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L’antipatico Chiesa, uno con gli attributi: lui sì che è da Juve, in mezzo a tanti intrusi
In attesa che cambi questo suo modo di proporsi, è però giusto sottolineare la personalità dirompente di Chiesa. Una qualità fondamentale per un calciatore che gioca nella Juve e che conta quanto - e forse più - delle doti tecniche e atletiche. In bianconero le pressioni sono enormi, ogni errore vale per dieci, non sono ammessi cali di tensione. C’è chi rimane schiacciato dal peso di quella maglia: abbiamo visto talenti indiscutibili naufragare al contatto con Torino, fino a sembrare mezzi brocchi.
Al di là del rendimento eccellente che ha avuto in questa sua prima stagione alla Juve (l’assist per Ronaldo a Verona è solo l’ultimo episodio), Chiesa ci ha colpito proprio per questo suo carattere: è indiscutibilmente uno con gli attributi, uno da Juve. In società se ne sono accorti, non a caso lo hanno mandato davanti ai microfoni a parlare in un momento difficile, vale a dire dopo il pareggio contro l’Hellas, un risultato che allontana i bianconeri dall’Inter in modo forse definitivo. E lui, Federico, se l’è cavata alla grande, rilanciando la sfida per lo scudetto, senza il minimo inciampo dialettico. Non facile per uno che da poco ha compiuto 23 anni.
In mezzo a tanti giocatori che la Juve ha pagato caro e ai quali dà lauti stipendi - come a Chiesa del resto - ma non hanno lo spessore caratteriale per indossare la maglia bianconera, Federico brilla anche per personalità. Ha tutto per diventare un leader in tempi brevi. Se poi evita le sceneggiate, tanto di guadagnato.