Chelsea FC via Getty Images
L'Arabia Saudita compra i giocatori del Chelsea: come il fondo PIF sta aiutando i Blues a sistemare i conti
L'ARABIA SAUDITA NON E' LA NUOVA CINA: COSA C'E' DIETRO LA PIOGGIA DI MILIONI
IL LEGAME CON PIF - Il Chelsea, infatti deve vendere. Le ultime due finestre di mercato hanno portato investimenti per oltre 600 milioni di euro, 330 circa solo a gennaio, motivo per il quale i Blues, che non giocheranno la prossima Champions League, sono obbligati a fare cassa dalle cessioni per trovare un equilibrio economico. E qui corre in aiuto PIF, che ha forti legami con la Clearlake Capital, una società di investimento che si concentra su tecnologia e industrie di consumo, proprietaria del Chelsea insieme all'uomo d'affari Todd Boehly. Secondo il Telegraph alcuni club, non solo inglesi, hanno chiesto un'indagine approfondita da parte degli organi competenti riguardo alle operazioni di Chelsea e il Wolverhampton (che ha venduto Ruben Neves) con l'Arabia Saudita. Entrambi sono accusati di trovare artifici per violare il Fairplay finanziario. Fonti del club londinese affermano che l'interesse per i loro giocatori è casuale e dipende dalla popolarità del club in Medio Oriente, negando che il fondo PIF abbia alcun interesse finanziario esistente nel club. Tutto questo nonostante i rapporti secondo cui Clearlake, che possiede circa il 60% del Chelsea, abbia precedenti investimenti di minoranza da parte dello stesso PIF.
L'ATTACCO DI CEFERIN - La Uefa per il momento resta a guardare, ieri il suo numero uno, Aleksander Ceferin, in un'intervista a Nos non è apparso preoccupato: "Non ho paura per i grandi colpi dei club sauditi. Penso che sia principalmente un errore per il calcio dell'Arabia Saudita. Il sistema di acquisto dei giocatori che hanno quasi concluso la loro carriera non è un modello che permette di sviluppare il calcio. È stato fatto un errore simile in Cina quando tutti hanno portato giocatori che erano alla fine della loro carriera. Ditemi un giocatore che è al suo top ed è andato a giocare in Arabia Saudita. Ma non si tratta solo di soldi. I giocatori vogliono vincere le migliori competizioni. E la massima competizione è in Europa. Non li abbiamo persi. Giocano ancora a calcio. Alla fine della loro carriera alcuni giocatori vanno da qualche parte per guadagnare qualche soldo".