentina è Messi, ma basta con i paragoni con Ronaldo a tutti i costi
Esaurita la doverosa retorica per celebrare l'ennesima grande serata della storia calcistica di Leo Messi e messo da parte anche il campanilismo alla base degli inevitabili e continui paragoni con Cristiano Ronaldo, non possiamo far altro che goderci le ultime tre gemme della collezione della Pulce e vivere con febbrile attesa l'avvicinamento al Mondiale, dove i due calciatori più forti del momento proveranno a trascinare il più lontano possibile le rispettive nazionali.
ALL'ALTEZZA DI DIO, MA FINO A QUANDO? - A Messi si imputava di non riuscire ad essere così decisivo con l'Argentina come lo è stato e come continua ad esserlo con la maglia del Barcellona; l'abulica prestazione nella finale dell'ultimo campionato del mondo contro la Germania, a cui hanno fatto seguito le due sconfitte in Coppa America col Cile (con la conseguente decisione, poi rientrata, di ritirarsi), sembravano supportare questa tesi, ma dopo la tripletta con l'Ecuador mai si è avuta la sensazione così forte che oggi la Seleccion sia quasi esclusivamente Messi. I giocatori di valore non mancano negli altri reparti, ma nessuno possiede i colpi e il carisma necessari per cambiare il volto di una partita da un momento all'altro. L'esaltazione dei quotidiani argentini di oggi, che sono tornati a descrivere il fenomeno rosarino come il degno erede di Maradona o che lo hanno accostato a Dio, è la classica luna di miele destinata a durare fintanto che lo stesso Messi non sbaglierà la prossima partita. Invece di godere per le opere d'arte che lui e il suo "acerrimo" rivale ci regalano di continuo...
MESSI-CR7, APPUNTAMENTO A MOSCA? - Tre i gol che hanno permesso all'Argentina di strappare il pass per la Russia, gli stessi che Cristiano Ronaldo firmò contro la Svezia nel play-off del 2013 per trascinare i suoi in Brasile, perchè soprattutto di questo si alimenta il dibattito oggi, del continuo confronto. Messi è giunto a 49 gol in 49 partite disputate nell'anno solare 2017, in risposta a chi lo definiva avviato verso il declino, 37 quelli dell'asso del Real Madrid (vicecapocannoniere delle qualificazioni europee con 15 centri) ma con meno partite a disposizione tra infortuni e la squalifica subita nelle prime giornate di questa Liga. Una sfida a distanza che ci trascineremo fino a luglio prossimo, quando nel frattempo CR7 avrà raggiunto la Pulce per Palloni d'oro conquistati (5) e quando una finale Mondiale tra Portogallo e Argentina sarebbe il palcoscenico del duello finale per stabilire definitivamente la supremazia per il trono di migliore del mondo. Per due giocatori a cui manca un sigillo nella partita che vale un'inter carriera per consacrarsi per sempre simboli delle proprie nazionali dopo aver stracciato ogni tipo di record con i rispettivi club.
ALL'ALTEZZA DI DIO, MA FINO A QUANDO? - A Messi si imputava di non riuscire ad essere così decisivo con l'Argentina come lo è stato e come continua ad esserlo con la maglia del Barcellona; l'abulica prestazione nella finale dell'ultimo campionato del mondo contro la Germania, a cui hanno fatto seguito le due sconfitte in Coppa America col Cile (con la conseguente decisione, poi rientrata, di ritirarsi), sembravano supportare questa tesi, ma dopo la tripletta con l'Ecuador mai si è avuta la sensazione così forte che oggi la Seleccion sia quasi esclusivamente Messi. I giocatori di valore non mancano negli altri reparti, ma nessuno possiede i colpi e il carisma necessari per cambiare il volto di una partita da un momento all'altro. L'esaltazione dei quotidiani argentini di oggi, che sono tornati a descrivere il fenomeno rosarino come il degno erede di Maradona o che lo hanno accostato a Dio, è la classica luna di miele destinata a durare fintanto che lo stesso Messi non sbaglierà la prossima partita. Invece di godere per le opere d'arte che lui e il suo "acerrimo" rivale ci regalano di continuo...
MESSI-CR7, APPUNTAMENTO A MOSCA? - Tre i gol che hanno permesso all'Argentina di strappare il pass per la Russia, gli stessi che Cristiano Ronaldo firmò contro la Svezia nel play-off del 2013 per trascinare i suoi in Brasile, perchè soprattutto di questo si alimenta il dibattito oggi, del continuo confronto. Messi è giunto a 49 gol in 49 partite disputate nell'anno solare 2017, in risposta a chi lo definiva avviato verso il declino, 37 quelli dell'asso del Real Madrid (vicecapocannoniere delle qualificazioni europee con 15 centri) ma con meno partite a disposizione tra infortuni e la squalifica subita nelle prime giornate di questa Liga. Una sfida a distanza che ci trascineremo fino a luglio prossimo, quando nel frattempo CR7 avrà raggiunto la Pulce per Palloni d'oro conquistati (5) e quando una finale Mondiale tra Portogallo e Argentina sarebbe il palcoscenico del duello finale per stabilire definitivamente la supremazia per il trono di migliore del mondo. Per due giocatori a cui manca un sigillo nella partita che vale un'inter carriera per consacrarsi per sempre simboli delle proprie nazionali dopo aver stracciato ogni tipo di record con i rispettivi club.